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Al Poma è arrivato il super acceleratore per curare i tumori: è 10 volte più veloce

Il Poma disporrà quindi ancora di due acceleratori lineari. Un salto di qualità nella cura dei tumori a Mantova, con una macchina al top della tecnologia. Ma quali sono le principali caratteristiche del nuovo acceleratore lineare?

Installato in questi giorni entra in funzione a maggio-giugno Irradia calcolando i lievi spostamenti causati dal respiro

di Roberto Bo 25 Febbraio 2019 su GAZZETTA DI MANTOVA

MANTOVA. Ha una precisione millimetrica e un mirino infallibile, a prova di respiro. Giorni di superlavoro al Carlo Poma per l’installazione del nuovo acceleratore lineare, un’apparecchiatura di ultima generazione del costo di 3 milioni e 318mila euro acquistata dall’ospedale di Mantova grazie agli stanziamenti regionali nell’ambito del programma straordinario di investimenti in sanità. Il nuovo acceleratore che entrerà in funzione tra maggio e giugno dopo tutte le altre operazioni preliminari di taratura e informatizzazione è stato installato in queste ore nel reparto di Radioterapia diretto dal primario Marcello Amadori. Insieme ai tecnici del Poma e al direttore della Fisica Sanitaria, Giampietro Barai, hanno lavorato anche i colleghi della ditta fornitrice, la svedese Elekta.

La nuova apparecchiatura sostituirà quella più vecchia e andrà ad aggiungersi a un’altra attualmente in funzione. Il Poma disporrà quindi ancora di due acceleratori lineari. Un salto di qualità nella cura dei tumori a Mantova, con una macchina al top della tecnologia. Ma quali sono le principali caratteristiche del nuovo acceleratore lineare? Velocità e precisione. Il nuovo modello eroga radiazioni a una velocità maggiore anche di dieci volte rispetto all’altra macchina in dotazione al Poma e quindi riduce notevolmente la durata del trattamento. Inoltre l’apparecchiatura è dotata di un puntatore di massima precisione, che va a colpire la parte malata al millimetro, tenendo addirittura conto dello spostamento determinato dal respiro del paziente. In questo caso non si dovrà chiedere, come avviene in certi casi per la Tac o la Risonanza Magnetica, a chi è sottoposto a terapia radiante di trattenere il respiro perché la macchina seguirà il millimetrico spostamento dell’organo.

Lo stanziamento che ha consentito l’acquisto del nuovo acceleratore lineare risale a metà dell’anno scorso, quando la giunta regionale deliberò il programma straordinario d’investimento in sanità e l’assegnazione dei finanziamenti per un ammontare complessivo di 500 milioni di euro.

Tra questi all’Asst di Mantova sono stati assegnati 7milioni 634mila , di cui 400mila destinati all’ospedale di Asola per riaprire il cantiere e terminare i lavori di ristrutturazione di un’ala.

I restanti soldi per l’Asst sono stati destinati al miglioramento dei livelli di sicurezza antincendio, alla bonifica dall’amianto, all’acquisto dell’acceleratore, per Bozzolo, Goito, Pieve di Coriano e a Castiglione delle Stiviere.

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