Giulia Sarti si è dimessa dal ruolo di presidente della Commissione Giustizia alla Camera e si è autosospesa dal M5s
“gli italiani abboccano alle menzogne di coloro che a forza di apparire in tv ne hanno conquistato la fiducia, non importa che competenze abbiano o cosa dicano o quanti errori abbiano commesso”
Articolo 367 Codice Penale (R.D. 19 ottobre 1930, n.1398) Simulazione di Reato Chiunque, con denuncia [c.p.p. 333], querela [c.p.p. 336], richiesta [c.p.p. 342] o istanza [c.p.p. 341], anche se anonima o sotto falso nome, diretta all’Autorità giudiziaria o ad un’altra Autorità che a quella abbia obbligo di riferirne, afferma falsamente essere avvenuto un reato, ovvero simula le tracce di un reato, in modo che si possa iniziare un procedimento penale per accertarlo, è punito con la reclusione da uno a tre anni [370]
“gli italiani abboccano alle menzogne di coloro che a forza di apparire in tv ne hanno conquistato la fiducia, non importa che competenze abbiano o cosa dicano o quanti errori abbiano commesso”
#HONESTÀ a #5STALLE La deputata aveva denunciato l’ex fidanzato per il mancato rimborso delle indennità parlamentari. Ma il pm di Rimini ha chiesto l’archiviazione del caso di Franco Stefanoni su @Corrieredellasera {nella foto @GiuliaSarti (Ansa)}
«A seguito delle notizie riportate sulla stampa in merito alla richiesta di archiviazione per la querela da me sporta nei confronti di Andrea Tibusche Bogdan annuncio le mie dimissioni da presidente della commissione Giustizia della Camera e, a tutela del Movimento 5 stelle, mi autosospendo» Così, in una nota, Giulia Sarti, deputata M5s e presidente della commissione Giustizia «In questa occasione, tengo anche a precisare che né Ilaria Loquenzi né Rocco Casalino mi hanno spinto a denunciare nessuno, ma si sono limitati a starmi vicino nell’affrontare una situazione personale e delicata», conclude Sarti.
DENUNCIA INCONSISTENTE
La decisione di Giulia Sarti è stata presa dopo che la procura di Rimini ha chiesto l’archiviazione per la deputata del Movimento cinque stelle, che denunciò l’ex fidanzato Andrea Tibusche Bogdan per i mancati rimborsi delle indennità parlamentari pochi giorni dopo lo scandalo portato alla luce dalla trasmissione Le Iene. Sarti, emersa la vicenda, aveva accusato l’ex fidanzato noto come Andrea De Girolamo 38enne informatico salernitano di origine romena, finito poi indagato con l’accusa di appropriazione indebita. Per la deputata riminese, era stato lui a operare sui suoi conti correnti personali facendo sparire #23milaeuro che invece dovevano essere restituiti al fondo per il microcredito.
I pm riminesi hanno ritenuto la denuncia inconsistente dal punto di vista penale. Secondo quanto scrive la stampa locale, Tibusche aveva anche fornito la documentazione in cui emergeva lo scambio di messaggi dove la #Sarti ammetteva di «averlo denunciato per salvare la carriere politica»
L’avvocato: «Giustificazioni Abborracciate»
L’avvocato di Sarti, Fabio Repici, ha spiegato: «È di oltre un mese fa la decisione della Procura di Rimini di chiedere l’archiviazione della denuncia della mia assistita nei confronti di Andrea Tibusche Bogdan. Questi, come è stato accertato, gestiva in piena autonomia il conto bancario della deputata e decise da sé di non inviare alcuni bonifici al fondo per il microcredito. La Procura ha ritenuto che non fossero condotte per le quali esercitare l’azione penale. Attendiamo con serenità e fiducia le determinazioni del gip» Il legale ha aggiunto: «Il pm ha ritenuto di accontentarsi delle giustificazioni abborracciate dalla persona sottoposta a indagini, concludendo che non c’è prova della colpevolezza dell’indagato – così anticipando alle indagini una valutazione che il codice di procedura penale riserva al dibattimento – perché la denunciante, se avesse voluto, avrebbe potuto controllare le operazioni sul suo conto corrente sicuramente fatte, anche secondo il pm, dall’indagato» Ma, sarà il gip a valutare «se questa prospettazione possa essere condivisibile» Intanto, specifica Repici «di certo risulta pure dagli accertamenti espletati dalla Procura che ciascuna delle affermazioni fatte da Giulia Sarti corrisponde al vero, mentre le giustificazioni dell’indagato, anche in relazione a ulteriori ammanchi di denaro, scoperti dalla mia assistita solo in esito alle indagini, sono state fondate sulle sue sole parole», sottolinea Repici. © RIPRODUZIONE RISERVATA
“Bugie sui rimborsi al M5S”, Sarti lascia gli incarichi. Aveva denunciato il suo ex
«Tesò, mi hanno chiesto se denuncio te». «Denunciare me?». «Me lo ha chiesto Ilaria con Rocco, per salvarmi la faccia». Così parlò via chat Giulia Sarti un anno fa col suo ex fidanzato che le aveva gestito l’intera contabilità personale per quattro anni, chiamando in causa Ilaria Loquenzi, Rocco Casalino e i loro consigli su «come uscire da questa storia». La storia sono i 23mila 433 euro di stipendio da parlamentare che la deputata riminese del M5S aveva omesso di restituire al fondo del microcredito, come regole grilline imponevano, una vicenda resa pubblica dalle Iene che aveva inguaiato la Sarti e altri esponenti Cinque Stelle che vennero espulsi.
Ora dalle chiacchierate su Telegram trascritte dai magistrati emerge l’impulso degli allora responsabili comunicazione del movimento. La Sarti nel febbraio 2018 querelò per appropriazione indebita e per truffa Bogdan Andrea Tibusche, un talento dell’informatica con cui aveva condiviso sentimenti e lavoro, nel senso che lui eseguiva i pagamenti autorizzato da lei, andando a prelevare direttamente dal suo conto corrente con tanto di password e “token”. Circa un mese fa la procura di Rimini, con atto firmato dai procuratori Ercolani e Melotti, ha depositato la richiesta di archiviazione dell’indagine perché «non vi sono elementi idonei per ritenere che Tibusche abbia sottratto le somme di denaro senza che l’on. Sarti avesse autorizzato e/o approvato, quanto meno implicitamente, tali operazioni». I magistrati sottolineano anche come non si trattasse dei soldi non versati al fondo del microcredito, ma di somme, secondo la denuncia della Sarti, prelevate comunque indebitamente (oltre 12mila euro, ndr).
Al di là degli aspetti giudiziari, la questione ha provocato un terremoto politico: la deputata si è dimessa dalla presidenza della commissione Giustizia della Camera e si è autosospesa dal Movimento, mentre il capogruppo Francesco D’Uva ha già avviato l’iter della sostituzione. Dall’atto dei magistrati di Rimini, poi, emerge il ruolo degli allora responsabili della comunicazione pentastellata nella denuncia contro Tibusche, anche se la deputata, insieme alla decisione di dimettersi «a tutela del Movimento», mette al riparo la Loquenzi e Casalino: «Non mi hanno spinta a denunciare nessuno, si sono limitati a starmi vicino nell’affrontare una situazione personale e delicata».
Ma l’avvocato di Tibusche, Mario Scarpa, annuncia iniziative legali: «L’on. Sarti aveva delegato tutto al mio assistito e tutte le somme erano autorizzate da lei, per l’affitto come per il resto, non c’è nulla che integri l’appropriazione indebita. Potrebbe essere ravvisato il reato di calunnia, ma valuteremo insieme col mio assistito se agire in sede civile: a causa di questa vicenda ha visto sfumare importanti occasioni lavorative e subito pesanti minacce. Non intende lasciar perdere, vuole essere risarcito». Sul fronte opposto, il legale della Sarti, Fabio Repici, sottolinea invece che Tibusche «gestiva in piena autonomia il conto della deputata e decise da sé di non inviare alcuni bonifici al fondo per il microcredito. Attendiamo con serenità e fiducia le determinazioni del Gip (che deciderà sulla richiesta della procura, ndr)». Secondo Repici «il pm ha ritenuto di accontentarsi delle giustificazioni abborracciate dell’indagato». Eppure la difesa della deputata non si è opposta alla richiesta di archiviazione, decidendo di rimettersi alle valutazioni del giudice «su tutte le prove documentali che abbiamo consegnato». Il riferimento è a una lunga serie di bonifici di vari importi effettuati da Bogdan. Tutti pagamenti di cui l’ex fidanzato sostiene che la Sarti fosse a conoscenza, tanto che il tono della loro comunicazione, il 14 febbraio, cambiò all’improvviso: «Ti devo denunciare». E arrivò la querela.
Perché Giulia Sarti si è dimessa e autosospesa dal M5s Su Lettera43
Alla fine l’onda lunga del caso restituzioni mancate tra i grillini ha travolto Giulia Sarti: la deputata del Movimento 5 stelle e presidente della Commissione Giustizia ha fatto un doppio passo indietro, spiegando le motivazioni in una nota. «A seguito delle notizie riportate sulla stampa in merito alla richiesta di archiviazione per la querela da me sporta nei confronti di Andrea Tibusche Bogdan (l’ex fidanzato, ndr), annuncio le mie dimissioni da presidente della Commissione giustizia della Camera e, a tutela del M5s, mi autosospendo». La Sarti ha poi precisato «che né Ilaria Loquenzi (responsabile comunicazione del M5s, ndr) né Rocco Casalino (portavoce del premier Giuseppe Conte, ndr) mi hanno spinto a denunciare nessuno, ma si sono limitati a starmi vicino nell’affrontare una situazione personale e delicata». Sarti per la stessa vicenda si autosospese a febbraio del 2018 ma poi rientrò nel Movimento.
FASCICOLO SULLA PRESUNTA SOTTRAZIONE DELLE SOMME DEI RIMBORSI
Per la procura di Rimini la Sarti non fu derubata dal suo ex, 32enne consulente informatico di origini romene che conquistò la fiducia della deputata dopo una storia di hackeraggio subito. Come riportato dalla stampa locale è stata infatti depositata la richiesta di archiviazione del fascicolo, per appropriazione indebita, nato dalle denuncia della pentastellata alla squadra mobile di Rimini, con una particolareggiata querela in cui si ipotizzava la responsabilità di Bogdan su mancati bonifici al fondo per il microcredito. La vicenda era emersa dopo che il nome di Sarti era spuntato nell’elenco de Le Iene dei deputati M5s che da eletti non avevano restituito gli stipendi al fondo. Sette i bonifici partiti dal conto della Sarti, destinati a quello del ministero dell’Economia, che però risultavano annullati.
Quando fu interrogato dal pm Davide Ercolani, a inizio del 2018, Bogdan spiegò che se aveva agito sul conto corrente online della deputata lo aveva fatto con la consapevolezza di lei e avendone le password. Inoltre consegnò alla procura una chat in cui Sarti gli annunciava la querela per togliersi dall’imbarazzo delle restituzioni “fantasma”. Per il procuratore capo Elisabetta Melotti e il pm Ercolani, che hanno firmato la richiesta di archiviazione.
I COMMENTI A CALDO :
“Giulia Sarti il problema non sono i mancati rimborsi ma il fatto che, da presidente della Commissione Giustizia della Camera per salvarti il culo, ti sei inventata un reato, buona vita, l’Italia ?? è il paese giusto… a Chicago Illinois : Jussie Smollett per aver simulato un reato, è stato arrestato (cauzione di $ 100.000), rischia da uno a tre anni di carcere e dovrà pagare il costo delle indagini” {cit. Malke Ursula Franco}
M5S, Casalino: “Sarti si è nascosta dietro il mio nome”. L’ex compagno della deputata valuta azioni legali contro di lei
Il portavoce di Palazzo Chigi si difende sul caso della parlamentare coinvolta nella rimborsopoli 5Stelle: “Se avessi saputo di questi ammanchi l’avrei riferito al capo politico e ai probiviri”. In un colloquio via Telegram Sarti scriveva all’ex fidanzato: “Sono stati Rocco e Ilaria a chiedermi di denunciarti”
Intanto Bogdan fa sapere che sta valutando una querela per calunnia o una richiesta civile di risarcimento danni nei confronti di Giulia Sarti. Mentre il Pd attacca Casalino e chiede al premier Conte di intervenire. Lo fa con un’interrogazione del deputato Carmelo Miceli, componente della commissione Giustizia, per sapere “se il presidente del Consiglio non ritenga doveroso effettuare opportune verifiche sul reale comportamento tenuto da Casalino sul caso Sarti, prima ancora che a farlo siano i magistrati”, chiedendo di sospendere il portavoce dall’incarico.
Parla Rocco Casalino. Il portavoce del presidente del Consiglio, uomo chiave nella comunicazione del Movimento, interviene sul caso della deputata Giulia Sarti, coinvolta nella Rimborsopoli 5Stelle. “Sarti si è probabilmente coperta dietro il mio nome con l’allora compagno, se avessi saputo di questi ammanchi o di giri strani l’avrei immediatamente riferito al capo politico e ai probiviri. Io non tutelo i parlamentari, ma il Movimento, come sanno tutti”, dice Casalino in una nota.
Un caso complicato quello di Sarti. Solo ieri aveva dichiarato: “Preciso che né Ilaria Loquenzi (ndr, altra responsabile comunicazione) né Rocco Casalino mi hanno spinto a denunciare nessuno, ma si sono limitati a starmi vicino”. E si era dimessa da presidente della commissione giustizia della Camera. Ma perché sono tirati in ballo Casalino e Loquenzi? E in cosa consiste lo scandalo dei rimborsi? Proviamo a riepilogare.
Tutto nasce da un’indagine della procura di Rimini, partita un anno fa, e che ora si è conclusa con una richiesta di archiviazione per Bogdan Andrea Tibusche, ex compagno di Sarti. Tibusche fu denunciato per appropriazione indebita proprio dalla deputata. Ma secondo i magistrati non fu lui a rubare soldi dai conti della parlamentare riminese. Né fu lui a impedirle di restituire i rimborsi. E la denuncia era solo un tentativo, da parte della parlamentare, di salvare la reputazione e probabilmente anche il futuro politico. Il caso era scoppiato nel febbraio 2018 quando – in seguito a un servizio delle Iene – era emerso che alcuni deputati, tra cui proprio Sarti, non avevano restituito parte dello stipendio, come invece previsto dal regolamento interno M5S.
Dalle chat – esaminate dai magistrati – emerge che c’era un accordo tra Sarti e il suo ex per far ricadere su di lui la colpa dei mancati versamenti. Ma c’è dell’altro. Secondo quanto riferito dalla stessa parlamentare M5s nel colloquio via Telegram con Bogdan, la richiesta di sporgere denuncia nei suoi confronti sarebbe arrivata proprio dai responsabili della comunicazione del movimento, Ilaria Loquenzi e Rocco Casalino. “Le Iene hanno i nomi da mesi e mi hanno chiesto se denuncio te perché mi stanno chiedendo come uscire da questa storia”(…) “me l’ha chiesto Ilaria con Rocco. Per salvarmi la faccia…”.
IL COMMENTO A CALDO DI BOGDAN ANDREA TIBUSCHE :
«Adesso mi voglio prendere una rivincita. Mi hanno massacrato, mi hanno fatto passare per un delinquente. ma ora voglio parlare di tutto, racconterò e farò anche altri nomi. Ora però mi godo quello che è successo, sono felicissimo, finalmente mi sono tolto questo peso».
Così, parlando con il suo avvocato Mario Scarpa che lo ha assistito sin dall’inizio di questa vicenda, Bogdan Andrea Tibusche commenta l’esito dell’inchiesta che ha stabilito che l’ex fidanzato di Giulia Sarti non le sottrasse, come da lei denunciato, i soldi dei rimborsi elettorali.