“Sono morto facendo quello che ritenevo più giusto”. La lettera testamento di Lorenzo Orsetti
Orsetti ha deciso di firmasi con tutti i suoi nomi: il suo soprannome Orso, il nome di battaglia Tekoser e infine il suo nome di battesimo Lorenzo
“Ciao, se state leggendo questo messaggio è segno che non sono più a questo mondo”
Inizia così il testamento di Lorenzo Orsetti, il combattente italiano arruolato con i curdi ucciso dall’Isis a Baghuz, in Siria. Il testo è stato condiviso su Facebook da Davide Grasso, un amico di Orsetti. “Non rattristatevi più di tanto, mi sta bene così; sono morto facendo quello che ritenevo più giusto, difendendo i più deboli e rimanendo fedele ai miei ideali di giustizia, uguaglianza e libertà” scrive Orsetti, prevedendo la sua stessa morte.
Orsetti ha deciso di firmasi con tutti i suoi nomi: il suo soprannome Orso, il nome di battaglia Tekoser e infine il suo nome di battesimo Lorenzo. Nel testo, come di consuetudine per i volontari che si arruolano per combattere l’Isis, Orsetti ha descritto i motivi e gli ideali che lo hanno portato in battaglia. “Quindi nonostante questa prematura dipartita, la mia vita resta comunque un successo e sono quasi certo che me ne sono andato con il sorriso sulle labbra. Non avrei potuto chiedere di meglio. Vi auguro tutto il bene possibile e spero che anche voi un giorno (se non l’avete già fatto) decidiate di dare la vita per il prossimo, – continua il messaggio – perché solo così si cambia il mondo. Solo sconfiggendo l’individualismo e l’egoismo in ciascuno di noi si può fare la differenza. Sono tempi difficili, lo so, ma non cedete alla rassegnazione, non abbandonate la speranza; mai! neppure un attimo. Anche quando tutto sembra perduto, e i mali che affliggono l’uomo e la terra sembrano insormontabili, cercate di trovare la forza, di infonderla nei vostri compagni. È proprio nei momenti più bui che la vostra luce serve. E ricordate sempre che ‘ogni tempesta comincia con una singola goccia’. Cercate di essere voi quella goccia. Vi amo tutti spero farete tesoro di queste parole. Serkeftin! Orso, Tekoser, Lorenzo”.
Gli eroi e le bufale Onore e gloria a Orsetti. Niente scherzi con i migranti
di Giuseppe Turani | 19/03/2019
Poiché vedo qualche dissenso anche tra i miei lettori, voglio precisare alcune cose. EROE Lorenzo Orsetti, l’italiano morto a fianco dei curdi, combattendo per la loro causa contro l’Isis, a fianco delle ragazze armate curde che sfilano cantando Bella Ciao, è un eroe e va trattato come tale. In altri tempi la sua salma sarebbe stata accolta a Ciampino dal presidente della Repubblica e gli sarebbero stati tributati gli onori militari. Poiché siamo diventati un paese di merda, tutto ciò non avverrà. In realtà, Orsetti si è riagganciato alla migliore tradizione, quella della guerra di Spagna. Quando il Generale Franco decide di aggredire la Repubblica spagnola, l’antifascismo militante non ha un attimo di esitazione. Dalle città europee alle pianure del Middle West americano, i singoli cittadini accorrono in armi a difendere la Repubblica spagnola. La Brigata Lincoln, costituita da volontari americani, si batte coraggiosamente come le altre. Carlo Rosselli lancia lo slogan “Oggi, qui in Spagna, domani in Italia”. André Malraux organizza una Brigata aerea in cui combatterà anche il fratello di Altiero Spinelli. Perderanno e la lunga notte del franchismo scenderà sulla Spagna. Ma, per una volta, l’antifascismo è stato serio. E infatti è dalla guerra di Spagna che è poi uscita la miglior classe dirigente italiana di sinistra.
LUCA CASARINI L’ex ragazzo disobbediente adesso guida una Ong e ha recuperato in mare 49 migranti. Sono lontanissimo da Casalini, non mi è mai piaciuto. Ma la sua nave va fatta attraccare e i 49 suoi ospiti vanno trattati dalla Repubblica italiana con il rispetto che meritano. Poi si vedrà chi può stare qui e chi se ne deve andare. Intanto, tutti a terra, cibo e cure mediche. Sono sicuro che in qualunque porto li facciano attraccare, la popolazione saprà prendersi cura di loro nel migliore dei modi e secondo le nostre migliori tradizioni. Lo abbiamo sempre fatto, prima di Salvini.
FLAT TAX E’ una bufala del capo-bufale. Non esiste nemmeno un decimo della somma richiesta per questa impresa. Trattasi di pura propaganda elettorale. Da respingere al mittente senza un attimo di esitazione.