QUEL LIUTAIO LUCANO SUL TITANIC
Alfonso Meo Martino era anche un apprezzato violinista
di Leonardo Pisani
La prima classe costa mille lire, la seconda cento,
la terza dolore e spavento.
E puzza di sudore dal boccaporto e odore di mare morto.
Sior Capitano mi stia a sentire,
ho belle e pronte le mille lire,
in prima classe voglio viaggiare su questo splendido mare.
Dieci aprile 1912, fu un evento il primo viaggio del Rms Titanic. gioiello della marina inglese e definito inaffondabile, un transatlantico di lusso, anche per i viaggiatori delle classi inferiori. Aveva ragione Francesco De Gregori quando nel 1982 nella canzone Titanic cantava Ma chi l’ha detto che in terza classe, che in terza classe si viaggia male, questa cuccetta sembra un letto a due piazze, ci si sta meglio che in ospedale. A noi cafoni ci hanno sempre chiamati ma qui ci trattano da signori, che quando piove si può star dentro ma col bel tempo veniamo fuori». In effetti era così, l’ha spiegato bene anche l’esperto Claudio Bossi e studi specialistici, la terza classe era di pregevole fattura rispetto ai precedenti transatlantici, infatti la White Star Line voleva dominare commercialmente i viaggia per l’America, infatti progetto interni confortevoli anche per i passeggeri di seconda e terza classe. Che avevano anche spazi comuni per giocare a scacchi e un servizio mensa, mentre su altri navi era il passeggero a portarsi i viveri. Tra i viaggiatori anche un lucano, un musicista del quale si erano perse le tracce, ma negli ultimi anni si è ricostruita in parte la vicenda.
i chiamava Alfonso Meo Martino e l’Enciclopedia inglese sul Titanic scrive che è nato a Potenza, il 25 gennaio 1864. Era figlio di Rocco e Francesca Meo e aveva almeno un fratello, il suo fratello gemello Antonio (1864-1933). Anche se alcune fonti nei siti di genealogia danno come anno di nascita il 1862. In realtà non si trovano dati anagrafici a Potenza e neanche a Vaglio di Basilicata come ha appurato il giornalista Carlo.Bollino, il cognome potrebbe essere stato variato in Gran Bretagna o che sia nato in un altro paese della Basilicata. Comunque, una famiglia di musicisti i due gemelli Alfonso e Antonio si trasferirono a Londra nei primi anni del 1880, apparendo nel censimento del 1881 in una abitazione all’8 Fleet Row, Trinity. Poi anche un terzo fratello minore, Gaetano anche lui musicista, infatti suonava l’arpa, tipico strumento popolare lucano dell’epoca. Alfonso Meo Martino diventa un apprezzato violinista e liutaio, si sposa a Londra nel 1884 con Emily Jane Innes e ha un figlio, Luigi Alfonzo Rocco Innes (1886-1967). Poi il lucano, consoce e si innamora – mentre era ancora sposato con sua moglie Emily – di una donna molto più giovane, Katharine (1883 a Benenden, Kent) e i due avevano una figlia, Anita Enrichetta il 15 luglio 1907. Era elencato con entrambi sul censimento del 1911 a 120 Old Christchurch Road, Bournemouth. Sua moglie Emily e suo figlio sono stati elencati altrove come inquilini a 4 Glycena Road, Lavender Hill, Battersea. «La prima classe costa mille lire, la seconda cento, la terza dolore e spavento. E puzza di sudore dal boccaporto e odore di mare morto. Sior Capitano mi stia a sentire, ho belle e pronte le mille lire, in prima classe voglio viaggiare su questo splendido mare.» cantava De Gregori, non si sa il vero motivo per il quale Alfonso Martino Meo prese il Titanic,su lui circolavano molte colorate storie, sopratutto su un violino di pregevole fattura che forse il liutaio violinista doveva vendere a un cliente a Washington, alcuni dicono sua opera, altri invece che fosse un prezioso stradivari. Infatti è strano che qualcuno si imbarca per portare un violino, quando poteva comodamente spedirlo, forse era prezioso, forse c’erano altri motivi.
Martino Meo era descritto come un uomo di altezza media, un paio di baffi neri, ben pettinato, elegante e vestito di blu e portava i pince-nez; cioè occhiali allora in moda tra gli artisti e intellettuali, senza stecche, e cosa strana anche se aveva un biglietto di terza classe, il numero 11206, come scrive Carlo Bollito,aveva pagato per un biglietto di seconda classe. Poi tra i suoi affetti personali ritrovati c’erano ben otto anelli, un orologio d’oro per signora, poi un orologio d0’argento da uomo, una catenella d’argento, un porta sigari d’argento, un porta fiammiferi d’argento, quindici sterline d’oro, cinque dollari in oro e anche lire italiane. Come ha scritto Carlo Bollito: «Scorrendo il registro di imbarco si scopre che il liutaio lucano forse viaggiava con un neonato. È scritto chiaramente e salvo un errore dell’addetto alla registrazione, non c’è possibilità di equivoco: “Alfonzo Martino un adulto e un neonato”. La presenza del bebè viene indicata con una “X” segnata a matita nera nella colonna accanto al nome, e sembra aggiunta in un secondo momento se non altro perché è diverso il colore rispetto alla penna usata nelle altre annotazioni». Resterà un mistero, fatto sta che il violinista lucano rimase imprigionato in terza classe, purtroppo si erano dimenticati di aprire i cancelli, praticamente per evitare che durante il giorno, qualcuno cercasse di passare il tempo nei locali destinati ai clienti facoltosi.
L’impatto fu alle 23,40 circa del 14 aprile, il Titanic si inabissò alle 2,30 del 15 aprile. Durante quelle ore,molti non si erano resi conto del pericolo e giocavano addirittura con alcuni pezzi di ghiaccio dell’Iceberg. Il corpo di Meo Martino fu ritrovato un mese dopo e inumato al Fairview Cemetery, Halifax, Nuova Scozia il 10 maggio 1912, alla tomba n 201.