Gessica Notaro, i giudici: «Tavares ha voluto punirla per sempre, privandola dell’identità»
Scrive, motivando la mancata concessione delle attenuanti generiche, la Corte di appello di Bologna nella sentenza in cui condanna a oltre 15 anni Edson Tavares, per l’aggressione con l’acido dell’ex fidanzata Gessica Notaro, processo riunito in secondo grado a quello per stalking.
Gessica Notaro, i giudici: «Tavares ha voluto punirla per sempre, privandola dell’identità»
Il gesto di Edson Tavares «appare plastica rappresentazione di una meditata, ferma volontà di punire per sempre la vittima privandola non solo della sua speciale bellezza, ma della sua stessa identità, così da cancellarla agli occhi di chiunque, non potendola ‘possederè egli stesso»
La Corte di appello di Bologna ha reso noto oggi le motivazioni della sentenza con cui ha condannato a 15 anni, cinque mesi e 20 giorni l’ex fidanzato di Gessica Notaro, showgirl riminese sfregiata con l’acido il 10 gennaio 2017.
Tavares in primo grado a Rimini era stato condannato a dieci anni per l’aggressione con l’acido e a otto anni per stalking e altri reati; in appello i due processi sono stati riuniti con sentenza pronunciata dalla prima sezione penale (presidente Milena Zavatti, giudice estensore Luisa Raimondi) il 15 novembre, di cui ora sono state depositate le motivazioni.
Nel condannare il 31enne capoverdiano, i giudici prendono in considerazione anche
«la straordinaria gravità della condotta e del danno»
e la «premeditata insidiosità» della condotta stessa.
Elementi che
«se giustificano l’elevata sanzione penale, al contempo si riverberano sulla valutazione della personalità dell’imputato»
Scrive, motivando la mancata concessione delle attenuanti generiche, la Corte di appello di Bologna nella sentenza in cui condanna a oltre 15 anni Edson Tavares, per l’aggressione con l’acido dell’ex fidanzata Gessica Notaro, processo riunito in secondo grado a quello per stalking.
«Nessuna frustrazione amorosa, per quanto dolorosa, può contribuire a attenuare la gravità della condotta qui in esame che, in quanto sostenuta da lucida preordinazione di mezzi e di modi, non si presta a inscriversi in un contesto emotivo sopraffattorio della razionalità»