AVERSA 13 maggio 2019: “Piccole Storie Manicomiali del Paese dei Pazzi”
Personalmente mi sono invece immerso nelle storie di chi nel manicomio è stato ospite, storie in parte tramandate, ma in parte che mi hanno toccato personalmente o come famiglia. Ecco quindi la narrazione degli spettacoli teatrali dei folli del dottor Biagio Miraglia, delle “cure morali” del dottor Giovanni Linguiti, per passare alla storia delle “teste della Vicaria”
Dott. VITTORIO SAVINO :
Piccole Storie Manicomiali del Paese dei Pazzi
La Città di Aversa con i suoi due manicomi , quello Psichiatrico e quello Criminale, è un caso storico unico della Psichiatria applicata sul territorio, nei suoi molteplici aspetti.
La presentazione del libro “Piccole storie manicomiali del Paese dei pazzi”, che presenteremo io e mia figlia Tina, nella Pinacoteca del Seminario Vescovile di Aversa, propone un modo di scrivere a quattro mani, dove la storia, quella dei libri , si miscela con le piccole storie, vere pure loro, ma stavolta scritte con gli uomini e le donne che la crearono giorno dopo giorno.
Noi ci interesseremo del Manicomio Psichiatrico della Maddalena e lo faremo grazie al supporto del Panathlon International Club Terra di Lavoro, Aversa Donna, FIDAPA di Aversa, Lions International, Convegni di Cultura “Maria Cristina di Savoia”, Rotary Terra Normanna, Serra International Club Aversa e Soroptimist International Club Aversa. L’occasione sarà quella di riproporre ancora una volta, la volontà di tanti di ridare vita alla struttura ex manicomiale, oggi abbandonata totalmente. La Maddalena insiste su tre comuni, Aversa, Trentola-Ducenta e Lusciano, ma ad oggi oltre agli speculatori poco è stato fatto per la sua riqualificazione.
Tutto resta bloccato alla delibera regionale fatta ad inizi anni duemila da Antonio Bassolino che faceva “inalienabili” le strutture psichiatriche e contrariamente ai dettami della Legge 180, provvedeva come Regione a colmare le spese per la Psichiatria.
L’appuntamento è per lunedì 13 maggio alle ore 18.00, vi aspettiamo
Piccole Storie manicomiali del Paese dei Pazzi – Partimmo, per dare vita a questo nostro libro, dalla tesi di Laurea di mia figlia Tina.
La tesi ormai è datata, fu presentata nel 2010, ha un “orizzonte” storico-economico-sociale sui manicomi, con un aspetto molto particolare sulla fetta di spazio degli anni che vanno dal 1968 al 1972, periodo durante il quale si succedono e sciolgono con grande rapidità Governi di centro-sinistra.
Gli stessi Governi prendono coscienza della profonda crisi della società politica, tanto che il ministro Emilio Colombo, esponente di spicco della Democrazia Cristiana chiede al suo partito : Dove siamo mancati ?”
Le lotte degli studenti e dei lavoratori di quel periodo, anche se incapaci di rovesciare il sistema di Governo, si scontrano con la teoria della tensione inaugurata dagli apparati dello Stato e dai neofascisti e determinano il periodo d’oro delle riforme sociali.
Nel giugno del 1970, grazie ai socialisti Giugni e Brodolini, vede la nascita lo Statuto del Lavoratori. Nello stesso 1970 nascono le Regioni e sono indette le prime elezioni amministrative regionali. Nello stesso anno ancora nasce la legge sul Divorzio, che passa attraverso il Referendum popolare del 1974: La lotta continua con la Legge 194 sull’interruzione della gravidanza del 1974.
Nel 1973 per la prima volta Enrico Berlinguer, segretario del Partito Comunista parla della possibilità di un compromesso storico con la Democrazia Cristiana (siamo alla paura del Golpe del Cile). Il 20 giugno del 1976 votano per la prima volta i diciottenni ed il PCI balza al 34,37% dei voti.
Lo stesso PCI accetta scelte difficili : la riforma della RAI, il finanziamento pubblico dei partiti, la legge Reale sull’ordine pubblico, ma vede la realizzazione della legge sull’aborto, l’ingresso dell’Italia nello SME, la legge 180 e la 833 che vedono l’istituzione del Sistema Sanitario Nazionale.
È questo il terreno nel quale si muovono le riforme cardine della psichiatria e dell’Italia moderna, questo il sistema arterioso del testo che vi presenteremo lunedì 13 maggio e naturalmente non solo questo.
Piccole storie manicomiali del paese dei pazzi – Il libro che andremo a presentare lunedì contiene una corposa parte storica che va dall’avvento del primo manicomio, fino alla chiusura a seguito della Legge 180 e questa parte l’ha curata Tina, mia figlia,
Personalmente mi sono invece immerso nelle storie di chi nel manicomio è stato ospite, storie in parte tramandate, ma in parte che mi hanno toccato personalmente o come famiglia. Ecco quindi la narrazione degli spettacoli teatrali dei folli del dottor Biagio Miraglia, delle “cure morali” del dottor Giovanni Linguiti, per passare alla storia delle “teste della Vicaria”.
Bella la storia tramandata delle sorelle Carolina e Clotilde , o quella di Peppa Peppa à m’briaca e di Filomena Parrillo. C’è quindi la mesta storia di Ferdinando Schioppa e quella degli ultimi ospiti. Storie dentro le alte mura, ma anche storie del silenzio e della noncuranza, potremmo dire storie antiche, ma anche moderne che non vorremo si ripresentassero.