VERCELLI : A BRACCIA APERTE
“È importante non smettere mai di combattere, dobbiamo aprire le nostre braccia e abbracciare tutti i colori dell’arcobaleno per farli risplendere sempre e sempre di più, in ogni loro declinazione”
Si è svolto senza intoppi il primo Pride organizzato a Vercelli
Partito da piazza Roma intorno alle 15,30, con un sole splendente, ha percorso viale Garibaldi e corso Libertà per poi deviare subito su piazza Cavour, a causa di una forte grandinata.
Il percorso è stato quindi modificato, ma il significato è rimasto il medesimo e Giove pluvio non ha fermato il corteo. E nemmeno la musica.
Una sfilata all’insegna dei diritti, non solo per le persone lgbtq, ma anche per chi i diritti li ha già acquisiti e vuole difenderli. Dalle parole del Presidente Arcigay Luciano Lopopolo che ha parlato dal palco di piazza Cavour ai 1500 partecipanti
“Grazie per aver dimostrato di non avere paura della paura”
Ha parlato anche la sindaca Maura Forte: “Grazie per la partecipazione. Abbiamo dato il patrocinio del Comune proprio perché vogliamo evitare le discriminazioni cui ogni giorno assistiamo. Discriminazioni che sono da condannare. Ed è bello che questo primo Pride vercellese avvenga in concomitanza con l’esposizione della Magna Charta Libertatum proprio nella nostra città. Una città che si erge a difesa dei diritti umani”.
Un bel messaggio quello lanciato anche dall’assessora regionale alle Pari opportunità Monica Cerutti, “Siamo convinti di dover scendere in strada per difendere i diritti di tutti, anche di chi li ha già acquisiti. Che possa essere un buon Pride”. La consigliera di parità della provincia Lella Bassignana ha lanciato un messaggio di conforto parlando della casa rifugio in via di realizzazione, su Vercelli. per la collettività lgbtq più bisognosa. Molto soddisfatto anche Daniele Viotti, politico e attivista italiano, parlamentare europeo del Partito Democratico,
“Questo Pride ha moltissimi significati per me. Soprattutto perché sono piemontese e orgoglioso di vedere che Vercelli gli ha aperto finalmente le braccia”
“Finalmente, dopo 50 anni dai moti di Stonewall anche noi abbiamo avuto il nostro primo pride”, dice Giulia Bodo, presidente Arcigay Rainbow Vercelli-Valsesia
“È importante non smettere mai di combattere, dobbiamo aprire le nostre braccia e abbracciare tutti i colori dell’arcobaleno per farli risplendere sempre e sempre di più, in ogni loro declinazione”