Eventi e Cultura

NORMANDIA CHIAMA, BASILICATA NON RISPONDE

C’è tanta Lucania raccontata nella terra degli antichi vichinghi

“A furore Normannorum libera nos, Domine” era il grido disperato di monaci per le incursioni norrene, i Vichinghi, gli uomini del Nord. Alcuni di essi guidati da Hrôlfr, meglio conosciuto come Rollone si insediarono in un lembo dell’antica Francia, che da questi norvegesi e danesi prese il nome di Normandia da lì si mossero quei cavalieri senza re al soldo di Bisanzio o dei signori longobardi del Sud Italia e poi alla conquista dell’Inghilterra con Guglielmo II detto il conquistatore. Terra del Gotico, di Basiliche e Duomi, oltre Rouen dove riposano gli eredi di Rollone, la storia normanna s’intreccia con un’epopea che portò fino alle Crociate. Il visitatore in quelle terre ha tante possibilità di ammirare chiese, castelli e musei, una regione che conserva con gelosia le sue peculiarità, partendo anche dalla loro antica parlata: il franco-normanno. Ma si potrebbero avere sorprese, capitare in qualche luogo e invece di trovare reperti semmai dei re normanni d’Inghilterra, si ammirano le storie che portano nella terra del Sole. Invece di Bayeux si parla di Melfi, invece di Rouen di Venosa. Invece della battaglia di Hastings, quella di Monte Oliveto oppure di Tricarico. Strano ma vero.  Basta semmai andare nel Contentin, nel piccolo paesino di Hauteville-la-Guichard, appena 429 abitanti e visitare il loro unico museo dedicato a Tancredi D’Altavilla. Ma non il Tancredi della Gerusalemme Liberata del Tasso; il  conquistatore di Gerusalemme a Hauteville non ci è mai stato: frequentava , Melfi ma non il paese del suo antenato.  Del capostipite Tancredi si parla poco, il resto sono solo le gesta dei figli in Basilicata e nel Mezzogiorno d’Italia Tancredi era un cavaliere dotato di una forza sovrumana e straordinario combattente.  Due mogli e un numero imprecisato di figli; ma non fece gesta eclatanti. Le fecero  i suoi figli  tutti  guerrieri e quasi tutti cercarono fortuna in Italia, dove da Melfi fondarono una contea, poi diventato un ducato e poi un Regno. Al grido di Saint Sauveur! Guglielmo Braccio di Ferro, Drogone, Umfredo, Roberto il Guiscardo, Ruggero  sconfissero bizantini, longobardi, truppe del Sacro Romano Impero, i saraceni di Sicilia. Un’epopea che arrivò poi da Melfi  in Terra Santa con la prima  crociata di  Boemondo e Tancredi a.,

Finisce qui? assolutamente no. Si trova tanta Basilicata in Normandia, specie nel castello di Pirou. Come mai?  il sacerdote, storico e difensore del dialetto normanno Marcel Lelégard, che decise di riportare agli antichi fasti il maniero. nel periodo normanno,  signore di Pirou divenne Serlone, il primogenito degli Altavilla. Ebbene, padre Lelégard ebbe un’idea: riproporre degli arazzi come quelli di Bayeux, tessuti con la tecnica del tempo. Ma non le gesta dei normanni in Inghilterra, gli arazzi narrano di Guglielmo che diventa conte a Melfi, di Umfredo a Venosa, delle battaglie in terra di Basilicata, Puglia, Calabria. Del Duca Roberto il Guiscardo e del gran Conte Ruggero contro i saraceni.

Finisce qui? Ma no, basta poi farsi un giro alla maestosa cattedrale romanica di Notre-Dame de Coutances.  e nelle pareti a nord e sud cosa si trovano? Le statue degli Altavilla Come mai i lavori iniziarono attorno al 1030, sotto il vescovo Roberto. Ma per carenze finanziarie e di conseguenza con la difficoltà di reperire materiale da costruzione e maestri costruttori, l’edificazione ebbe  uno stallo. A dare una svolta fu il nuovo vescovo Geoffroy de Montbray che , ebbe l’intuizione di rivolgersi alla devozione dei nobili  normanni certo ma fuori del Ducato. I più ricchi e potenti vivevano da alcuni anni in quella che era chiamata la terra del Sole, il Sud dell’Italia. i normanni diventati più potenti e ricchi : gli Hauteville. Il vescovo si recò a Melfi intorno al 1048 dove ottenne, prima dal conte Drogone e poi dai successori Umfredo e Roberto il Guiscardo, i finanziamenti che permisero di concludere la cattedrale Notre Dame nel 1056 La stirpe degli Altavilla fu immortalata dal capostipite Tancredi, a tutti tutti i figli,  compreso il più piccolo Ruggero futuro conquistatore della Sicilia moresca. La Normandia chiama ma la Basilicata non risponde, un gemellaggio culturale tra queste terre con storia comune potrebbe essere una idea per il millenario di Melfi e Matera Capitale europea della cultura 2019

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