75° giorno di sciopero della fame a difesa di Radio Radicale
Dal 27 febbraio, Maurizio Bolognetti, membro della Presidenza del Partito Radicale e giornalista, sta dando corpo a una iniziativa nonviolenta, attuando uno sciopero della fame per chiedere al Ministro Di Maio, al sottosegretario Crimi, al Presidente del Consiglio Conte, il rispetto di un diritto umano: il diritto alla conoscenza
Gianni Pittella :
“Dal 27 febbraio, Maurizio Bolognetti, membro della Presidenza del Partito Radicale e giornalista, sta dando corpo a una iniziativa nonviolenta, attuando uno sciopero della fame per chiedere al Ministro Di Maio, al sottosegretario Crimi, al Presidente del Consiglio Conte, il rispetto di un diritto umano: il diritto alla conoscenza. Bolognetti non ricatta e non sta ricattando nella misura in cui sta difendendo un diritto. Quello di Bolognetti è l’esercizio faticoso di una lotta nonviolenta. Una lotta condotta al fianco e con la redazione di Radio Radicale e del direttore della storica emittente. In nessun modo il governo ha inteso corrispondere se non con un “troveremo”, che ad oggi va ancora declinato al futuro, a pochi giorni dallo scadere della convenzione, a questi 75 ininterrotti giorni di dialogo. Maurizio Bolognetti chiede, come stanno chiedendo Consigli comunali e Regioni, come noi stessi chiediamo, che non venga interrotto il servizio pubblico che Radio Radicale onora da 43 anni. Bolognetti sta dialogando con gli strumenti della nonviolenza per difendere un diritto e la vita di una emittente radiofonica che è patrimonio dell’intero Paese, anche di coloro che vorrebbero spegnerla.”