USB SU RISORSE FINANZIARIE PER AVVIO CANTIERI FORESTALI
“Si invitano tutti i lavoratori a partecipare, al di là delle sigle di appartenenza, per la difesa dei diritti conquistati, una lotta comune e il superamento di logiche clientelari che non hanno permesso il reale avvio di progetti a difesa del territorio e che potessero garantire anche un doveroso ritorno economico”
“Come era da aspettarsi e dopo aver taciuto e mistificato in questi mesi sul mancato finanziamento dei cantieri Forestali le organizzazioni sindacali di categoria di Cgil, CISL e UIL scoprono che non ci sono risorse se non 5 milioni per iniziare i cantieri. Ma non saranno i 5 milioni necessari per l’assunzione dei percettori del reddito minimo per cui erano cessati gli ammortizzatori sociali e opportunamente incanalati nella forestazione dall’ex assessore Cifarelli e appunto dalle note organizzazioni sindacali che hanno spinto in tal senso?
Oggi – si legge nel comunicato diffusa dalla coordinatrice regionale Usb Basilicata, Rosalba Guglielmi – emerge il problema dei lavoratori che avanzano le mensilità e le perplessità circa la possibilità di garantire le giornate lavorative alla vasta platea organizzata. Il ricatto è sempre quello, via libera alle estrazioni, nessun ripensamento sul rinnovo delle concessioni e l’alibi è lì, 4000 famiglie senza reddito e futuro.
Venerdì 17 maggio alle ore 10 l’USB Basilicata ha indetto una manifestazione regionale dei lavoratori Forestali, unitamente alle due platee ex COPES, la “garantita” e quella che non ha risposte, dopo agosto, rispetto ad un ulteriore finanziamento.
Alla manifestazione saranno presenti anche gli LSU storici della regione, quelli a carico del Fondo per l’occupazione, la cui convenzione col ministero scade ad ottobre, e tutta la platea regionale per il mancato finanziamento degli incentivi alla stabilizzazione.
Nella stessa giornata sono stati chiesti incontri col presidente la giunta e gli assessori competenti e le forze politiche presenti in consiglio.
Si invitano tutti i lavoratori a partecipare, al di là delle sigle di appartenenza, per la difesa dei diritti conquistati, una lotta comune e il superamento di logiche clientelari che non hanno permesso il reale avvio di progetti a difesa del territorio e che potessero garantire anche un doveroso ritorno economico”.