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MORTE DI MARCO VANNINI: ANALISI DI ALCUNI STRALCI DI DICHIARAZIONI DI DAVIDE VANNICOLA

Abbiamo comunque chiesto, alla criminologa URSULA FRANCO di analizzare i pochi stralci analizzabili.

Davide Vannicola

In un’intervista precedente, la criminologa Ursula Franco ci aveva detto che è praticamente impossibile analizzare ciò che Davide Vannicola ha riferito a “Le Iene” a causa dei “taglia e cuci”. Le abbiamo comunque chiesto di analizzare i pochi stralci analizzabili.

Davide Vannicola: “Amico mio, te va de fassee una braciola io e te da soli?”. Sicuramente me dovrà dì qualcosa. In quella circostanza mi ha fatto una confidenza, poi che io l’abbia presa bene, l’abbia presa male, gli abbia detto “sei un coglione, non t’aspettare nulla da me”, lui ce rimasto de merda e da lì si è un po’ inclinato il nostro rapporto (…) Mi ha detto “Sai, amico mio, mi sa che forse ho fatto una cazzata” (…) Poi diciamo è subentrato (…) da parte mia freddezza, da parte sua le lacrime eee non siamo più andati avanti (…) Io gli ho detto: “Per quanto te voglio bene, Roberto, non riesco a darti una spalla per piangere, non approvo quello che hai fatto”.

Due cose soprattutto emergono da questi stralci dell’intervista rilasciata da Vannicola a “Le Iene”:

1) un bisogno di convincere l’interlocutore che Izzo era amico suo (“amico mio”);

2) una volontà di rappresentarsi come essere moralmente superiore rispetto ad un maresciallo dei carabinieri e in una posizione di potere, quantomeno temporaneo (“non approvo quello che hai fatto”, “non t’aspettare nulla da me”, “sei un coglione”, “lui c’è rimasto de merda”, “da parte mia freddezza”, “non riesco a darti una spalla per piangere”).

Infine, come ho già avuto occasione di dire, riguardo ad eventuali confidenze di Izzo a Vannicola sull’identità dello sparatore, eventuali dubbi di Izzo lasciano il tempo che trovano, posto che le indagini hanno appurato che fu Antonio Ciontoli a sparare. Aggiungo che Izzo ha riferito ad una giornalista di Quarto Grado che, a suo avviso, i Ciontoli non mentirono quella sera sull’identità dello sparatore perché glielo riferirono, senza il timore di venir smentiti, prima che Marco morisse. Un’inferenza logica supportata dalle risultanze investigative.

Con ciò non sto dicendo che l’ex maresciallo Roberto Izzo non abbia parlato con lui o che Izzo dica la verità su tutto, ma, di sicuro, la testimonianza di Vannicola non è di alcun aiuto per delineare le responsabilità dei Ciontoli.

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