VIETRI, CONSIGLIO SBAGLIA: PAGANO I CITTADINI
Grande e D’Andraia prima fatti decadere, poi “ripescati”: 4mila euro il danno
A Vietri di Potenza il Consiglio comunale aveva, «per reiterate assenze», fatto prima decadere, nel maggio del 2018, dalla carica i consiglieri comunali all’opposizione, Carmine Grande e Giovanni D’Andraia e poi, a novembre dello stesso anno, aveva revocato l’atto. L’errore, però, ha un costo economico e a pagarlo saranno i cittadini. La vicenda è finita dinanzi al Tribunale amministrativo della Basilicata (Tar), per via dei ricorsi di Grande e D’Andraia. I giudici amministrati lucani, però, non hanno potuto far altro che dichiarare i ricorsi «improcedibili» per «per sopravvenuta carenza di interesse» essendosi la situazione ripristinatasi da sola. Il Consiglio comunale, forse, accortosi che la decadenza dalla carica non era stata deliberata con validi motivi era tornato quasi autonomamente sui suoi passi. La seconda assenza dalle sedute consiliari, per esempio, risultava ascrivibile «a forma di dissenso politico, non integrando una condotta negligente e di disinteresse cui far conseguire la declaratoria di decadenza». Per legge, le assenze danno luogo a revoca del mandato politico quando «palesano un atteggiamento di disinteresse per motivi futili o inadeguati rispetto agli impegni assunti con l’incarico pubblico elettivo». Ma la “svista” politica per il Comune di Vietri di Potenza non è a costo zero. In quanto comunque il Tar ha condannato l’Ente alla rifusione delle spese di lite, liquidando le stesse in complessivi 2 mila euro, oltre accessori di legge, e a mille euro in favore di ciascuno dei consiglieri comunali, Grande e D’Andraia, prima fatti decadere poi “ripescati”.