Ciao NIKI Lauda, è stato un onore conoscerti
Vincente con la Ferrari, nell’agosto del 1976 la tragedia che gli segnò la vita: un spaventoso incidente sul circuito del Nurburgring, Lauda fu avvolto dalle fiamme dopo un incidente e rimase sfigurato. Meticoloso, ma anche di grande carattere e, quando tutti avrebbe mollato dopo un tale indicente, lui tornò in pista, sottolineando come la l’auto si “guida con il sedere” e non con la faccia.
Ciao Lauda, è stato un onore conoscerti
Daniel Brühl ricorda Niki Lauda: “L’uomo più coraggioso che abbia mai conosciuto”
L’attore che interpretò Lauda in “Rush” pubblica sui social un pensiero a poche ore dalla morte dell’ex campione di Formula 1, scomparso il 20 maggio: “Sempre onesto, schietto, diretto. Niki ti diceva la verità in faccia, non importava quanto fosse sconveniente”. La morte di Niki Lauda ha segnato un giorno di lutto nazionale in Austria, per la scomparsa di uno dei personaggi più amati in patria. L’ex campione di Formula 1, morto la sera del 20 maggio, è ricordato in queste ore da fan, amici, personaggi del mondo dello sport e dello spettacolo che avevano avuto rapporti con lui e avevano fatto la sua conoscenza. Il personaggio di Lauda era stato anche protagonista di un film del 2014, “Rush”, diretto da Ron Howard, che raccontava la rivalità tra il pilota Ferrari e James Hunt, uno dei duelli sportivi più sentiti e appassionanti della storia della Formula 1. Ad interpretare il ruolo del freddo pilota austriaco fu l’attore Daniel Brühl (Chris Hemsworth vestiva invece i panni di Hunt). Pochi minuti fa è arrivato l’atteso ricordo di Brühl, giunto attraverso i social network e accompagnato da una foto di Lauda ripreso durante una delle sue principali passioni, l’aviazione: L’uomo più coraggioso che abbia conosciuto – scrive l’attore – non solo perché era stato un campione del mondo di F1 nei folli anni Settanta, nemmeno perché fu protagonista di uno dei ritorni più incredibili della storia dello sport, ma anche per il modo in cui trattava le persone. Sempre onesto, schietto, diretto. Niki ti diceva la verità in faccia, non importava quanto fosse sconveniente. Era modesto e incredibilmente divertente. Ho imparato molto da lui e l’ho ammirato tanto. Sapevo quanto amasse volare. Continua a correre in cielo in pace, ci mancherai. Stammi bene Niki.
Niki Lauda, le cause della morte
Non si conoscono con precisione le cause del decesso. Lauda era stato ricoverato in ospedale lo scorso gennaio a causa di un’influenza che lo aveva colpito durante il periodo natalizio, trascorso in Spagna, mentre ad agosto 2018 aveva subito un trapianto di polmone. Solo ieri, il fratello aveva fatto sapere del suo trasferimento al centro di riabilitazione dove stava seguendo il proprio percorso a una clinica privata svizzera per alcuni problemi ai reni che lo costringevano a sottoporsi a un processo di dialisi.
È morto Niki Lauda, la Lega: “Ora gli va intitolato l’Autodromo di Monza”
Aveva 70 anni, è deceduto lunedì in una clinica svizzera Monza, 21 maggio 2019 – Addio a Niki Lauda.
È morto uno dei più grandi campioni di sempre della Formula Uno. Aveva 70 anni, è deceduto lunedì in una clinica svizzera.
“Con profondo dolore annunciamo che il nostro amato Niki è morto pacificamente circondato dalla sua famiglia lunedì 20 maggio 2019. I suoi successi unici come sportivo e imprenditore sono e rimarranno indimenticabili”, hanno comunicato i familiari in una nota.
Immediato il pensiero di intitolare a Lauda l’Autodromo di Monza. Paolo Grimoldi, deputato della Lega e segretario della Lega Lombarda ha annunciato: “Inoltrerò una richiesta ufficiale per chiedere all’Aci di intitolare il circuito automobilistico di Monza a Niki Lauda, perché l’indimenticabile campione austriaco ha legato indissolubilmente il suo nome e il suo mito a questo circuito”.
Grimoldi ha ricordato che è “a Monza che Lauda il 12 settembre 1976 entra nella leggenda, rientrando in pista dopo sole sei settimane dal terribile rogo del Nurburgring, conquistando un eroico quarto posto correndo in condizioni fisiche terribili, con le ferite delle ustioni a tormentarlo”. Inoltre Lauda a Monza ha vinto il Mondiale del 1975 e ha conquistato la vittoria nel Go del 1978 e in quello del 1984 quando ha conquistato il terzo titolo iridato della sua carriera. “Per tutte queste ragioni Monza deve essere intitolata a Niki Lauda”, ha concluso il leghista. E’ morto Niki Lauda, leggenda della Formula Uno
È morto Niki Lauda, leggenda della Formula Uno
L’ex pilota austriaco aveva 70 anni. In carriera fu tre volte campione del mondo, due con la Ferrari e una con la McLaren. Il commosso ricordo di Montezemolo Berna, 21 maggio 2019 – Addio a Niki Lauda.
È morto uno dei più grandi campioni di sempre della Formula Uno. Aveva 70 anni, è deceduto lunedì in una clinica svizzera. “Con profondo dolore annunciamo che il nostro amato Niki è morto pacificamente circondato dalla sua famiglia lunedì 20 maggio 2019. I suoi successi unici come sportivo e imprenditore sono e rimarranno indimenticabili”, hanno comunicato i familiari in una nota.
Lauda nell’estate del 2018 aveva dovuto sottoporsi ad un complicato trapianto di polmoni. Si trovava in un centro di riabilitazione per una dialisi per problemi ai reni, quando è improvvisamente morto. Lauda nacque a vienna il 22 febbraio del 1949. E’ stato uno dei più grandi campioni della Formula 1. Fu campione del mondio nel 1975 e nel 1977 con la Ferrari, e di nuovo nel 1984 con la McLaren.
IMPRENDITORE – Fu anche imprenditore: ha fondato e diretto due compagnie aeree, la Lauda Air e la Niki e dal 2012 era presidente esecutivo della scuderia tedesca Marcedes Amg F1. Molto meticoloso, era soprannominato “il computer”, capiva subito, anche il più piccolo difetto, delle monoposto a cui era al volante.
NURBURGRING – Vincente con la Ferrari, nell’agosto del 1976 la tragedia che gli segnò la vita: un spaventoso incidente sul circuito del Nurburgring, Lauda fu avvolto dalle fiamme dopo un incidente e rimase sfigurato. Meticoloso, ma anche di grande carattere e, quando tutti avrebbe mollato dopo un tale indicente, lui tornò in pista, sottolineando come la l’auto si “guida con il sedere” e non con la faccia.
I SUCCESSI – La sua è una carriera invidiabile che conta 171 Gran Premi, di cui 25 vinti, con 24 pole position e altrettanti giri veloci. Senza l’aiuto della famiglia molto ricca, da giovane, segui comunque la sua passione per i motori, e nel 1968 abbandonò gli studi universitari, e chiese un prestito del denaro per finanziare la sua avventura. Iniziò così la sua carriera al volante, ricca di successi.
UNA VITA DA FILM – La sua vita, da pilota a imprenditore e uomo Mercedes, e la sua rivalità con James Hunt, furono riprese nel film ‘Rush’ (Stasera la Rai1 trasmetterà alle 21,25 il film di Ron Howard), dove è ben raccontato il dramma del terribile incidente al Nurburgring. Il terribile schianto è raccontato anche nel documentario diretto da Hannes Michael Schalle, ‘Lauda: The Untold Story’, attraverso una serie di filmati inediti, testimonianze dirette e interviste esclusive