Eventi e Cultura

LA STORICA PARATA DEI TURCHI, 2019

La sfilata in costume è Patrimonio d’Italia per la tradizione

1413 figuranti, 299 musici e 31 Cavalieri con due carri trainati dai buoi, due muli e tre rapaci, i numeri della storica parata dei Turchi. Un’edizione speciale questa 2019 che ha visto celebrare i 900 anni dalla morte del vescovo e patrono San Gerardo al quale è spirata la rievocazione leggendaria in costume per le vie della città e della sua chiamata degli angeli celesti per scacciare l’invasione dei Mori. Ogni 29 maggio dopo l’imbrunire le strade i vicoli sono interessati dal rumore, dagli squilli di trombe, dal rullo dei tamburi, dai timpani, fusti in legno e membrane in pelle della grancassa e dagli strumenti a fiato. La gente si riversa nelle vie e nelle piazze, finestre e balconi sono gremiti ad ammirare i figuranti che partono dallo stadio Viviani per snodarsi lungo i 4 km fino a Largo Duomo, tappa finale dei tre quadri della rievocazione storica, tanti quanti i periodi importanti da ricordare: il XIX secolo viene ricordato, in piazza Sedile, con l’accensione della laccara, un fascio di canne e legna che pesa circa una tonnellata. La laccara, simbolo di un’antica tradizione, viene trasportata da una ventina di persone per tutto il percorso della parata e infine viene accesa. Il XVI secolo viene rivissuto a Porta Salza dove il conte Alfonso de Guevara riceve le chiavi d’argento della città. Infine, il XII secolo si celebra in Largo Duomo con un momento di preghiera per San Gerardo, una forma di devozione popolare nel Medioevo. La Storica Parata- patrimonio d’Italia per la tradizione, è ormai il principale momento identitario della città organizzato in onore del santo patrono Ma che attrae in città migliaia di persone provenienti anche dalla provincia per ammirare gli scenici costumi, le fanciulle e i cavalieri, le odalische, i mori, contadini ed i nobili personaggi. A chiudere la sfilata i portatori del santo che trasportano in spalla la statua di San Gerardo. La parata si è conclusa come da consuetudine con l’accensione in piazza Matteotti della “Iaccara”, che riprende l’antico rito contadino. La rievocazione storica è inserita anche nella manifestazione del Maggio Potentino.

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