CASO PRESTA, CHIESTE CONDANNE PER I MEDICI
Omicidio della donna morta nell’operazione al San Carlo: 3 anni a Marraudino e 2 a Cavone e Galatti
Per aver operato con «una negligenza totale» il Pm Annagloria Piccininni ha chiesto al giudice del Tribunale di Potenza, Setola, di condannare a tre anni di reclusione l’ex primario di cardiochirurgia dell’ospedale San Carlo del capoluogo, Nicola Marraudino, e a due anni di carcere ciascuno i cardiochirurghi Matteo Galatti e Michele Cavone. Si è conclusa così, con le richieste di condanna, la prima delle due udienze finali del processo per omicidio colposo che vede i medici Marraudino, Galatti e Cavone accusati della morte di Elisa Presta. L’anziana paziente calabrese di 71 anni che morì al San Carlo, nel maggio 2013, durante un intervento per la sostituzione della valvola aortica. Classico caso di mala sanità, seguendo il teorema accusatorio, nel quale la paziente va sotto i ferri «in buona salute» e ne esce morta per «imperizia dei medici». Per il pm la complessa attività dibattimentale, oltre che sulle testimonianze delle persone informate sui fatti, è andato avanti a colpi di perizie. Non solo tra quelle delle difese, ma anche dell’accusa e delle parti civili, tra cui quella dei parenti di Presta, e quella terza disposta dal giudice,che avrebbe dimostrato la piena responsabilità dei medici, derivante soprattutto da «gravissima leggerezza» con la quale gli imputati avrebbero agito. La prossima udienza, quella nella quale il giudice emetterà la sentenza, è stata fissata il primo luglio prossimo