Il viceministro leghista Massimo Garavaglia indagato nell’indifferenza dei vertici M5S
I vertici pentastellati sono cauti: “A differenza di Siri non si tratta di una cattiva condotta tenuta dal viceministro, quindi non ha intaccato o provato a intaccare il lavoro del governo”
Il viceministro leghista Garavaglia indagato nell’indifferenza dei vertici M5s
I vertici pentastellati sono cauti: “A differenza di Siri non si tratta di una cattiva condotta tenuta dal viceministro, quindi non ha intaccato o provato a intaccare il lavoro del governo”
Indagato dalla Corte dei conti per danno erariale nell’indifferenza dei vertici 5Stelle. Il viceministro all’Economia leghista Massimo Garavaglia avrebbe dato il via libera alla “vendita sottoprezzo” di palazzo Beretta, la sede della Ats, ex Asl, in corso Italia a Milano.
Una decisione che, per la procura della Corte dei Conti, ha causato un danno erariale tra i 2 e i 13 milioni di euro per quanto riguarda la sola cessione dell’immobile e di 6 milioni per la locazione. Da assessore regionale all’Economia, Garavaglia secondo le toghe, sarebbe intervenuto nell’operazione “pur essendo privo della competenza per materia”, dato che la competenza apparteneva “all’Assessore alla Salute”.
Queste le accuse, attorno alle quali il Movimento 5 Stelle non si pronuncia.
Lo scontro sulla permanenza al governo di Armando Siri, indagato per corruzione, è avvenuto in piena campagna elettorale. E alla fine il sottosegretario si è dimesso nonostante non lo prevedesse il contratto di governo. Adesso il clima è cambiato e tra i pentastellati e la Lega sono in corso prove di collaborazione. In questa nuova fase i vertici grillini tengono i toni bassi. Appena le agenzie di stampa hanno battuto la notizia dell’indagine a carico del viceministro leghista è partito il più classico degli ordini di scuderia, ovvero quello di non infierire. Niente note e niente post al vetriolo su Facebook.
Anzi, i vertici pentastellati sono cauti: “A differenza di Siri – spiegano – non si tratta di una cattiva condotta tenuta da viceministro, quindi non ha intaccato o provato a intaccare il lavoro del governo. Ci atteniamo al contratto, in cui non si parla di indagini per danno erariale. Quando e se ci sarà una condanna si vedrà”. Per adesso vige il silenzio. Questo è il ragionamento che arriva da Roma nei minuti in cui Luigi Di Maio e Matteo Salvini si stanno incontrando a Palazzo Chigi per siglare la pace. E non saranno certo i parlamentari a mettersi in mezzo e ha rovinare il lavoro dei due leader.
Il sindaco di Napoli Luigi De Magistris tenta di provocare il Movimento: “Che la Lega sia travolta dalla questione morale non è una notizia invece sarebbe una notizia se il M5s, che ha improntato il proprio destino politico urlando ‘onestà onestà’, ponesse fine al contratto di governo. Così capiremmo se i 5Stelle siano più o meno allineati con la Lega anche sulla questione morale oppure se hanno posizioni differenti. Fino ad ora sono allineati”.
Interviene solo il Movimento 5 Stelle lombardo con il capogruppo in regione Marco Fumagalli, secondo il quale “l’indagine conferma ancora una volta che la Lega Nord e Forza Italia non sono assolutamente in grado di gestire i soldi pubblici e garantire efficienza economica ed efficacia nell’azione amministrativa in Lombardia. Altro che efficienza, la Lombardia butta i soldi pubblici”
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