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Si è concluso il 68° congresso nazionale dell’ associazione medici scrittori “AMSI” organizzato a Matera: REPORT con le emozioni di Maddalena BONELLI

UN BELLO EVENTO “SNOBBATO” DAGLI INDIGENI LOCALI !
Come sempre la colpa è solo degli ASSENTI

MADDALENA BONELLI

Si è concluso il 68° congresso nazionale dell’ associazione medici scrittori da me organizzato a Matera. Quante emozioni!

Il congresso è iniziato venerdì 7 giugno nella sala del Cristo flagellato dell’ex ospedale San Rocco con i saluti delle autorità Salvatore Adduce, presidente della fondazione Matera 2019, Severino Montemurro presidente dell’Ordine dei medici di Matera e Giampaolo D’Andrea assessore alla cultura di Matera, ed ha offerto agli ospiti venuti da tutta Italia ma anche dalla Svizzera e dell’America Latina, un percorso turistico, enogastronomico e culturale molto apprezzato dai congressisti.

Il primo intervento dell’architetto Biagio Lafratta ha ripercorso le tappe storiche dell’ ex ospedale San Rocco e la presenza dei medici scrittori italiani ha dato un tocco speciale alla bellissima mostra sull’arte medica nel tempo qui ospitata.

Particolarmente apprezzata anche la relazione del professor Giovanni Caserta sulla cultura lucana.

“Mio nonno mi insegnava a piantare i semini nella terra”

ha risposto il piccolo Samuele alla presidentessa dell’Amsi Patrizia Valpiani, quando gli ha chiesto:

“Cosa ricordi di tuo nonno?”

nella sala Carlo Levi durante la commemorazione del compianto Dottor Gianfranco Brini, grande medico grande scrittore ex presidente dell’ AMSI e rappresentante italiano dell’Unione mondiale dei medici scrittori.

Durante la cerimonia in cui gli è stato attribuito il premio alla carriera è stata letta una sua delicata ed elegante favola L’albero del melograno” in cui ci raccomanda di conservare la Pietà come elemento che può condurre questa umanità alla salvezza.

Emozione incredibile durante la lettura del mio racconto, vincitore del concorso nazionale di narrativa La serpe d’oro, dal titolo

“Cosa mangi oggi”

È stato letto e interpretato dall’autrice Maddalena Bonelli con l’aiuto di due amici e attori dilettanti dell’associazione libero teatro: Eustachio Guerricchio e Antonio Lifranchi.

La motivazione del premio:

“Il racconto di Maddalena Bonelli descrive con efficace realismo e in un linguaggio incisivo di ampio respiro una dolorosa pagina della storia italiana da non dimenticare: l’esilio in Lucania in cui erano relegati i dissidenti durante la dittatura fascista. Tuttavia l’impianto narrativo non si configura solo come contrapposizione ideologica ma porta un contributo alla conoscenza dei problemi socio-economici nel sud italia, ancora oggi in discussione a livello umano e politico. Meritevole è anche il risalto dato alla figura dei tre grandi medici protagonisti che, restando fedeli alla loro vocazione, si dedicano al Soccorso della povera gente condividendone le sorti e le sofferenze.”

Non nego di aver provato molto orgoglio e tanta commozione per i tanti complimenti dei colleghi presenti ma anche di persone in visita al museo che si sono fermati ad ascoltare con molto interesse.
Ciò ha compensato il piccolo dispiacere per la scarsa presenza assenza di amici e colleghi del luogo.

Ma gli applausi più entusiasti e lo stupore dei presenti sono andati alla grande Caterina Pontrandolfo che che ha splendidamente chiuso il congresso con alcuni canti Lucani di tradizione orale ed altre melodie Mediterranee.

La sua splendida voce nuda ha stupito e commosso tutti. Persino il piccolo Samuele che probabilmente ha capito poco del dialetto Lucano, era entusiasta e partecipe e tentava di seguire Caterina nell’ultimo brano.

Ringrazio che mi è stato di aiuto nell’importante compito di organizzare il congresso, in particolare mio marito Carlo che ha seguito e sostenuto gli ospite in ogni esigenza e problema, e la mia amica Elisa Basile che ha offerto ai graditi ospiti una piccola visita guidata del museo e lo spettacolare Panorama di Matera dalla terrazza di Palazzo Lanfranchi.

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