REGIONE, RIVOLUZIONE DG: SALTA BERNARDO
I nomi ci sono: lo staff di Bardi sta procedendo alle verifiche tecniche
Sarà vero cambiamento. Si potrebbe sintetizzare così quanto sta avvenendo nelle riunioni romane del centrodestra lucano per l’individuazione dei Direttori generali dei Dipartimenti regionali. In queste ore la partita nomine sarà chiusa. Il primo a saltare sarà proprio Antonio Bernardo che in Regione ha gestito, durante la legislatura Pittella, i fondi europei. L’assessore Cupparo ha insistito in tutti i modi per avere il pittelliano al “suo” Dipartimento, ma la sua moral suasion è fallita rovinosamente. Questo per l’aspetto politico. Poi c’è anche quello tecnico. La deadline per le nomine dei Dg, almeno secondo quanto riferiscono ambienti romani, è il 30 giugno. E a quella data Bernardo non avrà ancora maturato i famosi 5 anni di pre-dirigenza che la norma impone. E Bardi che predica rispetto della legalità non aggirerà la norma, attendendo oltre per far maturare a Bernardo il quinquennio. Ma c’è di più. Secondo altrettanto autorevoli fonti, il problema di Bernardo sarebbe anche che la norma, visti pure i rilievi fatti dagli organi deputati in passato, sarebbe categorica: agli esterni non è possibile rinnovare posizioni che diversamente aggirerebbero il principio dei concorsi nella Pubblica amministrazione. Anche se sul punto le interpretazioni non sono del tutto convergenti. E anche per questo motivo per le altre posizioni, pur in presenza dell’accordo sui nomi, c’è ora una verifica tecnica al vaglio del Gabinetto legislativo del presidente. Che mai si sporcherebbe le mani con operazioni poi contestabili, fosse anche “solo” dalla Corte dei Conti. Col placet dei vertici nazionali, sta approdando, riportano i rumors, a un positivo esito il triplice incrocio tra le vedute di Moles, Liuni e del governatore Bardi. Per completare il braccio operativo della mente politica, mancherebbero soltanto due ultimi step. Il primo è legato a questione relative al Bilancio regionale e verrà superato dopo il prossimo Consiglio regionale. Il secondo crocevia, invece, attiene ai tempi ordinari necessari per compiere tutte le verifiche del caso sulla lista di nomi dei papabili Dg. Dal rispetto delle leggi alle competenze. Il centrodestra il consenso popolare per ottenere il potere di amministrare la cosa pubblica l’ha abbondantemente ottenuto. Adesso manca la seconda parte: la costruzione dell’apparato tecnico in grado di far navigare il vascello della legislatura Bardi verso i lidi-obiettivi prefissati.