OMICIDIO LUCA VARANI: DOMANI DEFINITIVA PRONUNCIA DELLA CASSAZIONE SU MANUEL FOFFO
Ricordiamo che per l’omicidio di Luca Varani, 23 anni, commesso nella notte tra il 3 e il 4 marzo 2016 da Manuel Foffo in concorso con Marco Prato, morto suicida in carcere, Foffo è stato condannato in primo grado e in appello a 30 anni di reclusione. Fino all’aprile 2017 la famosa psicologa Roberta Bruzzone, ospite di tanti show televisivi, è stata consulente del primo difensore di Foffo, l’avvocato Michele Andreano, cui dopo la prima condanna a 30 anni e in vista del processo d’Appello Foffo revocò l’incarico. L’avvocato Andreano accompagnò Foffo in questura e lo invitò a confessare l’omicidio appena compiuto.
OMICIDIO LUCA VARANI: DOMANI DEFINITIVA PRONUNCIA DELLA CASSAZIONE SU MANUEL FOFFO
Ricordiamo che per l’omicidio di Luca Varani, 23 anni, commesso nella notte tra il 3 e il 4 marzo 2016 da Manuel Foffo in concorso con Marco Prato, morto suicida in carcere, Foffo è stato condannato in primo grado e in appello a 30 anni di reclusione. Fino all’aprile 2017 la famosa psicologa Roberta Bruzzone, ospite di tanti show televisivi, è stata consulente del primo difensore di Foffo, l’avvocato Michele Andreano, cui dopo la prima condanna a 30 anni e in vista del processo d’Appello Foffo revocò l’incarico. L’avvocato Andreano accompagnò Foffo in questura e lo invitò a confessare l’omicidio appena compiuto.
In attesa dell’udienza della Cassazione del 3 luglio 2019, i legali di Foffo, Itana Crialesi e Giammarco Conca, hanno dichiarato alla stampa:
“Incapacità di intendere e di volere. Chiediamo questo. Chiediamo sia finalmente riconosciuta la totale assenza di lucidità di Manuel il giorno in cui Luca Varani è stato ucciso. Chiediamo si tenga conto della sua dipendenza da alcol e droga così come dei suoi trascorsi psichiatrici e della cura farmacologica cui era sottoposto. Manuel è sedato. Manuel è un’ameba, Manuel sta male e deve essere curato. Non chiediamo sconti, non pretendiamo certo che il nostro assistito sia dichiarato innocente Lui stesso ha confessato, ammettendo le proprie responsabilità, semplicemente confidiamo nel riconoscimento delle condizioni psichiche di Manuel affinché venga chiuso in una struttura come un Rems che sia in grado di riabilitarlo, curarlo se possibile. Non è stato mai sottoposto a TSO, non ha tentativi di suicidio alle spalle, ma non è in sé da anni. Non è un delinquente, è una persona malata. Se resta in carcere, Manuel muore. Ogni volta che i familiari mi telefonano temo sempre sia successo qualcosa di terribile”
Il padre di Manuel Foffo ha dichiarato: “Io non mi sono accorto che stava male, non potevo immaginare, non parlava più ma è sempre stato introverso, quindi la cosa non mi ha mai preoccupato. Solo dal 2 gennaio, dopo quel video girato con Prato, l’ho visto più cupo. Era succube di quel ragazzo, aveva la fissazione di fargli cancellare il filmato in cui stavano insieme. Mio figlio deve pagare solo per le sue colpe, non per altro. In Cassazione non andrò, ma andrò da Manuel in carcere»