ERTICO PROROGATO ALL’ASI: LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO
Dal “cambiamento lento” alla conferma del vecchio sistema il passo è breve. La scelta del centrodestra di rinnovare fino a fine anno l’uomo di Pittella e Pace e’ un brutto campanello d’allarme: ecco perché
Dal “cambiamento lento” alla conferma del vecchio sistema il passo è breve. La scelta del centrodestra di rinnovare fino a fine anno l’uomo di Pittella e Pace e’ un brutto campanello d’allarme: ecco perché
Se fino a ieri si poteva dire che il tanto invocato “Cambiamento” tardava ad arrivare ora comincia proprio a non esserci. Aniello Ertico, “l’uomo d’arte” nominato da Marcello Pittella su indicazione dell’oggi suo portaborse Aurelio Pace alla guida dell’Asi, è stato confermato dal centrodestra alla guida dell’ente regionale fino a fine anno. Una scelta che crea imbarazzo e che la dice lunga sulla capacità di rinnovamento di questa classe dirigente, arrivata probabilmente un po’ impreparata alla guida della Regione. Perché se e’ vero, come e’ vero, che la scelta più che politica e’ di contingenza, la cosa e’ ancora più grave. Pare, infatti, che Lega e Forza Italia, ai ferri corti sulle scelta di rinnovamento, non abbiamo trovato l’accordo sull’Asi di Potenza e Matera. Se infatti sul versante Materano la Lega, se pur non compatta, aveva individuato nell’attuale segretario provinciale Fuina (sorvoliamo per brevità sull’incompatibilità manifesta tra i due ruoli), altrettanto non era riuscito a fare Forza Italia che per l’Asi di Potenza non ha trovato sintesi su un nome condiviso. E così si e’ optato per la conferma, almeno fino a fine anno, dell’uomo di Pittella e Pace. Ma la nomina, al netto del valore in se, e’ il sintomo di un malumore latente. Di una difficoltà d’azione e di fare sintesi. Con Forza Italia e Lega che si pizzicano e quest’ultima che inizia a vivere qualche dissapore interno tra almeno due, se non tre, assi contrapposti. In quest’ottica, per il partito più grande della colazione, sarebbe il caso forse che ci sia maggiore responsabilità dei ruoli. E, in un ottica positiva e fattiva, che il suo segretario fosse più presente come pure, e soprattutto, il suo capogruppo in Consiglio. D’altro canto la bolla e’ ad un passo dallo scoppiare. Altra prova di qualcosa che non va viene dal dissenso rappresentato ieri dal coordinatore regionale dell’Mns, Antonio Tisci, sacrificatosi per la causa solo due mesi fa candidandosi alle europee con Fratelli d’Italia. Tisci ha stigmatizzato come il centrodestra sia imperdonabilmente fermo nel rinnovamento, a sua detta imperdonabilmente latitante su diverse caselle da sistemare e con urgenza. Una su tutte, oltre alla Lucana Film Commission, la nomina del Capo ufficio stampa in Consiglio. L’area sovranista, si è chiesta – infatti – “come sia possibile che l’ufficio stampa del Consiglio Regionale sia ancora la Pravda del centro sinistra: nell’ultimo mese, infatti, su 113 notizie pubblicate ben 55 riguardino l’attività della minoranza (di cui 31 riferibili ai soli Pittella e Braia), 37 riguardino notizie istituzionali e 21 riguardano la maggioranza”.
Tisci, rappresentando un sentimento diffuso arriva ad affermare che in pratica e’ “come se le elezioni non fossero mai avvenute” giacche “il Consiglio Regionale tramite il suo ufficio stampa continua ad essere il megafono della vecchia maggioranza politica, del resto a guidarlo è ancora la stessa persone che fu nominata (come esterno) da Piero Lacorazza nel 2014, dieci giorni dopo il suo insediamento alla Presidenza del Consiglio, con un incarico legato alla durata della legislatura che, quindi, deve ritenersi ormai scaduto”.
Una riflessione quella di Tisci che abbraccia anche un altro tema: perché tanto tempo per cambiare? Il coordinatore infatti “non si spiega come sia possibile che l’attuale Presidente del Consiglio non abbia ancora provveduto alla nomina di un nuovo capo ufficio stampa, lasciando il megafono dell’attività del Consiglio nelle mani di chi per cinque anni è stato il megafono espressione della vecchia maggioranza”.
Ecco perché la conclusione del suo monito vale per il caso di specie, ma va considerata in maniera più generale giacche’, come conclude Tisci, e’ un “invito al Presidente Bardi e alla maggioranza politica che lo sostiene ad adoperarsi per mettere in moto tutto quanto necessario per completare la rivoluzione mettendo al centro del sistema tutto ciò che fino a ieri era periferico rispetto al sistema.I lucani hanno chiesto questo”.
Insomma: fate presto!