VITALIZI BASILICATA: TEMPO QUASI SCADUTO

In questi giorni c’è un argomento che anima i dibattiti nei corridoi della Regione: la rideterminazione degli assegni dei vecchi vitalizi spettanti agli ex consiglieri regionali aventi diritto. Come da crono-programma già stabilito, l’atto per tutti i vitalizi ad oggi corrisposti dal Consiglio regionale è da fare «entro 3 mesi dalla data della prima riunione del nuovo Consiglio regionale». Il conto è facilmente eseguibile: facendo decorrere i 90 giorni dal 7 maggio scorso si arriva al 6 agosto prossimo. Le tabelle delle nuove decurtazioni sono state approvate ad aprile nella Conferenza Stato-Regioni. Punto cruciale, però, è il seguente. Come stabilito nella legge di Bilancio varata dal Governo il 30 dicembre dell’anno scorso qualora le Regioni «non vi provvedano entro i termini previsti, ad essi non è erogata una quota pari al 20 per cento dei trasferimenti erariali a loro favore diversi da quelli destinati al finanziamento del Servizio sanitario nazionale, delle politiche sociali e per le non autosufficienze e del trasporto pubblico locale». In Basilicata, stando all’ultimo elenco ufficiale, sono 78 gli ex membri del Consiglio regionale che ricevono mensilmente il vitalizio. Le cifre sono comprese tra i mille e 700 euro e i poco più di 6mila euro spettanti a Giovanni Carelli, in carica per 13 anni tra il 1980 e il 1995. Nell’elenco citato manca Vincenzo Ruggiero che percepisce il vitalizio, pari a un totale annuo di «31 mila e 975 euro», dal 1 febbraio scorso. Nel resto di Italia, seppur non siano mancate polemiche, le Regioni stanno via via smaltendo la pratica vitalizi. All’appello manca la Basilicata che dovrebbe adeguarsi entro il 6 agosto. Ce la farà? Nei corridoi della Regione l’argomento suscita accesi dibattiti anche e soprattutto perchè la risposta non è unanimamente condivisa.