BASILICATA: POCHI ANTIDEPRESSIVI CONSUMATI
Secondo i dati diffusi da una ricerca, la nostra regione risulta fra quelle con il più basso uso di psicofarmaci
Ricordate la “leggenda” secondo la quale la Basilicata sarebbe una “Terra Felix”? Ebbene, oggi abbiamo un motivo in più crederlo: se si prendono i numeri relativi al consumo di anti-depressivi, nel periodo compreso tra il 1° aprile 2018 al 31 marzo 2019 la Basilicata è fra le regioni dello Stivale che fanno meno use, superata unicamente da Puglia e Campania. Secondo i dati forniti da Iqvia, grande “enciclopedia” del dato globale inerente il consumo di farmaci, la nostra regione avrebbe un consumo pro-capite dei succitati psicofarmaci che si attesta 12,88 unità somministra pro capite all’anno, superata in “bassezza” unicamente dalla Campania (12,44) e la Puglia (12,59). Ma, in correlazione a quanto dichiarato, la Basilicata è anche la regione italiana dove la spesa pro-capite dei succitati psicofarmaci è piu bassa (3,66 euro), circa la metà della Liguria, che è la prima in Italia. La notizia assume ancora più positiva valenza, se si pensa che, secondo i dati distribuiti da Iqvia, il mercato degli antidepressivi ha totalizzato vendite per circa 281 milioni di euro, nell’arco temporale succitato. Anche per quanto riguarda la somministrazione di tranquillanti, la Basilicata è sul secondo gradino del podio per le unità prescritte pro-capite (9,28), superata solo dalla Puglia (8,97). Il dato che emerge e che, in generale, al Sud gli anti-depressivi non “piacciono”. Secondo anche delle recenti ricerche Istat, nel meridione si ha una prevalenza più bassa di condizioni depressive rispetto alla media nazionale. In linea di massima, l’utilizzo di anti-depressivi sembra essere inversamente proporzionale alla ricchezza pro-capite, visto che i numeri si acuiscono in alcune delle regioni più ricche d’Italia, come ad esempio la Liguria, prima per spesa pro-capite annuale di anti-depressivi (7,24) e seconda per unità somministrate pro-capite all’anno (25,63).