È stata un’intervista eccezionale e questo grazie anche all’ottima Monica Terzaghi. Peraltro, la Terzaghi si è sempre detta convinta dell’innocenza di Stefano Binda. Trovo interessante che Binda abbia detto: “La richiesta legittima e insistente è una pretesa. La pretesa che Lidia abbia giustizia ma non, insisto, non si può fare giustizia, Lidia non può avere giustizia con qualcosa che non è la verità e io sono innocente, la verità non è quella che indica me come l’assassino”. Aggiungo che non ci sono le condizioni per risolvere questo caso posto che gli abiti della Macchi, quelli che indossava la sera del delitto, sono stati distrutti. Solo l’eventuale presenza di sangue dell’aggressore su quei vestiti ci avrebbe permesso di attribuirgli l’omicidio. Invece, i vetrini distrutti avrebbero condotto ad un errore giudiziario.
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