Una riflessione sul Nuovo Governo GIALLO ROSSO con 7 donne et 2 lucani MINISTRO
Potrebbe essere un Governo di Scopo a SCADENZA
#perfortunanonmioccupodipolitica ma una riflessione su NuovoGoverno nazionale è doverosa farla
Dopo una lunga notte e una mattinata di trattative tra i partiti, Giuseppe Conte è salito al Palazzo del Quirinale e ha presentato la lista dei suoi ministri al capo dello Stato PRESIDENTE SERGIO MATTARELLA
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO: Giuseppe Conte
ESTERI: Luigi Di Maio (M5s)
INTERNI: Prefetto Luciana Lamorgese
ECONOMIA: Roberto Gualtieri (Pd) …
GIUSTIZIA: Alfonso Bonafede (M5s)
DIFESA: Lorenzo Guerini (Pd)
LAVORO: Nunzia Catalfo (M5s)
RAPPORTI CON IL PARLAMENTO: Federico D’Incà (M5s)
INNOVAZIONE: Paola Pisano (M5s)
AMBIENTE: Sergio Costa (M5s)
FAMIGLIA: Elena Bonetti (Pd)
SVILUPPO ECONOMICO: Stefano Patuanelli (M5s)
INFRASTRUTTURE E TRASPORTI: Paola De Micheli (Pd)
AGRICOLTURA: Teresa Bellanova (Pd)
AFFARI EUROPEI: Enzo Amendola (Pd)
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: Fabiana Dadone (M5s)
MEZZOGIORNO: Giuseppe Provenzano (Pd)
AFFARI REGIONALI: Francesco Boccia (Pd)
ISTRUZIONE E UNIVERSITÀ: Lorenzo Fioramonti (M5s)
BENI CULTURALI: Dario Franceschini (Pd)
SALUTE: Roberto Speranza (Leu)
SPORT: Vincenzo Spadafora (M5s)
Sottosegretario alla presidenza del Consiglio: Riccardo Fraccaro (M5s)
107 i senatori grillini, 51 i dem e 4 di LeU per un totale di 162, dove l’asticella per la maggioranza assoluta è 161 – altri 15/17
Ministro dell’Economia e delle Finanze
Roberto Gualtieri, 53 anni, professore di Storia contemporanea e vice direttore dell’Istituto Gramsci, è stato tra i fondatori del Pd, di cui è membro della Direzione nazionale fin dalla sua fondazione nel 2008. Eletto parlamentare europeo nel 2009 nella Circoscrizione Centro, e confermato nel 2014 e nel 2019, nel 2014 ha ricoperto a Bruxelles la carica di presidente della Commissione per i problemi economici e monetari, carica nella quale è stato riconfermato nel 2019.
Alla fine del 2011 è stato nominato membro della squadra che ha negoziato a nome del Parlamento europeo il Trattato sulla stabilità, sul coordinamento e sulla governance nell’Unione economica e monetaria (il cosiddetto “Fiscal compact”).
Nell’ottobre 2012 è stato nominato negoziatore “sherpa” del Parlamento europeo per la riforma dell’Unione economica e monetaria.
Relatore di numerosi provvedimenti, tra cui la relazione annuale sull’Unione bancaria, è molto impegnato nel coordinamento dell’attività della Commissione Econ nell’ambito della regolamentazione dei mercati finanziari presiedendo tutti i triloghi legislativi.
Nel 2016 il magazine Politico, che lo ha definito uno dei legislatori più efficienti dell’intero Parlamento, lo ha collocato tra gli otto deputati più influenti del Parlamento europeo.
Ministra delle Infrastrutture
Paola De Micheli, 46 anni, laureata in Scienze Politiche alla Cattolica di Milano e con alle spalle un’esperienza di manager in varie aziende, è stata assessore al Bilancio del Comune di Piacenza dal 2007 al 2009 e sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministro con il governo Gentiloni. Ha ricoperto la carica di commissario straordinario alla ricostruzione delle aree colpite dal terremoto del Centro Italia del 2016.
Eletta deputata nel 2013 e nel 2018, nel 2019 è stata nominata vicesegretario del Pd da Nicola Zingaretti.
Ministro della Difesa
Lorenzo Guerini, 53 anni, ha mosso i primi passi in politica nella DC, per poi passare al Partito Popolare e alla Margherita e, nel 2007, aderire al Pd. È stato presidente della Provincia di Lodi dal 1995 al 2004 e sindaco di Lodi dal 2005 al 2012, eletto alla guida di coalizioni di centrosinistra. Eletto alla Camera dei Deputati nel 2013 e nel 2018, nel Pd ha ricoperto gli incarichi di portavoce, vicesegretario e coordinatore.
Nel luglio del 2018 è stato eletto presidente del COPASIR.
La VIGNETTA di Mario Bochicchio
Ministro dei Beni Culturali
Dario Franceschini, 61 anni, è stato vicesegretario e segretario nazionale del Pd. Dal 2006 al 2008 è stato il primo capogruppo dell’Ulivo alla Camera dei Deputati, e dal 2009 al 2013 ha ricoperto il ruolo di presidente del gruppo Pd, sempre a Montecitorio.
La prima esperienza di governo è del 1999, quando ha ricoperto la carica di sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri nei governi D’Alema II e Amato II, mentre è stato ministro per i Rapporti con il Parlamento nel governo Letta e ministro dei Beni e delle Attività culturali nei governi Renzi e Gentiloni.
Ha pubblicato cinque romanzi Bompiani e La Nave di Teseo e due di questi, “Nelle vene quell’acqua d’argento” e “Daccapo”, sono stati tradotti in Francia per Gallimard.
Ministra dell’Agricoltura
Teresa Bellanova, 61 anni, ha alle spalle una lunga carriera come sindacalista, soprattutto nel settore dei braccianti e dell’agricoltura. Eletta alla Camera dei Deputati nel 2008 e nel 2013 e al Senato nel 2018, nel 2016 è stata nominata viceministra dello Sviluppo economico del governo Renzi, carica che ha mantenuto anche con il governo Gentiloni.
Ministro del Mezzogiorno
Giuseppe Provenzano, 37 anni, è uno dei volti nuovi messi in campo dal Partito democratico. Economista con una laurea e un dottorato conseguiti all’Istituito Sant’Anna di Pisa, è vice direttore dello Svimez, l’Associazione per lo Sviluppo dell’Industria nel Mezzogiorno. È stato capo della segreteria dell’assessore per l’Economia della Regione Sicilia e consulente del ministro dell’Ambiente. Membro della direzione nazionale del Pd, è stato scelto da Zingaretti nella segreteria nazionale con il ruolo di responsabile delle politiche per il Lavoro.
Ministro degli Affari Europei
Enzo Amendola, 46 anni, ha iniziato l’impegno politico nella Sinistra Giovanile, organizzazione per la quale ha ricoperto il ruolo di responsabile Esteri e di vicepresidente dello IUSY (International Union of Socialist Youth). Dal 2009 al 2014 è stato segretario Pd della Campania, e nel 2014 è stato nominato responsabile Esteri della seconda segreteria Renzi, ruolo che è stato chiamato a ricoprire anche nel 2019 da Nicola Zingaretti.
Nel 2016 è stato sottosegretario agli Esteri con il governo Gentiloni.
Ministro degli Affari regionali
Francesco Boccia, 51 anni, docente di Scienze politiche all’Università di Bologna, ha iniziato la carriera politica a Bari, la sua città natale, come assessore all’Economia, mentre dal 2006 al 2008 è stato Capo del Dipartimento per lo Sviluppo delle economie territoriale nel secondo governo Prodi. Eletto deputato nel 2008, nel 2013 e nel 2018, è stato presidente della commissione Bilancio della Camera. Nel 2018 si è candidato nella prima fase delle primarie per l’elezione del segretario del Pd, annunciando poi il suo sostegno a Nicola Zingaretti, che lo ha nominato responsabile Economia e società digitale del Pd.
Ministra delle Pari Opportunità e della Famiglia
Elena Bonetti, 43 anni, è docente di Analisi matematica all’Università di Milano. Ha studiato matematica presso l’Università di Pavia, alunna del Collegio Ghislieri, laureandosi nel 1997. Ha poi conseguito il PhD in Matematica presso l’Università di Milano nel 2002.
Pier Ferdinando Casini e Gianclaudio Bressa, entrambi delle Autonomie ma comunque eletti grazie al Pd. C’è poi la Svp, il partito di riferimento del Sud Tirolo, che nell’ultimo periodo si è sempre schierato su posizioni governiste o quantomeno dialoganti con chi è alla guida dell’esecutivo: per oggi il partito si astiene, domani chissà. Sono quattro voti. Ancora, ci sono i due senatori del Maie eletti all’estero Ricardo Merlo e Adriano Cario, che potrebbero in futuro sui vari provvedimenti votare insieme alla maggioranza. C’è poi l’ex M5S Maurizio Buccarella che fino ad oggi ha sempre votato insieme al Movimento pur essendone stato espulso in seguito alla storia dei mancati versamenti dei rimborsi. E anche altri 4 ex grillini potrebbero votare a favore del Conte Bis: per ora aspettano di “ascoltare il discorso in Senato di Conte”, poi si vedrà. Si tratta di Gregorio De Falco, Saverio De Bonis e Paola Nugnes. E poi anche il socialista Riccardo Nencini darà il suo contributo in Parlamento alla maggioranza. La lista non è finita, perché ci sono i senatori a vita da cui è lecito aspettarsi il sostegno al nuovo governo, quantomeno tra quelli “politici” come Giorgio Napolitano, Mario Monti e Liliana Segre.
Conte I – SalviMaio 7 ministri su 18 al socio Lega Nord pari al 38%
Conte II – MaZinga 10 ministri su 21 PdLeu pari al 48%
i ministeri più pesanti al PD : Tesoro Difesa Interni Infrastrutture
È appassionato di musica brasiliana e suona benissimo la chitarra. Lo ha mostrato durante una puntata del web talk Alta Fedeltà in cui gli Europarlamentari del Partito Democratico si raccontano, attraverso la propria playlist. Nel video, pubblicato nel novembre 2018 dalla testata Eunews e ricondiviso sui social network da Valigia Blu, il neo ministro dell’Economia Roberto Gualtieri del governo Conte2 ha suonato dal vivo Bella Ciao
Il nuovo titolare del Tesoro è a favore di una garanzia europea dei depositi, della separazione tra attività finanziarie e commerciali e di norme rigorose per favorire gli investimenti nell’economia reale e di lungo termine rispetto alla speculazione finanziaria.
Promette bene la nomina del nuovo ministro Roberto Gualtieri
“La rivista americana “Politico” lo ha definito “uno deputati più influenti del parlamento europeo”. Ha presieduto il numero record di 157 negoziazioni inter-istituzionali tra Commissione, Parlamento e Consiglio per definire le norme europee. Il prof. di storia Roberto Gualtieri, prossimo Ministro dell’Economia italiano, è tra i più stimati e potenti parlamentari europei. È stato relatore per la modifica dell’articolo 136 del trattato di Lisbona che istituisce il MES, fondo per il quale l’Italia ha versato 50 miliardi e ne dovrà versare altri 75. Il funzionamento del MES è semplice: per mantenere stabile l’euro nel caso in cui dovessimo trovarci in grave crisi, l’UE ci aiuterebbe prestandoci soldi presenti in quel fondo, in cambio di qualche privatizzazione. Nel 2011 è stato, insieme a Guy Verhofstad, membro della squadra che aveva il compito di convincere i governi europei ad accettare il “fiscal compact”, quella regola che ci obbliga a politiche fiscali restrittive anche in caso di ciclo economico avverso, condannandoci alla crisi permanente. La più grande tragedia della moderna politica economica secondo i premi nobel per l’economia Krugman e Stiglitz. Infine ha presieduto il Financial Assistance Working Group, finalizzato a monitorare che la Grecia facesse bene le riforme di tagli alla spesa e cessione del patrimonio in cambio degli aiuti europei. Con un curriculum così non poteva che diventare Ministro dell’Economia”. (Luca Pinasco)
La Difesa ad un Renziano #praticaMENTE trombati i ministeri che Salvini voleva: Trenta, Toninelli e Tria
nessuna prima linea del Pd Matteo Renzi voleva il Viminale e non è stato accontentato ma #realMENTE Renzi non è #LEGAto ha le mani libere per staccare la spina
l’unica garanzia è Dario Franceschini – dannoso inutile e incompetente – vedi disastri Mibact con sottosegretario il nostro Professore Materano – ma molto potente come corrente nel Pd assieme a Matteo Il Magico…
Potrebbe essere un Governo di Scopo a SCADENZA
I sottosegretari
il numero totale dei componenti del Governo, compresi i ministri senza portafoglio, i vice ministri e i sottosegretari di stato, non può essere superiore a 65.
Fermi restando la responsabilità politica e i poteri di indirizzo politico dei ministri, a non più di dieci sottosegretari può essere attribuito il titolo di vice ministro, se a essi sono conferite deleghe relative ad aree o progetti di competenza di una o più strutture dipartimentali ovvero di più direzioni generali.
I sottosegretari di stato coadiuvano un ministro o il Presidente del Consiglio ed esercitano i compiti a essi delegati con decreto ministeriale (o del Presidente del Consiglio) pubblicato nella Gazzetta Ufficiale.
I sottosegretari di stato possono intervenire, quali rappresentanti del Governo, alle sedute delle Camere e delle Commissioni parlamentari, sostenere la discussione in conformità alle direttive del ministro e rispondere a interrogazioni e interpellanze.
I vice ministri possono essere invitati dal Presidente del Consiglio dei ministri, d’intesa con il Ministro competente, a partecipare alle sedute del Consiglio dei ministri, senza diritto di voto, per riferire su argomenti e questioni attinenti alla materia loro delegata.
ANTONELLA GIOSA : Chi è TERESA BELLANOVA?
“L’ex bracciante Teresa Bellanova è ora una ministra, titolo di studio: terza media.
Sui social si sprecano i commenti indignati di quanti considerano la terza media di Teresa Bellanova, neo Ministra per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali del Governo Conte Bis, inadeguata al ruolo per cui è stata nominata.
La verità è che Bellanova è stata una bracciante, una sindacalista e ha maturato una lunga esperienza politica.…
Se sarà anche una buona ministra lo vedremo e i vostri pregiudizi classisti fanno pena. ”
#governoConte