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FILIPPO PUGLIESE :”mai credere nè agli specchi nè ai giornali”

Che poi Cronache Lucane voglia farlo passare come colui “che scoperchiò il sistema Riace ” affermando che “dai suoi articoli sono partite le prime tracce per aprire l’inchiesta nei confronti di Mimmo Lucano”, questo appare come una sorta di giornalismo meritocratico e, nel caso si tratasse del selfie parlato già detto prima, sarebbe giornalismo autoreferenziale.

RICEVIAMO da FILIPPO PUGLIESE della PRESIDENZA NAZIONALE CTA ~ ACLI e PUBBLICHIAMO DIRITTO di REPLICA: DOVE STA LO SCANDALO ?

È facilmente criticabile l’articolo su Cronache Lucane dal titolo
“È scandaloso che ci sia ancora qualcuno che inviti Mimmo Lucano a pontificare da un palco”
PraticaMENTE in pochi righi di stampa sono concentrati scandalismo, omissioni, autoreferenzialità, cavolate.

Dove sta lo scandalo ?
Può mai essere definito scandaloso invitare Mimmo Lucano ?

Ogni persona capace di ragionevolezza e lontana da ogni faziosità si dia per piacere una risposta.
Il giornalista (?) Amendolara con quella dichiarazione dimostra di essere alimentato dalla tendenza a trovare lo scandalo a tutti i costi. Questo è scandalismo allo stato patologico che ogni giornale serio tiene lontano.
Stia pure tranquillo il giornalista (?) che sono moltissimi (e se ne dia contezza) le persone e le organizzazioni a chiamarlo in ogni luogo perchè vent’anni di lavoro con gli Ultimi a Riace per costruire buona accoglienza sono la chiave che apre il cuore di chi, persone e organizzazioni, sono in campo e lottano per la difesa dei diritti umani e civili.

Se ne faccia una ragione il giornalista(?): oggi Mimmo Lucano è un uomo libero e può andare dove vuole se lo vuole, grazie alla decisione di un tribunale; tenga presente il giornalista (?) che “esiste sempre un giudice a Berlino” e se non conosce quest’opera di Bertolt Brecht per piacere se la faccia raccontare per capire il riferimento.

Nella sua intervista -che non vorrei fosse un selfie parlato- dice di aver raccontato come Riace “sia stato un grande fallimento economico, umano e anche di accoglienza”
Visti i suoi articoli finora scritti si capisce che la sua narrazione è desunta dai verbali della Finanza consegnati al tribunale, sempre ribadendo le accuse a Mimmo Lucano e mai precisando che dei quattordici capi di imputazione l’Alta Corte di Cassazione ne ha fatto rimanere in piedi soltanto due.

Di quale giornalismo d’inchiesta è capace Amendolara se non ha mai scritto nulla, per esempio, sulla non candidabilità del consigliere leghista di RIACE condannato in via definitiva per BANCAROTTA fraudolenta ?
Perché non ha mai dato notizia che l’attuale sindaco di Riace non era candidabile -pure lui – in quanto dipendente comunale ?
Quali inchieste conduceva senza accorgersi che a Riace Marina il consigliere leghista gestiva una pizzeria che i carabinieri hanno rivelato essere un luogo di incontro della ‘Ndrangheta locale?
Insomma, si ha l’impressione che il suo giornalismo d’inchiesta si esaurisca nell’essere un buon lettore d’archivio.
Che poi Fabio Amendolara su “Cronache Lucane” voglia passare come colui “che scoperchiò il sistema Riace ” affermando che “dai suoi articoli sono partite le prime tracce per aprire l’inchiesta nei confronti di Mimmo Lucano”, questo appare come una sorta di “giornalismo meritocratico” e, nel caso si tratasse del selfie parlato già detto prima, sarebbe “giornalismo autoreferenziale”
Pertanto FABIO tramite la redazione di “Cronache Lucane” chieda scusa ai calabresi per aver scritto con tanta sicumera “il VANCALE è un tradizionale strumento calabrese”
Non è così, evidentemente la “redazione” ha dato una lettura troppo frettolosa della sua fonte Facebook.
Il Vancale è un bellissimo scialle, una elegante stola tradizionalmente indossata dalle donne.

Quando poi si afferma che la canzone “Bella Ciao poco si addice a manifestazioni sindacali” qualcuno lo vada a dire davanti allo specchio ricordando che nel mondo del giornalismo circola una frase dell’arrabbiato J.Osborne
“mai credere nè agli specchi nè ai giornali”

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FRANCESCA PRESTIA scrive sul profilo Facebook:

Naturalmente io sto dalla parte di Mimmo Domenico Lucano, che è (se ne facciano una ragione i suoi detrattori) simbolo universalmente riconosciuto di un modello d’accoglienza a cui guardare per fronteggiare il fenomeno epocale delle migrazioni. La mia canzone reca questo messaggio: l’accoglienza e l’integrazione fanno migliore l’umanità.

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BELLA CIAO interpretata da Francesca Prestia
BUON ASCOLTO di riflessione condivisa

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