DELITTO NOEMI: CONTINUA LA BATTAGLIA
Secondo i genitori della ragazza, i coniugi Marzo hanno avuto un ruolo attivo
Lucio Marzo, il ragazzo condannato in appello a 18 anni per l’omicidio di Noemi Durini, non può aver fatto tutto da solo. Ne sono convinti i genitori della 15enne di Specchia uccisa a settembre di due anni fa. Per loro Lucio fu aiutato da padre e madre, Biagio e Rocchetta Rizzelli, e chiedono – per la terza volta- ulteriori indagini sul ruolo che i due avrebbero avuto nel delitto. I genitori di Lucio sono indagati con l’accusa, a vario titolo, di soppressione di cadavere e di favoreggiamento. La Procura aveva chiesto l’archiviazione per loro ma la famiglia della vittima intende dare battaglia.