REGIONE, NOMINE: FUMATA NERA, VOLANO STRACCI
Apt, Alsia ed Egrib: nulla di fatto, finisce a “salsicce e friarielli”
Se la rivoluzione non è un pranzo di gala, il cambiamento del centrodestra lucano passa anche per le cene. Invece che Apt, Alsia ed Egrib, ci saranno casatielli, friarielli e scialatielli: evviva la coalizione della pagnotta. Offre Bardi, ma il conto, e non quello culinario, potrebbero pagarlo i lucani. La riunione di Giunta, svoltasi ieri, sulle nomine apicali all’Agenzia di promozione territoriale (Apt), all’Agenzia lucana di sviluppo e innovazione in agricoltura (Alsia) e all’Ente di Governo per la gestione delle risorse idriche della Basilicata (Egrib) si è conclusa con un nulla di fatto. Bardi, che avrebbe voluto chiudere la pratica già giovedì, auspicava una trasmutazione del dibattito. E invece no. Dalla postazione privilegiata di capotavola, il governatore lucano, ha assistito alla trasformazione degli assessori regionali, e partecipanti al vertice, in lanciatori di coltelli. Esasperato dai toni intensi delle diatribe interne, il presidente della Giunta pare abbia stoppato lo spettacolo della discordia con un «basta». Il clima della riunione del centrodestra pare sia stato proprio quello tipico dell’atmosfera “forcaiola”: con tutti intenti a pretendere “giustizia” e nessuno o quasi disposto a concederla. Oltre i coltelli, messi sul tavolo anche candidati di bandiera che hanno solo ulteriormente acuito le rispettive diffidenze. Due le costanti del centrodestra lucano: nelle difficoltà scatta subito la processione romana, come a chiedere un parere pro veritate, e in secondo luogo il ricorso al passato. Nota per l’Apt l’attuale guerra dei “Piero”, Gian e Giam, che vede scontrarsi Perri e Maruggi. Sul tema nomine, c’è stato l’ennesimo rinvio. La scena iniziale del prossimo vertice c’è chi la immagina con il Generale a capotavola e schierati intorno a lui i colonnelli del governo regionale che tra le varie posate, vino e digestivi finali dovranno, così, prendere difficili decisioni sui caporali da schierare a capo degli Enti in questione. La mappa del potere politico lucano non è limitata alla sola partita di Apt, Alsia ed Egrib, per questo il Cencellum alla fine, tra due a me, tre a te e uno a lui, per tutti i partiti della coalizione, Forza Italia, Lega, Fratelli di Italia e Idea Basilicata, deve quadrare. Tra i temi trattati, di striscio, anche il Consorzio di Bonifica. Mai fu più tempestiva la nota di Cariello: questione stipendi praticamente sistemata. Ma il tema centrale sono rimaste le poltrone. Se alla divisione del potere si aggiungono pure possibili interessi personali, è facilmente comprensibile del perchè il centrodestra si sia impantanato nel collo della bottiglia. Come il buon Benedetto che prima “mena la botta” e poi “nasconde la mano”. Lui sbatte i piedi per l’Asi di Matera a suo appannaggio e poi costringe i suoi, così come avvenuto altre volte, a fare da pompieri, tirando in mezzo pure la “legalità”. Una cosa è certa: non solo il tavolo è saltato, ma è saltata anche la Giunta che doveva fare le nomine martedì. Si terrà, forse (a questo punto il condizionale è d’obbligo) giovedì. Sempre che a saltare non sia proprio il banco se si continua così…