GLI AMICI DI “RE” CARMINE: GRAZIA LA FULGIONE
Processo candidata di Idea, il presidente Cicala rinuncia al risarcimento
“Re” Carmine non transige: i suoi amici e gli amici degli amici hanno la priorità su tutto il resto, problematiche dei lucani comprese. Nel mentre è impegnato a sistemare il suo collaboratore della segreteria particolare del presidente del Consiglio regionale, Conte, previa eventuale approvazione di una proposta di legge per modificare il «trattamento economico», Carmine Cicala ha trovato il tempo per elargire una “carezza” agli alleati della coalizione. L’ufficio di presidenza del Consiglio regionale ha deciso di deliberare il «non esercizio dell’azione civile nel procedimento penale» a carico di Anna Fuglione. Cicala ha inteso rinunciare alla costituzione di parte civile nel processo che vede l’ex dirigente regionale accusata di aver falsificato il curriculum, o di aver omesso una comunicazione importante, per ottenere indebiti vantaggi e utilità. Non aveva la laurea. Fulgione, stando agli ultimi incarichi di una lunga carriera politica, iniziata sul finire degli anni ’90 prima come assessore alla Provincia di Potenza, poi come Consigliere comunale a Potenza, è stata prima portavoce dell’ex presidente del Consiglio regionale, Franco Mollica, e poi a capo degli uffici della Presidenza del Consiglio regionale proprio con la qualifica di dirigente. Con la verifica interna del subentrato presidente Santarsiero, emerse, nell’estate scorsa, il caso laurea mancante per ricoprire una qualifica che invece la richiedeva. Due i mesi nei quali Fulgione è stata pagata da laureata. Nella vicenda l’Amministrazione è chiaramente parte lesa, anche già nello stato attuale delle cose e nelle more della definizione processuale. Ma per il presidente Cicala no. Il “Re” in continuità con le altre scelte, dalla portavoce e da Barrese Maulella in poi, va anche contro gli interessi della Regione pur di soccorre gli amici e, come in questo caso, gli amici degli amici. Fulgione è stata candidata alle regionali di marzo scorso nella lista Idea-Un’altra Basilicata. I mille e 42 voti raccolti, però, non sono stati sufficienti per l’elezione a consigliere regionale. A spuntarla, nel partito, è stato Vincenzo Baldassarre. Il paradosso per Fulgione, in attesa degli sviluppi del procedimento penale, è quello di aver indicato, da ex presidente, 2006-2011, Ente regionale Ardsu (Azienda per il diritto allo studio Universitario) come titolo “farlocco” proprio la laurea. Nei documenti allegati alla candidatura da consigliere regionale, quella laurea, collocata subito dopo la maturità scientifica, diventa, in anni non precisati, Studi universitari di Giurisprudenza all’Università La Sapienza di Roma. Parrebbe, infatti, che Fulgione avesse dato qualche esame, non concludendo però l’intero percorso. Non casualmente, inoltre, sui suoi profili social, Fulgione indica di aver «studiato all’Università» ma non di essersi laureata. Quella di Fulgione aveva tutta l’aria di essere per il Consiglio regionale una causa vinta. Eppure il Consiglio non sarà parte civile. Ad ogni modo il punto è che “Re” Cicala sta interpretando il ruolo che ha con tratti sempre più marcatamente personalistici. Se Cicala con la nomina a coordinatore della struttura di Informazione e comunicazione del Consiglio regionale, del suo vicino di casa, nonché ex consigliere comunale della Giunta di Viggiano, Pierluigi Maulella Barresi, scelto «con la massima trasparenza» dell’intuitu personae, come il “Re” antiteticamente ha affermato, sembrava potesse avere lo “stomaco” pieno, così non è e così non sarà. È questo quello che continua ad emergere dalle “bolle” del “Re” che prosegue nel suo intento di mantenere fede al principio prima gli amici e gli amici degli amici, poi il resto. Nel resto, il presidente del Consiglio regionale dovrebbe saperlo, anzi si può dire che lo sappia, ci sono proprio i lucani.