MARINAIO MORÌ PER L’AMIANTO NELLE NAVI
Il tribunale di Taranto ha riconosciuto il risarcimento: agli eredi 200 mila euro
Il Tribunale di Taranto ha riconosciuto agli eredi di un motorista navale della Marina Militare, equiparato a Vittima del Dovere, un risarcimento di 200mila euro, il riconoscimento ad arretrati pensionistici e una pensione mensile di 1600 euro. Lo rende noto ‘Contramianto onlus’, che ha fornito assistenza legale alla famiglia dell’uomo, morto per mesotelioma dopo aver lavorato «a bordo di navi coibentate con amianto». La vittima aveva prestato servizio negli anni Ottanta su naviglio di base all’Arsenale della Marina militare di Taranto.