IL GIRO D’ITALIA 103ºedizione è AMORE INFINITO 2020, ma non per tutte le REGIONI, al SUD esclusa Basilicata et Campania
La penultima giornata decisiva vedrà l’inedito arrivo in salita ai Laghi di Cancano, in provincia di Sondrio. La tappa inizierà da Pinzolo subito con il Campo Carlo Magno seguito da Passo Castrin e poi dall’atteso ritorno dello Stelvio, Cima Coppi di questa edizione, che verrà affrontato dal versante altoatesino.
Presentato ufficialmente il percorso del Giro d’Italia 2020
Confermando buona parte delle ipotesi e anticipazioni che nei mesi precedenti hanno scandito l’attesa, la prossima edizione della Corsa Rosa si correrà dal 9 al 31 maggio con un tracciato molto interessante che partirà nuovamente dall’estero per concludersi a Milano.
Come già annunciato da qualche mese, la grande partenza di quest’edizione sarà in Ungheria, a Budapest.
La capitale ospiterà una cronometro individuale di 9,5 chilometri, con partenza da Piazza degli Eroi e arrivo nel distretto del Castello.
I primi 8 chilometri sono pianeggianti, con un successivo passaggio sul Danubio che porterà i corridori nella città vecchia.
Gli ultimi 1500 metri presentano una salita con pendenza media del 4%, primo GPM della competizione che assegnerà maglia rosa e maglia azzurra.
Anche la prima frazione in linea, da Budapest a Györ (193 km) prenderà il via da Piazza degli Eroi, per superare il Danubio dopo la facile salita di Svábvár.
Un lungo tratto di pianura accompagnerà il gruppo fino allo strappo di Pannonhalma, con pendenze in doppia cifra e scollinamento a 22 km dal traguardo.
A quel punto si preparerà la realistica volata verso Györ. Non cambieranno gli scenari nella successiva Székesfehérvár–Nagykanizsa, 197 km privi di salite categorizzate costeggiando il Lago Balaton e toccando le città di Veszprém e Héviz.
Grande Partenza dunque da Budapest, a cronometro, così come contro il tempo sarà anche quest’anno la giornata conclusiva.
Prevista inoltre una terza sfida alle lancette tra Conegliano e Valdobbiadene per un totale di 58,8 chilometri a cronometro.
A fare da contraltare saranno cinque arrivi in salita e numerose frazioni intermedie interessanti, per un tracciato molto vario a caratterizzare il #Giro103
Contrariamente alle abitudini, non ci saranno giorni di riposo prima di ripartire in Italia.
La corsa continuerà infatti martedì 12 maggio da Monreale, che aprirà la tre giorni siciliana.
La quarta frazione troverà il primo arrivo in salita (escluso lo strappo che chiude la cronometro d’apertura) ad Agrigento, dopo 136 km mossi nella prima parte e di facile interpretazione nella successiva, fino ai piedi dell’ultima asperità di 3800 metri.
La prima grande battaglia si svolgerà tuttavia il giorno successivo sulle pendenze dell’Etna, 150 km dopo la partenza da Enna. L’avvio mosso metterà fatica nelle gambe dei corridori, ma sarà l’inedito versante di Piano Provenzana (18,2 km al 6,8% di pendenza media) a decidere il vincitore di giornata. I velocisti potranno tornare protagonisti nella sesta frazione, da Catania a Villafranca Tirrena, lunga 138 chilometri: ma dovranno essere molto bravi a conquistarsi l’opportunità, essendo posizionata al centro la Portella Mandrazzi, salita lunghissima (22,5 km) per quanto pedalabile.
Non sarà semplice riuscire a tenere chiusa la corsa.
Venerdì 15 maggio sarà la volta della Mileto – Camigliatello Silano, 223 km con tre GPM: i primi due, a Catanzaro e sul Monte Trearie, non dovrebbero fare la differenza, mentre il Valico di Montescuro, che termina ai -10, ha le carte in regola per creare scompiglio anche tra i big.
Gli ultimi 10 chilometri in discesa si prestano a ulteriori attacchi. Il week end torna a sorridere ai velocisti: sabato 16 maggio ci saranno i 216 chilometri da Castrovillari a Brindisi, privi di salita.
L’incognita principale sarà il vento, in una giornata che costeggia a lungo lo Ionio prima di addentrarsi nell’entroterra pugliese. Domenica 17 invece toccherà alla Giovinazzo-Vieste, 198 chilometri con un paio di insidie. La prima è l’accoppiata Monte Sant’Angelo e Coppa Santa Tecla, che termina comunque a circa 50 chilometri dall’arrivo.
Il pericolo maggiore sarà ancora il vento, questa volta lungo la costa dell’Adriatico, che affiancherà la carovana per tutta la durata della giornata.
Dopo il giorno di riposo si ripartirà da San Salvo a Tortoredo Lido, con 210 km che contano 4 GPM piuttosto brevi ma con pendenze impegnative.
La giornata si presta alle fughe o ai finisseur, con la salita di Tortoreto a 6,5 km dal traguardo punto decisivo per eventuali attacchi.
Nella Porto Sant’Elpidio-Riminitoccherà di nuovo ai velocisti, con 182 km che presentano un unico GPM nella parte centrale, di facile interpretazione.
Le squadre avranno quindi l’opportunità di organizzare i propri treni senza grosse difficoltà.
Giovedì 21 sarà protagonista Cesenatico, sede di partenza e di arrivo di una dodicesima tappa mossa.
Nei 205 km romagnoli verranno affrontati ben 5 GPM, tutti molto ravvicinati, ma l’ultimo a ben 50 km dal traguardo.
Il finale non presenta troppe possibilità per azioni, e la giornata sembra molto adatta a una fuga.
I 190 km da Cervia a Monselice partono con una sezione decisamente pianeggiante prima dell’accoppiata Passo Roverello-Calaone nel finale, con scollinamento a 17 km dall’arrivo.
Il traguardo si presta quindi a corridori in grado di reggere su salite abbastanza impegnative per poi essere esplosivi nel finale.
Il giorno dopo si terrà la decisiva cronometro da Conegliano a Valdobbiadene, 33,7 km che comprendono il muro di Ca’ del Poggio nella prima parte ma risultano poi piuttosto pianeggianti, adatti agli specialisti. Gli scalatori si potranno riscattare il giorno dopo con la durissima Base Area Rivolto-Piancavallo (montagna Pantani di quest’edizione), 183 km con ben quattro GPM: Sella Chianzutan, Forcella di Monte Rest, Forcella di Palla Barzana e l’asperità conclusiva, 14,5 km con una pendenza media del 7,8%.
La terza settimana ripartirà ancora dal Friuli con la Udine – San Daniele, tra le tappe più lunga del Giro con ben 228 chilometri con un profilo abbastanza mosso ed un circuito finale con il Monte di Ragogna da affrontare tre volte, l’ultima volta delle quali a tredici chilometri dal traguardo. Il giorno dopo sarà protagonista il Trentino con una impegnativa Bassano del Grappa – Madonna di Campiglio che mette sul piatto le scalate di Forcella Valbona, Monte Bondone e Passo Durone.
La salita finale verrà poi affrontata dal classico versante da Pinzolo, regolare nelle pendenze ma non troppo impegnativo.
La penultima giornata decisiva vedrà l’inedito arrivo in salita ai Laghi di Cancano, in provincia di Sondrio. La tappa inizierà da Pinzolo subito con il Campo Carlo Magno seguito da Passo Castrin e poi dall’atteso ritorno dello Stelvio, Cima Coppi di questa edizione, che verrà affrontato dal versante altoatesino.
Scesi in Lombardia, si salirà verso i Laghi di Cancano, salita breve che farà molto male alle gambe dei corridori. Dopo la lunghissima frazione di trasferimento (251 km) da Morbegno ad Asti, le ultime schermaglie in salita andranno in scena nella Alba – Sestrière, tappa che inizierà subito in leggera salita per giungere, dopo oltre 100 chilometri, sul Colle dell’Agnello e quindi su Izoard, Monginevro e, dopo il rientro in Italia, sul Fraiteve, a quota 2035 metri s.l.m.
L’atto finale sarà quindi, abbastanza a sorpresa, un’altra cronometro individuale, da Cernusco sul Naviglio a Milano. Il chilometraggio estremamente limitato, 16,5 chilometri, si rivelerà decisivo soltanto in caso di distacchi risicati alla partenza.
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