TRAPPOLA ESPLOSIVA in CASCINA : l’agonia dei VV.FF. e Carabinieri “STIAMO MORENDO”
È stato aperto un fascicolo per crollo e omicidio plurimo
IL POMPIERE PAURA NON NE HA
Il corpo nazionale dei vigili del fuoco
salviam la vita agli altri il resto conta poco
il pompiere paura non ne ha
il pompiere paura non ne ha
portiamo il soccorso a chi ci chiede aiuto
un giorno senza rischio per noi è non vissuto
il pompiere paura non ne ha
il pompiere paura non ne ha
anche se di notte suona la sirena
quando noi usciamo nessuno più ci frena
il pompiere paura non ne ha
il pompiere paura non ne ha
quando le fiamme avanzano non abbiam timore
abbiamo santa barbara dentro il nostro cuore
il pompiere paura non ne ha
il pompiere paura non ne ha.
IN MEMORIA DEGLI EROI DI IERI E DI OGGI
Verso le 11 di ieri sera i vigili del fuoco di Alessandria erano stati chiamati per spegnere un incendio in quella cascina.
Teatro del dramma un insieme di case in via San Francesco d’Assisi, poco distante dal bivio per Fubine.
La prima esplosione è avvenuta prima di mezzanotte.
La seconda quasi un’ora dopo ed è stata quella fatale: ha sorpreso i vigili del fuoco mentre erano impegnati nelle operazioni di spegnimento.
C’è stato un crollo, che ha travolto la squadra dei pompieri.
Uno degli abitanti racconta:
“C’è stata una piccola esplosione prima di mezzanotte. Ma non ci avevo fatto troppo caso. Poi ho sentito arrivare vigili del fuoco. Poco dopo la mezza un botto molto più forte, che ci ha svegliati”
Esplode edificio, tre pompieri morti. Trovati i fili elettrici
“È crollato tutto, stiamo morendo” la telefonata del carabiniere dopo l’esplosione in una cascina di Alessandria
Il carabiniere Roberto Borlengo chiama la centrale operativa di Alessandria dopo l’esplosione avvenuta in una cascina di Quargneto
L’incidente ha causato la morte di tre vigili del fuoco:
MatteoGastaldo 46anni ~ MarcoTriches 38anni ~ AntonioCandido 32anni
I pompieri che sono intervenuti in soccorso ai colleghi a spegnere l’incendio, infatti, hanno trovato tra le macerie particolari che fanno ipotizzare che ci fossero degli inneschi sulle bombole del gas saltate in aria e un timer impostato sull’1 e 30 per comandare a distanza le esplosioni. Una delle prime ipotesi d’indagine riguarda la possibile vendita della cascina abbandonata che era stata messa all’asta per 750 mila euro senza trovare acquirenti. Il proprietario, che pare avesse problemi economici, con la moglie, è stato sentito dagli inquirenti nella caserma di Solero come persona informata dei fatti.
Un altro filone di indagine è quello di dissidi tra il proprietario dell’abitazione. Gianni Vincenti e il figlio. Un’altra pista è legata al risarcimento assicurativo. L’anziano padre del proprietario della cascina di Quargnento si è recato con la moglie davanti alle macerie dell’edificio dove abitava il figlio Giovanni. “L’aveva comprata e messa a posto, mio figlio che è appassionato di cavalli, come mio nipote, Stefano. Che idea mi sono fatto? Nessuna. Con mio figlio Gianni non ho parlato. Ho saputo quello che era capitato alla tv, poi mi hanno telefonato alcuni parenti dalla Puglia. So solo che la casa era disabitata, la corrente staccata”
Una mancata sincronizzazione dei timer avrebbe causato le esplosioni
L’ipotesi del dolo è stata confermata dal procuratore capo di Alessandria Enrico Cieri dopo il sopralluogo nella cascina, ha detto:
“Stiamo esaminando i reperti che abbiamo trovato, stiamo scavando tra le macerie e abbiamo trovato un timer e una bombola di gas che è stata sequestrata e tutto questo ci fa pensare che l’esplosione sia stata voluta e deliberatamente determinata”
Cieri ha poi aggiunto: ci sono state più esplosioni intervallate
“Ora dobbiamo proseguire con gli accertamenti, stiamo lavorando per capire chi e cosa ha causato questa tragedia”
E il questore di Alessandria Michele Morelli afferma:
“È successa una disgrazia grandissima, ci sarà un lavoro certosino per risalire alle cause. Per il momento si possono fare delle ipotesi di esclusione. Si pensa che si possa escludere una pista eversiva. Oltre non posso andare, ma le prime ipotesi escludono questa matrice. Gli investigatori sono al lavoro”
Sul posto anche i carabinieri del Ris.
È stato aperto un fascicolo per crollo e omicidio plurimo.
Sul posto al lavoro diverse squadre di soccorritori, il comandante provinciale dei vigili del fuoco Marchioni e il comandante dei carabinieri Lorusso a Quargnento anche il comandante nazionale dei vigili del fuoco Dattilo.
La sindaca di Quargento, Paola Porzio, ha proclamato il lutto cittadino per il giorno dei funerali.
Esprimo, a nome personale e della redazione, vicinanza e cordoglio ai familiari delle tre vittime del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco
“Ciao Ninì.
È un giorno triste per Reggio, è il giorno in cui piangiamo la morte di un nostro concittadino, di un ragazzo come tanti di questa città.
Ninì è stato ucciso, non è semplicemente morto.
È stato ucciso mentre liberava una cascina dalle fiamme, è stato ucciso nell’esercizio del suo dovere di vigile del fuoco, di servitore dello Stato.
È stato ucciso “da una esplosione violenta e determinata” e quindi dall’odio, dalla violenza omicida chissà di chi.
È stato ucciso da un Paese che ti costringe a fare migliaia di chilometri da casa tua per trovare lavoro e farti una famiglia.
Ma Ninì è un figlio di questa terra. E questa terra ti resta dentro, la ami incondizionatamente perché ti manca quando sei lontano, ti fa tornare appena puoi. Come faceva lui.
Ecco perché, ed poca cosa, pochissima, onoriamo la sua memoria con un giorno di lutto cittadino durante le sue esequie.
Ciao Ninì, “quanto vale la vita di un vigile del fuoco” ti domandavi.
Non lo so, per noi tantissimo e questa è la tua città. Adesso guardala da lassù e insegna agli angeli a fare i tatuaggi e continua a vincere il Fantacalcio anche da lì ?
Ciao.”
{Avv. Giuseppe Falcomatà ~ Sindaco Metropolitano di Reggio Calabria}
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Si indaga per omicidio plurimo e crollo doloso
Parla il proprietario della cascina esplosa:
“Mi hanno fatto un dispetto“
I vigili del fuoco del nucleo investigativo hanno trovato alcune bombole del gas con un timer, bombe in piena regola che hanno causato un primo scoppio, limitato e sfociato in un incendio e 40 minuti dopo un secondo scoppio, all’ 1.32 di notte, quello che ha ucciso i soccorritori.
Scientifica, tecnici dei vigili del fuoco e Ris di Parma hanno lavorato ore tra le macerie per cercare indizi che aiutino a identificare chi ha confezionato quegli inneschi, chi li ha piazzati e perché.
Conferma il capo della procura di Alessandria, Enrico Cieri
“È un evento preordinato e doloso, le due esplosioni sono state volute e deliberatamente determinate”
La storia della cascina è travagliata: un progetto imprenditoriale fallito, un primo rogo nel 2003 che aveva distrutto il fienile e poi molte cause per truffe nel commercio dei cavalli, Giovanni Vincenti aggredito, picchiato senza che quel fatto sia mai stato chiarito fino in fondo.
Da tre anni la proprietà era in vendita per 620 mila euro.
Le indagini guardano all’interno della famiglia, sui contatti personali di padre e figlio e su quelli commerciali dell’imprenditore.
Una vendetta, forse un modo per regolare finalmente i conti.
Partono da qui le indagini sull’esplosione della cascina di Quargnento che l’altra notte ha ucciso tre innocenti, tre vigili del fuoco arrivati per spegnere le fiamme.
Tutto ruota intorno ai dissidi che da tempo esistevano sull’azienda agricola di Giovanni Vincenti, imprenditore di origine pugliese, 55 anni.
“Mi hanno fatto un dispetto”, dice, un dispetto che è costato la vita a Matteo Gastaldo, 47 anni, Marco Triches, 38 anni e Antonio Candido, 32 anni.
Insieme con lui è stato sentito, come persona informata sui fatti, dai carabinieri il figlio Stefano, 29 anni.
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Alessandria piange i suoi vigili del fuoco
Nino Candido, una delle vittime aveva scritto in un post sulle morti dei colleghi
“Impariamo a morire senza fare rumore”
Uno dei tre vigili del fuoco, Nino Candido, lo scorso mese di giugno aveva fatto su Facebook un post in onore dei colleghi morti sul lavoro. Nel post, nel quale chiedeva dignità e rispetto per i vigili del fuoco, si leggeva tra l’altro
“Lavoriamo in silenzio e abbiamo imparato a morire senza fare troppo rumore. Per quanto tempo ancora?”
Ha detto Giovanni Maccarino, rappresentante provinciale USB dei vigili del fuoco:
“La reazione della gente è la miglior medaglia, è una vicinanza che ci appaga”
che critica invece la politica
“che appare, che parla tanto, ma non fa nulla per chi rischia tutti i giorni la vita per gli altri”
Si legge su un biglietto attaccato alla cancellata della caserma insieme ad alcune rose rosse
“Onore a tutti i pompieri”
Recita il cartellone della scuola dell’infanzia “Angelo Custode”
“A voi uomini veri il nostro grazie”
Si legge su un biglietto attaccato ad alcuni palloncini bianchi e rossi :
“Dire grazie non sarà mai abbastanza”
Mazzi di fiori, lumini e biglietti di cordoglio per i tre vigili del fuoco morti nell’esplosione di lunedì notte a Quargnento, nell’Alessandrino.
A portarli, martedì sera, sono stati cittadini comuni, mentre davanti alla caserma di corso Romita si sono schierati uomini e mezzi dei soccorritori, dalla Croce Rossa alla protezione civile, per rendere omaggio ai vigili del fuoco e la veglia spontanea.
Davanti alla caserma dei vigili del fuoco di Alessandria si sono radunati anche i tifosi dell’Alessandria, che hanno esposto lo striscione e acceso alcuni fumogeni
“onore a voi… ciao eroi”
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