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ESPLOSIONE CASCINA : GIOVANNI VINCENTI IN STATO DI FERMO ~ LA MOGLIE ANTONELLA INDAGATA A PIEDE LIBERO

LA TRUFFA È IL POSSIBILE MOVENTE assicurazione con massimale di 1,5 milioni euro

DOPO UNA LUNGA NOTTATA IN CASERMA CARABINIERI DI ALESSANDRIA, IMPORTANTE SVOLTA SULLE INDAGINI PER GLI SCOPPI CHE HANNO PROCURATO LA MORTE DI TRE VIGILI DEL FUOCO IN SERVIZIO

ESPLOSIONE in CASCINA : ENRICO CIERI {Procuratore Capo Alessandria} trattasi di OMICIDIO VOLONTARIO PLURIMO : CONFESSA GIOVANNI VINCENTI ~ LA MOGLIE ANTONELLA INDAGATA A PIEDE LIBERO ~ RISERBO SU ALTRE INDAGINI FUTURE ~ I CONIUGI HANNO AMMESSO GRAVI DEBITI
LA TRUFFA È IL POSSIBILE MOVENTE assicurazione con massimale di 1,5 milioni euro
GIOVANNI VINCENTI
IN CONFERENZA STAMPA ENRICO CIERI {PROCURATORE CAPO ALESSANDRIA} : confermiamo accuse OMICIDIO VOLONTARIO, GRAZIE agli uomini del R.I.S. di PARMA
GRAVI INDIZI CONTRO IL PROPRIETARIO Giovanni VINCENTI che ha confermato confessione in Procura, lo stesso esclude volontà omicida nonostante avesse installato 5bombole ed acquistate in totale 7bombole da più rivenditori, mancano ancora 4bombole non ancora rinvenute sotto le macerie, prende piede il POSSIBILE MOVENTE DELLA TRUFFA
IL VIDEO MOSTRA I CONIUGI VINCENTI VICINO LUOGO
DIVERSE LE PROVE CONTRO GIOVANNI VINCENTI

Esplosione Alessandria, il proprietario della cascina Giovanni Vincenti confessa 
Indagata anche la moglie: «Erano pieni di debiti»

Giovanni Vincenti, il proprietario della cascina di Quargnento (Alessandria) è stato fermato nella notte e dopo un serrato interrogatorio ha confessato le sue responsabilità nell’esplosione dell’edificio in cui sono morti tre vigili del fuoco nella notte tra il 4 e il 5 novembre.

Indagata a piede libero anche la moglie Antonella, per entrambi i reati contestati sono disastro doloso, omicidio e lesioni volontarie.

ESPLOSIONE, LA TRUFFA ALL’ASSICURAZIONE
Dietro la tragedia di Quargnento c’è una tentata frode all’assicurazione, come ha reso noto il procuratore di Alessandria Enrico Cieri nel corso di una conferenza stampa.
Vincenti ha confessato, negando però l’intenzione di volere uccidere.

I DEBITI
Giovanni Vincenti e la moglie erano «fortemente indebitati»
Lo afferma in conferenza stampa il procuratore di Alessandria, Enrico Cieri, illustrando i particolari dell’operazione che ha portato al fermo di Vincenti e a indagare la moglie a piede libero per la morte di tre vigili del fuoco nella esplosione della cascina di Quargnento. «Lo scorso agosto l’assicurazione dell’edificio era stata estesa al fatto doloso. Il premio massimale era di un milione e mezzo di euro»

ERRORE NEL TIMER
«Il timer era stato settato all’1:30 ma accidentalmente c’era anche un settaggio alla mezzanotte. Questo ha portato alla prima modesta esplosione che, ahimè, ha allertato i vigili del fuoco»
Il procuratore di Alessandria, Enrico Cieri, ricostruisce così l’esplosione della cascina di Quargnento
L’esplosione doveva essere una sola ma l’errore nella programmazione del timer, collegato alle bombole del gas, ha provocato la tragedia.

Una segnalazione da parte dei proprietari avrebbe potuto evitare la tragedia

“ERRORE TIMER”

Ha spiegato ENRICO CIERI

“Le bombole, secondo le dichiarazioni di Vincenti, dovrebbero essere sette, collocate nei vari locali dell’abitazione, aperte perché saturassero gli ambienti e provocassero l’esplosione all’1.30 della notte. Finora ne sono state trovate tre. Il timer era stato settato all’1.30, ma erroneamente un altro timer era stato settato a mezzanotte. Quindi accidentalmente c’è stata una prima piccola esplosione che ha allertato i vigili del fuoco che poi si sono recati sul posto con i carabinieri”

“TRAGEDIA EVITABILE”

L’errore di impostazione del timer e la telefonata ricevuta dal titolare della cascina all’una di notte, quando è stato informato da un carabiniere che il primo rogo era quasi domato, avrebbero potuto evitare la seconda esplosione e la successiva morte dei tre pompieri.

Spiega il procuratore di Alessandria ENRICO CIERI 

“Vincenti non ha detto che all’interno della casa c’erano altre cinque bombole che continuavano a far fuoriuscire gas. Era intorno all’1, ci sarebbe stata mezz’ora di tempo per evitare la tragedia”

LA DINAMICA

Secondo la ricostruzione del capo dei pompieri Fabio Dattilo, i vigili del fuoco sono stati chiamati per un “incendio in abitazione” ma quando sono arrivati non hanno trovato fiamme. C’erano invece 2 edifici, uno dei quali con dei segni di una deflagrazione.

“Gli uomini sono entrati dopo aver notato segni di effrazione e hanno scoperto due bombole da cui uscivano dei fili elettrici. Non c’erano fiamme ma il gas era comunque fuoriuscito e aveva dato vita ad un ‘flash fire’, una fiammata che aveva provocato danni alla struttura ma non il crollo”

Dopo un’ora d’intervento i pompieri sono usciti e si sono accorti che anche sull’altro edificio c’erano segni di effrazione

“Sono andati a verificare cosa ci fosse all’interno e sono stati immediatamente investiti dall’esplosione. Tre di loro sono stati travolti dalle macerie dell’edificio crollato, altri due, assieme ad un carabiniere, che erano all’esterno, sono stati colpiti dall’onda d’urto”

L’uomo ha rilasciato la sua confessione nella notte, dopo un lungo interrogatorio. Ha spiegato i dettagli del suo piano. Ha confessato Giovanni Vincenti Indiziata anche la moglie. L’uomo è già in carcere.

“ Ho provocato io lo scoppio della mia cascina. Non volevo uccidere, ma solo i soldi dell’assicurazione. Ho usato 7 bombole e il timer di un albero di Natale “
“Il timer era stato settato all’1.30 ma accidentalmente c’era anche un settaggio alla mezzanotte. Questo ha portato alla prima modesta esplosione che, ahimè, ha allertato i vigili del fuoco”

L’esplosione doveva essere una sola ma l’errore nella programmazione del timer, collegato alle bombole del gas, ha provocato la tragedia.

Rivela il procuratore della repubblica di Alessandria ENRICO CIERI 

“Il foglietto di utilizzo del timer era sul comò in camera da letto. È stato questo elemento a indurlo alla confessione”

Giovanni Vincenti, però, poteva evitare la tragedia, lo spiega sempre il magistrato

“La notte della tragedia Vincenti è stato informato da un carabiniere che il primo incendio era quasi domato. Vincenti non ha detto che all’interno della casa c’erano altre cinque bombole che continuavano a far fuoriuscire gas. Era intorno all’1:00 ci sarebbe stata mezz’ora di tempo per evitare la tragedia”

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