BOOM IN BASILICATA DI CHIAMATE TRUFFA

Anche in Basilicata aumentano le chiamate truffa provenienti da paesi esteri fra cui la Tunisia. Un fenomeno diffuso e che esiste già da parecchi anni. In realtà, più che chiamate, veri e propri “squilli” o chiamate interrotte. Una truffa che, solitamente, funziona in questo modo: arriva uno squillo, solitamente dalla Tunisia (prefisso +218), Moldavia (prefisso +373) e Kosovo (prefisso +383), da un numero ovviamente ignoto. Il senso della truffa è quello di approfittare dell’automatismo che ci porta spesso a richiamare numeri, senza magari porre attenzione proprio alla composizione della combinazione numerica. Il risultato? Spesso, lo svuotamento totale del credito oppure l’attivazione di una moltitudine di servizi non richiesti mentre, dall’altro capo, ci sono solitamente software di selezione e chiamata automatica dei numeri che verificano unicamente se il numero chiamato è attivo. A questo, si aggiunga il fenomeno delle «call id spoofing», vere e proprie telefonate che arrivano da numeri mascherati e falsati: l’identificativo che comprare sullo schermo non è quello vero ma una sorta di facciata, per far credere che il contatto arrivi dall’Italia, da un’azienda conosciuta o un ente. Ma, esattamente come nel caso delle ping calls, se si richiama si finisce per prosciugare il credito del proprio conto o della prepagata. Una situazione complicata e diffusa in tutta Italia, che ha costretto anche ad intervenire le autorità che hanno arginato il problema grandemente. Tuttavia, le segnalazioni sono ancora tantissime. In caso di numeri sconosciuti, prima di richiamare, è bene fare una piccola ricerca su internet: esistono una moltitudine di siti dove numeri spam o truffaldini vengono segnalati dagli utenti. E, in caso siano proprio questi, basta utilizzare la funzione della “lista nera”, ovvero il blocco completo del numero prescelto, presente in quasi tutti gli apparecchi mobile moderni.