MALTEMPO: DANNI ANCHE SULLE COSTE
Il violento nubifragio non ha risparmiato il litorale: danni a edifici e strutture e spiaggia “scomparsa”
Il maltempo ha lasciato enormi e mesti strascichi, in modo speciale a Matera e nel Metapontino. Una tromba d’aria, mista ad una pioggia torrenziale, con raffiche che hanno toccato i 120 km/h e che hanno ridotto in macerie tante strutture agricole del territorio, assieme a case coloniche e, addirittura, danneggiato seriamente strutture in cemento, ha messo in ginocchio l’intera area. Come detto nei giorni scorsi, è forse l’agricoltura quella che ha subito il danno maggiore: a prim’occhio, sembrano irrimediabilmente compromesse le produzioni in atto di agrumi, frutta e olive, queste ultime in fase di raccolta. Senza contare i danni registrati ad edifici e strutture, alcune seriamente colpite nonostante fossero state erette in cemento e acciaio. Ma, c’è un’altra vittima “illustre” del terribile fenomeno atmosferico: la costa. Ora che la tempesta è un (bruttissimo) ricordo, gli operatori balneari hanno iniziato la loro tristemente canonica conta dei danni e opera di ricostruzione. Perché, anche il mare, non ha perdonato aizzato dalla violenta perturbazione atmosferica: l’acqua è arrivata ad un’altezza di circa un metro e mezzo, devastando qualsiasi cosa abbia incontrato sul proprio cammino. Un mare forza 8 che messo in ginocchio, come detto, gli operatori proprio per la sua lunghissima durata (la perturbazione è durata quasi 48 ore) e per la sua inaudita forza. Però, il danno nel danno, per certi versi quasi irreparabile, è un altro: la violenta mareggiata ha “risucchiato” un quantitativo spropositato di sabbia (le primissime stime parlano di circa 300mila metri cubi), devastando non solo strutturalmente le attività degli operatori balneari, ma anche concettualmente e a livello di spazio utilizzabile.