«La festa è finita» dichiarazione d’indipendenza delle sardine
«Crediamo ancora nella politica e nei politici con la P maiuscola. In quelli che pur sbagliando ci provano, che pensano al proprio interesse personale solo dopo aver pensato a quello di tutti gli altri. Sono rimasti in pochi, ma ci sono. E torneremo a dargli coraggio, dicendogli grazie».
La “carta dei valori” delle Sardine: stilati i dieci punti su cui si basa il movimento
Dall’inclusione alla narrazione politica: le Sardine lanciano il loro manifesto
La carta dei valori delle Sardine: i 10 punti sui quali si basa il movimento
Dopo la manifestazione delle Sardine del 14 novembre a Bologna, in cui oltre 15mila persone si sono riunite in piazza Maggiore per protestare contro la campagna elettorale di Salvini in Emilia Romagna, il fenomeno delle sardine sta coinvolgendo piazze reali e virtuali in tutta Italia.
Lunedì 18 novembre 7mila “sardine” hanno invaso piazza Grande a Modena al grido “Modena non si lega”, e hanno intonato cori sotto la pioggia mentre Salvini era impegnato in una cena elettorale in città.
Nuovi eventi e flash mob si moltiplicano in ogni città, da Reggio Emilia, dove si terrà una manifestazione sabato 23 novembre, a Firenze.
I cittadini si riuniranno nel capoluogo toscano il 30 novembre in contemporanea a un evento organizzato dalla Lega alla “Tuscany Hall”
Numerosi sono gli attacchi che le Sardine stanno ricevendo.
Qualcuno critica il movimento per “non avere idee politiche”, qualcun altro di avere “influenze del Pd perché il leader Mattia Santori ha scritto per la rivista di Prodi”
Gli ideatori del movimento hanno così stilato una “carta dei valori”
Ecco i dieci punti fondanti che stanno circolando in queste ore sui gruppi social delle Sardine:
1. I numeri valgono più della propaganda e delle fake news, per questo dobbiamo essere in tanti e far sapere alle persone che la pensano come noi che esiste questo gruppo;
2. È possibile cambiare l’inerzia di una retorica populista. Come? Utilizzando arte, bellezza, non violenza, creatività e ascolto;
3. La testa viene prima della pancia, o meglio, le emozioni vanno allineate al pensiero critico;
4. Le persone vengono prima degli account social. Perchè? Perchè sappiamo di essere persone reali, con facoltà di pensiero e azione. La piazza è parte del mondo reale ed è lì che vogliamo tornare;
5. Protagonista è la piazza, non gli organizzatori. Crediamo nella partecipazione
6. Nessuna bandiera, nessun insulto, nessuna violenza. Siamo inclusivi;
7. Non siamo soli ma parte di relazioni umane. Mettiamoci in rete;
8. Siamo vulnerabili e accettiamo la commozione nello spettro delle emozioni possibili, nonché necessarie. Siamo empatici;
9. Le azioni mosse da interessi sono rispettabili, quelle fondate su gratuità e generosità degne di ammirazione. Riconoscere negli occhi degli altri, in una piazza, i propri valori, è un fatto intimo ma Rivoluzionario; Dentro il Rojava, guerra di Siria
10. Se cambio io, non per questo cambia il mondo, ma qualcosa comincia a cambiare. Occorrono speranza e coraggio.
Si apre così la dichiarazione di indipendenza delle sardine, lanciata dalla pagina Facebook 6000 sardine, la stessa da cui è partita la mobilitazione che una settimana fa ha portato in piazza a Bologna 15 mila persona a manifestare contro Matteo Salvini :
«Cari populisti, lo avete capito. La festa è finita»
Da allora il movimento nato dal flash mob di Giulia, Andrea, Roberto e Mattia si sta allargando in tutta Italia, da Torino a Roma, da Milano a Sorrento, portando migliaia di persone a manifestare.
«Per troppo tempo avete tirato la corda dei nostri sentimenti. L’avete tesa troppo, e si è spezzata. Per anni avete rovesciato bugie e odio su noi e i nostri concittadini: avete unito verità e menzogne, rappresentando il loro mondo nel modo che più vi faceva comodo. Avete approfittato della nostra buona fede, delle nostre paure e difficoltà per rapire la nostra attenzione. Avete scelto di affogare i vostri contenuti politici sotto un oceano di comunicazione vuota. Di quei contenuti non è rimasto più nulla». Adesso però, risvegliati, presi da «energia pura», le sardine, alias quelli che non condividono il modo di pensare di Salvini e di tutti i populisti del mondo, hanno deciso di «guardarsi intorno, per scoprire che siamo tanti e molto più forti di voi»
Chi sono?
«Siamo un popolo di persone normali, di tutte le età amiamo le nostre case e le nostre famiglie, cerchiamo di impegnarci nel nostro lavoro, nel volontariato, nello sport, nel tempo libero. Mettiamo passione nell’aiutare gli altri, quando e come possiamo. Amiamo le cose divertenti, la bellezza, la non violenza (verbale e fisica), la creatività, l’ascolto»
«Crediamo ancora nella politica e nei politici con la P maiuscola. In quelli che pur sbagliando ci provano, che pensano al proprio interesse personale solo dopo aver pensato a quello di tutti gli altri. Sono rimasti in pochi, ma ci sono. E torneremo a dargli coraggio, dicendogli grazie»
Quanti sono?
«Siamo già centinaia di migliaia, e siamo pronti a dirvi basta. Lo faremo nelle nostre case, nelle nostre piazze, e sui social network»
La dichiarazione d’indipendenza delle sardine: «La festa è finita»
Ecco il manifesto delle sardine.
Cari populisti, lo avete capito. La festa è finita. Per troppo tempo avete tirato la corda dei nostri sentimenti. L’avete tesa troppo, e si è spezzata.
Per anni avete rovesciato bugie e odio su noi e i nostri concittadini: avete unito verità e menzogne, rappresentando il loro mondo nel modo che più vi faceva comodo.
Avete approfittato della nostra buona fede, delle nostre paure e difficoltà per rapire la nostra attenzione.
Avete scelto di af…fogare i vostri contenuti politici sotto un oceano di comunicazione vuota.
Di quei contenuti non è rimasto più nulla. Per troppo tempo vi abbiamo lasciato fare. Per troppo tempo avete ridicolizzato argomenti serissimi per proteggervi buttando tutto in caciara.
Per troppo tempo avete spinto i vostri più fedeli seguaci a insultare e distruggere la vita delle persone sulla rete. Per troppo tempo vi abbiamo lasciato campo libero, perché eravamo stupiti, storditi, inorriditi da quanto in basso poteste arrivare.
Adesso ci avete risvegliato. E siete gli unici a dover avere paura. Siamo scesi in una piazza, ci siamo guardati negli occhi, ci siamo contati. E’ stata energia pura.
Lo sapete cosa abbiamo capito? Che basta guardarsi attorno per scoprire che siamo tanti, e molto più forti di voi. Siamo un popolo di persone normali, di tutte le età: amiamo le nostre case e le nostre famiglie, cerchiamo di impegnarci nel nostro lavoro, nel volontariato, nello sport, nel tempo libero. Mettiamo passione nell’aiutare gli altri, quando e come possiamo.
Amiamo le cose divertenti, la bellezza, la non violenza (verbale e fisica), la creatività, l’ascolto.
Crediamo ancora nella politica e nei politici con la P maiuscola. In quelli che pur sbagliando ci provano, che pensano al proprio interesse personale solo dopo aver pensato a quello di tutti gli altri.
Sono rimasti in pochi, ma ci sono. E torneremo a dargli coraggio, dicendogli grazie. Non c’è niente da cui ci dovete liberare, siamo noi che dobbiamo liberarci della vostra onnipresenza opprimente, a partire dalla rete. E lo stiamo già facendo.
Perché grazie ai nostri padri e nonni avete il diritto di parola, ma non avete il diritto di avere qualcuno che vi stia ad ascoltare.
Siamo già centinaia di migliaia, e siamo pronti a dirvi basta.
Lo faremo nelle nostre case, nelle nostre piazze, e sui social network.
Condivideremo questo messaggio fino a farvi venire il mal di mare.
Perché siamo le persone che si sacrificheranno per convincere i nostri vicini, i parenti, gli amici, i conoscenti che per troppo tempo gli avete mentito.
E state certi che li convinceremo.
Vi siete spinti troppo lontani dalle vostre acque torbide e dal vostro porto sicuro.
Noi siamo le sardine, e adesso ci troverete ovunque.
Benvenuti in mare aperto.
“E’ chiaro che il pensiero da fastidio, anche se chi pensa è muto come un pesce. Anzi, è un pesce. E come pesce è difficile da bloccare, perché lo protegge il mare. Com’è profondo il mare”
Pronti a lanciarsi in politica?