23NOVEMBRE, PER NON DIMENTICARE
Muro Lucano, Pescopagano, Balvano: dal ricordo alla prevenzione nella data di un giorno terribile
Sono trascorsi 39 anni da quella domenica 23 novembre, quando alle 19:34:45’’ la terra cominciò a tremare, segnando il destino di intere famiglie, paesi e della regione tutta, che da allora ha subìto un continuo ed irrefrenabile spopolamento. Le storie di quella sera si accomunano e si affollano nei racconti, non importa il luogo, tantomeno la distanza, quella scossa ha lasciato in tutti un segno indelebile. Tra tutte queste storie, abbiamo una arriva da Muro Lucano, si tratta di Rosina e Michele, che quella sera, sotto le macerie persero due figli. Siamo entrati a casa loro in punta di piedi, ad accoglierci una anziana minuta, con gli occhialini e lo scialle sulle spalle, come è d’uso quando comincia a fare freddo, accanto a lei il marito, con il berretto ed il maglioncino caldo. Li immagino ancora giovani, in quella sera di novembre, lei aveva 49 anni e lui 54. Stranamente avevano cenato presto con i figli Antonietta di 6 anni, Gerardina di 9, Felice di 15, mentre Vito era a Muro paese e Carlo era già partito soldato. Abitavano in campagna e stranamente quella sera avevano fatto tutto in anticipo, la cucina, rassettare la casa, e i due più piccoli si erano persino coricati. All’improvviso il frastuono, la luce che va e viene, e poi il buio, la polvere, l’incapacità di tenersi in piedi. Quando tutto finì ai loro occhi si presentò uno scenario apocalittico: la loro casa non c’era più, sotto le macerie i loro figli. Solo una fu tratta in salvo, gli altri due non videro più il cielo di Muro. Come la loro, anche molte altre famiglie persero congiunti. Quella sera ha distrutto non solo paesi e case, ma vite e famiglie. Muro Lucano, ma anche Balvano dove persero la vita 66 bambini e Pescopagano hanno ricordato le loro vittime. la Santa Messa e la deposizione di una corona di fiori, a Balvano, dopo la celebrazione, una fiaccolata ha ricordato quelle vite spezzate. A Pescopagano invece si è cominciato dal mattino, con il gruppo “Pescopagano Eventi” che ha organizzato un incontro in Piazza della Vittoria in collaborazione con il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco e all’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco sezione di Potenza. Nel pomeriggio presso la Chiesa di San Giovanni Battista la Santa Messa, il corteo fino al Monumento delle Vittime del sisma dell’80 per la deposizione della corona. Alle 19:34 invece è squillata la sirena della Torre dell’Orologio, nello stesso orario di quella domenica di novembre di 39 anni fa, mentre contemporaneamente tutti i pescopaganesi hanno deposto un lumino fino al momento in cui sono suonate le sirene delle forze dell’ordine intervenute. Un concittadino pescopaganese ha ripercorso quei terribili 90 secondi, così come chi non era a Pescopagano, per capire a fondo cosa significava nell’era pre-cellulari cercare di avere notizie dei propri familiari, rintracciare un mezzo di comunicazione che a distanza e in un momento di black-out totale potesse dare una speranza alla notizia di una catastrofe senza precedenti. E poi il racconto del personale medico dell’Ospedale tra evacuazione dei pazienti e soccorso dei feriti, sino poi al recupero del materiale sanitario ma anche di coperte e materassi che potessero dare sollievo agli sfollati, un soccorso doveroso e altruistico. Attraverso questi racconti si sono rivissuti quei momenti forse indescrivibili sino in fondo. L’importanza di questo appuntamento è anche un riavvicinamento umano, perché le notizie non sono state trasmesse da uno schermo, ma da persone, nonni, zii, genitori. Quella ferita, scavata nel terreno, ha solcato i cuori, l’animo e cambiato per sempre il tessuto sociale dei paesi coinvolti.