LACORAZZA AZZANNA CICALA
Petrolio: l’ex consigliere regionale attacca il sindaco di Viggiano sul Piano Val d’Agri e non solo
Ha fatto discutere e non poco la lettera del sindaco di Viaggiano, Amedeo Cicala, di concerto con altri sindaci dell’Alta Val D’Agri, inviata al presidente della Regione Vito Bardi e al presidente del Consiglio Carmine Cicala chiedendo il pieno coinvolgimento dei territori, finora ignorati secondo i primi cittadini, sulla questione rinnovo concessioni petrolifere Eni scadute il 26 ottobre scorso. Una lunga lettera in cui in otto punti Cicala chiede di recuperare «gli anni di buio che hanno caratterizzato il Piano Operativo Val D’Agri». Il sindaco di Viggiano chiede un rilancio delle politiche sociali, economiche, turistiche, infrastrutturali e così via. Richieste lecite se però a farle fosse stato chi per anni non avesse amministrato la “Valle” prendendo decisioni in prima persona e non dai banchi dell’opposizione. A pensarlo sono in tanti, ma l’unico che ha avuto il coraggio di dirlo apertamente è stato l’ex consigliere regionale e già presidente del Consiglio Piero Lacorazza che manda una frecciatina ad Amedeo Cicala: «Leggo il Sindaco di Viggiano e resto stupito: come cambiano le stagioni politiche cancellando il recente passato». Lacorazza non si ferma solo a ricordare a Cicala quale era il suo posto in un passato molto recente, verrebbe da dire, ma punto per punto solleva diversi interrogativi al primo cittadino di Viggiano sottolineando diverse contraddizioni.
Lacorazza analizzando le richieste fatte da Cicala agli enti regionali parte da un presupposto ben preciso: «Cosa pensa il Sindaco di Viggiano sul PiTESAI (Piano per la Transizione Energetica Sostenibile Aree Idonee)? E soprattutto, visto che il fratello è presidente del Consiglio regionale, concorda sul referendum consultivo (art. 19 Statuto regionale) per la durata della concessione Eni? Al 2030? Al 2040? Sarebbe utile questo dibattito per iniziare oggi processi di riconversione e insediamento industriale “green”». L’ex consigliere sceglie di partire non certo dalle concessioni odierne in discussione ma chiede di discutere gia da oggi sul futuro della vicenda Eni: se al 2030 dovrà fermarsi oppure no. È possibile fare un referendum consultivo, come propone lo stesso Lacorazza. Ma nessuno ne ha mai parlato fino a oggi arrivando così a eludere un tema molto delicato. «Oggi il Sindaco Cicala -dice Lacorazza- si rende conto dello scippo delle royalties alla Val d’Agri, alle zone del Sauro, della Camastra e del Melandro. E partecipando negli anni scorsi alle riunioni del comitato dei sindaci si è distratto? Si è distratto anche quando il tema, prima di essere sollevato dalla Corte dei Conti (2016), è stato posto dal sottoscritto in Consiglio regionale dal gennaio 2015? E a proposito di sede Arpab in Val d’Agri, entrato formalmente in un piano grazie ad un mio emendamento, perché non dice di essere stato protagonista, unico comune socio costituente, insieme al Presidente Pittella, della Fondazione Osservatorio Ambientale a Marsico Nuovo? Per poi dire che non andava bene in prossimità delle elezioni regionali». Questo ultimo punto merita maggiormente attenzione sul tema delle contraddizioni “amministrative”, se si considera che il Comune di Viaggiano è stato l’unico comune dell’area interessata a costituirsi con la Regione, di cui l’allora presidente era Marcello Pittella (espressione del centro sinistra), nella Fondazione Osservatorio Ambientale. Quando fu costituito questo Osservatorio a un certo punto si decise di trasformarlo in Fondazione, perchè in questo modo si riusciva a “aggirare” il patto di stabilità permettendo a una fondazione, cosiddetta di partecipazione, non solo di rendersi autonoma ma anche di far aderire i cittadini con una piccola quota di partecipazione. Nello statuto della Fondazione si prevedevano tre tipologie di soci: i soci fondatori, i soci partecipanti e i soci come cittadini. I soci che però davano vita alla Fondazione avevano il diritto di partecipare alla nomina di un membro del Consiglio di amministrazione. C’era un però. Solo i Comuni presenti davanti al notaio per l’atto costitutivo potevano nominare un rappresentante del Consiglio di amministrazione, chi avrebbe aderito dopo no. Il grande punto interrogativo arriva perché davanti al notaio si sarebbero presentati solo la Regione e il sindaco Cicala, ma nessun altro Comune dell’area. Come ha fatto Cicala a presentarsi quel giorno? Era stato fatto un avviso pubbli- co dalla Regione per avvertire tutti i Comuni dell’area? E perché non sono si sono presentati anche gli altri sindaci?
Gli esempi dell’ex consigliere regionale per sottolineare le contraddizioni del sindaco Cicala non solo queste ma sono tante. Come il passaggio sulle infrastrutture e sul turismo in cui Lacorazza ricorda i diversi progetti già presenti: «Si parla di grandi infrastrutture e non si fa nessun cenno all’aviosuperfice di Grumento o alla direttrici, anche queste strategiche, verso Cogliandrino/Lauria e Montesano per il collegamento con la SA/RC? Progetti e studi di fattibilità ci sono. Oppure alla necessità di un innovativo servizio di collegamento all’alta velocità a Salerno e all’areoporto di Pontecagnano? Perché sul turismo insieme alla necessità di valorizzare la montagna non sono inclusi altri attrattori (area archeologica Grumentum, lago Pertusillo…)? Potrei continuare per ore».
«È chiaro. Questa dichiarazione del sindaco Cicala è un tentativo, anche maldestro, di rincorsa alle posizioni già espresse nei giorni scorsi dai Sindaci di Grumento Nova, Montemurro e Marsico Nuovo. Sarebbe il caso di riconoscere errori, quando politicamente si sosteneva il Centrosinistra guidato da Pittella, ed avere una proposta realmente condivisa con le comunità locali» conclude Lacorazza. L’analisi dell’ex consigliere regionale è molto semplice, come mai se progetti e idee sono stati richiesti per anni e alcuni anche messi in pratica si arriva oggi a parlare di buio quando si poteva farlo anche prima considerato che molti rappresentanti di quel territorio, soprattutto Cicala, è al suo secondo mandato da sindaco a Viggiano? Quest’ultima domanda si può leggere tra le righe belle considerazioni di Lacorazza, ma a noi piace farla apertamente con la speranza che qualcuno, più prima che poi, dia una risposta ai cittadini.