Terremoto in Albania, le lacrime del console Haskaj: “Non abbiamo esperienza né mezzi. L’aiuto dell’Italia è vitale”
Le AQUILE sono solo ferite FORZA RAGAZZI – FORZA ALBANIA
SOLIDARIETÀ AGLI AMICI della ALBANIA ??
sapendo che cosa è un terremoto et fase POST SISMA
CORAGGIO è dura ma ce la farete
Terremoto in Albania, la forte scossa di magnitudo 6.4 avvertita anche in Puglia e Basilicata
Una forte e lunga scossa di terremoto ha colpito la costa settentrionale dell’Albania.
Secondo le prime informazioni ci sono almeno tre vittime e 150 feriti ma si teme che altre persone possano essere rimaste sepolte sotto le macerie.
La scossa di magnitudo 6.4, registrata alle 2.54 ora locale (le 3.54 in Italia) vicino a Durazzo, è stata distintamente avvertita in Pu…glia e Basilicata, ma anche in Campania e Abruzzo.
Secondo i sismologi il terremoto ha avuto ipocentro a circa dieci chilometri di profondità ed epicentro tra Durazzo e Shijak.
L’epicentro del sisma, registrato alle 3.54, è stato localizzato a 20 chilometri di profondità e a undici chilometri da Durazzo, la seconda città del Paese situata ad una trentina di chilometri a nordovest di Tirana. Dopo la prima forte scossa ne sono seguite altre due, di magnitudo 5,3 e 5,1.
I media albanesi riportano le segnalazioni di numerosi danni agli edifici e di decine di persone arrivate in ospedale con fratture e altre lesioni. In diverse città è saltata la corrente e i soccorritori sono al lavoro per segnalazioni di edifici crollati.
Un giornalista albanese, Sokol Balla, ha dato notizia di tre vittime a Thumane e Lac, mentre il ministero della Sanità ha confermato il ferimento di 150 persone.
Una delle tre vittime è un uomo che è morto a Kurbin dopo essersi lanciato dal balcone per cercare di mettersi in salvo. Molti palazzi sono crollati a Durazzo e nei paesi vicini.
Come detto la scossa è stata avvertita anche in Italia e in particolare nel Salento.
Da Lecce a Otranto a Taranto, da Maglie a Taviano e da Copertino a Tricase molte persone sono state svegliate nel cuore della notte dal movimento della terra e si sono riversate in strada.
Tanta paura, ma per il momento non ci sarebbero segnalazioni di danni in Puglia.
Molti lucani hanno scritto e pubblicato post sui social network, anche ricordando la vicinanza con la data dell’anniversario del 39° anniversario del terremoto del 23 novembre 1980.
Terremoto in Albania: Durazzo e Thumana devastate, 10 le vittime e tanti dispersi
Un terremoto devastante ha colpito la costa albanese nella notte di oggi 26 novembre 2019, una data che purtroppo molti ricorderanno a lungo.
Alle 03.54 il terremoto più potente, quello di magnitudo 6.5 sulla scala richter, ha scatenato un vero e proprio disastro in terra albanese, soprattutto tra Durazzo e Tirana, area dell’epicentro. Situazione drammatica: centinaia di case sono crollate tra Durazzo e Thunama, inclusi alcuni palazzi condominiali e hotel.
Almeno 10 persone hanno perso la vita secondo le ultime stime rilasciate ai media locali.
I feriti sono 220, mentre purtroppo sono presenti ancora molti dispersi sotto le macerie.
A Kurbin una persona è morta durante la prima scossa di terremoto a seguito di un attacco di panico: l’uomo si è lanciato dal terzo piano della casa perdendo la vita. Un’altra persone, sempre a Kurbin, ha sbandato con la propria auto durante il forte scuotimento e si è schiantato: non c’è stato nulla da fare.
Alle 07.08 si è scatenata un’altra forte scossa, con magnitudo 5.4 sulla scala richter che ha prodotto nuovi crolli. Sisma avvertito anche in Puglia.
Terremoto di magnitudo 6,4 colpisce l’Albania centrale
Una forte scossa di terremoto di magnitudo 6.5 ha colpito alle 2,54 ora locale (le 3,54 in Italia) la costa settentrionale dell’Albania, vicino Durazzo. Secondo i dati pubblicati su Twitter dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) italiano, l’epicentro si trova tra Shijak e Durazzo.Nella capitale, Tirana, la gente è scesa in strada. Secondo i media locali ci sarebbero persone sotto le macerie. Il forte sisma è stato sentito anche in Italia: in Puglia, in Basilicata, in Campania e in Abruzzo.
La prima scossa, poi altre cento «Persone vive sotto le macerie»
Il contatore continua a girare e c’è sempre meno tempo per fermare la somma delle vittime e aumentare il numero dei superstiti.
A notte fonda il bilancio, ancora provvisorio, è di 28 morti, tra i quali tre bambini; oltre 650 feriti di cui 260 ricoverati negli ospedali; trenta dispersi, tra cui quattro bambini in un solo edificio a Durazzo, e una cinquantina di miracolati estratti vivi dalle macerie.
A D…urazzo soltanto chi abita al pianterreno o ai piani più bassi si è azzardato a dormire sotto un tetto.
Tanti hanno caricato la famiglia, un po’ di viveri in auto e hanno parcheggiato fuori città.
Davide Carraro, un italiano residente in Albania per lavoro, ha trovato riparo in una stanza d’albergo al primo piano e ha deciso di fidarsi: «Viviamo a un piano alto e a casa non torniamo».
L’esercito albanese ha allestito una tendopoli per gli sfollati a Durazzo e a Thumanë dove il sisma ha sferrato i colpi più duri.
Trecento tende per un migliaio di persone.
Altri ripari sono stati allestiti nelle palestre, anche a Tirana, Kruja e Lezha.
Dopo la prima scossa, di magnitudo 6.5, la terra ha continuato a tremare a brevissimi intervalli e nell’arco della giornata i sismografi hanno registrato un centinaio di scosse meno intense — la più forte di 5 gradi alle due del pomeriggio — ma ben percepibili in tutto il Paese e oltre confine, in Montenegro, in Kosovo, in Grecia e a Novi Sad, in Serbia.
I lampadari hanno ballato anche in Puglia e in Campania.
Neanche sette ore più tardi è toccato alla Bosnia Erzegovina, a sud-est di Sarajevo, con un picco di magnitudo 5.4, ma senza vittime.
La costa albanese è la più colpita.
L’epicentro è stato individuato in mare, a 34 chilometri a nord ovest di Tirana e a venti chilometri di profondità.
Dall’alto le città di Durazzo e Thumanë, sembrano essere state colpite da missili di precisione che hanno selezionato tra case e torri gli obiettivi da ridurre in briciole, lasciando intatti, almeno esternamente, i palazzi confinanti.
Da più di 24 ore i soccorritori salgono e scendono instancabilmente dai cumuli grigi di cemento, travi e ferraglie, a caccia di un suono, un segnale che indichi dove vale la pena di concentrare gli sforzi.
Si smuovono i massi con le mani, Thumanë, per evitare che nuovi crolli possano schiacciare chi è ancora vivo.
È stata una notte di lavoro febbrile, speranza, delusione, angoscia in Albania.
Le scavatrici continuano cautamente il lavoro cominciato all’alba di ieri per rimuovere le masserizie degli edifici crollati nei primi, interminabili quarantacinque secondi di sobbalzi e tremori, alle 3 e 54 del mattino di ieri.
Colta nel sonno, una nonna ha fatto in tempo a fare da scudo con il suo corpo al nipotino. Sono stati fra i primi a essere ritrovati al mattino, ma soltanto il bambino era ancora in vita.
A Durazzo l’hotel Vila Palma si è afflosciato su sé stesso: era costruito sulla spiaggia. Il panico ha contribuito ad aggravare la situazione.
A Kurbin, cinquanta chilometri a nord di Tirana, un uomo terrorizzato è morto lanciandosi dalla finestra.
Ogni volta che la terra ricomincia ad agitarsi, le ruspe devono fermarsi, gli uomini sono costretti ad allontanarsi e cresce la paura di arrivare troppo tardi a liberare chi, là sotto, forse sta esaurendo l’ossigeno e le forze.
A poco più di due mesi dal terremoto del 21 settembre, quasi altrettanto forte, ma non letale, il Paese delle Aquile è di nuovo assediato dalla paura. «Nessuno passerà l’inverno all’aperto», promette il primo ministro albanese Edi Rama. Intanto arrivano aiuti dall’Italia e da altri Paesi.
Al porto di Durazzo è sbarcata la nave Dattilo della Guardia costiera, mentre verso le 23 un elicottero dell’esercito italiano è atterrato con delle tende sul campo dello stadio di Durazzo, dove si è radunata la gente che non può o non vuole tornare a casa.
#Terremoto in #Albania un intero paese raso al suolo dopo il sisma
Una violenta scossa nella notte scorsa ha devastato parte dell’Albania e i suoi 6,4 gradi di magnitudo si sono sentiti anche sul versante adriatico dell’Italia.
Nelle immagini girate con un drone il paesino di Durres, uno dei centri maggiormente colpiti.
La colonna mobile pugliese, dotata di ogni attrezzatura per garantire la sicurezza del campo da attrezzare, sarà in grado di approntare un modulo di assistenza per 250 persone
Ha detto, in lacrime, il console
“Tutta l’Italia è in piedi, come un fratello. Ci foste stati voi lì a Durazzo avreste sicuramente salvato tante vite. Noi, purtroppo, non abbiamo esperienza né mezzi: l’aiuto dell’Italia è vitale. Ringrazio di cuore tutti”
Terremoto in Albania, le lacrime del console Haskaj:
“Non abbiamo esperienza né mezzi. L’aiuto dell’Italia è vitale”
“Non ho parole. Oggi mi sono commosso più di una volta”
Così il console generale della Repubblica di Albania, Adrian Haskaj, ieri sera al porto di Bari per la partenza, direzione Durazzo, della colonna mobile del servizio regionale pugliese di Protezione Civile.
Sul traghetto della Adria Ferris sono saliti anche 28 volontari delle “Misericordie” provenienti da Puglia, Basilicata e Campania, oltre a una trentina di vigili del fuoco che hanno imbarcato circa 50 mezzi di soccorso.
Terremoto, nuova scossa sull’Adriatico: epicentro Creta, sentita anche dal Salento
Una forte scossa di terremoto di magnitudo 6.0 è stata segnalata dal centro geologico degli Stati Uniti al largo dell’isola di Creta, in Grecia. La potente scossa, registrata alle 9.23 ora locale e il cui epicentro viene indicato sott’acqua a 71 chilometri di profondità, è stata avvertita anche in Puglia e nel Salento. Non ci sono al momento indicazioni di danni o feriti.
È salito ad almeno 2…5 il numero delle vittime del terremoto che ha colpito ieri l’Albania: lo ha reso noto il ministero albanese della Difesa. Almeno 13 corpi sono stati tratti dalle macerie in varie zone di Durazzo, 11 a Thumana, e circa una ventina di chilometri a nord di Tirana, mentre una vittima è stata trovata a Kurbin, circa 50 chilometri a nord della capitale. Fonti ufficiali hanno detto all’ANSA che all’appello mancano ancora una ventina di persone.