CRIMINOLOGA URSULA FRANCO: A “CHI L’HA VISTO?” CONCLUSIONI ERRATE SUL CASO DI ANTONIETTA E SALVATORE
La forma più frequente è quella caratterizzata da delirio e allucinazioni ma, in realtà, soggetti diversi possono sviluppare crisi psicotiche caratterizzate da un diverso “set” dei sintomi appena elencati
Da qualche settimana vanno in onda a “Chi l’ha visto?” le interviste rilasciate a Gianvito Cafaro da due coniugi, Salvatore ed Antonietta, Salvatore sostiene che la moglie sia affetta da un disturbo psichico, Antonietta afferma che il suo problema è il marito.
Ne abbiamo parlato con la criminologa Ursula Franco, che ha analizzato le interviste in questione, che ha concluso che Antonietta è affetta da un disturbo delirante e che c’è un unico modo per aiutare lei e la sua famiglia: farla curare.
Analisi delle interviste rilasciate da Antonietta e Salvatore a Gianvito Cafaro
– Dottoressa Franco, Salvatore è un carnefice o Antonietta ha un problema psichiatrico?
Dalle interviste di Cafaro ai due coniugi emerge con forza il delirio persecutorio di Antonietta, un classico delirio di veneficio che potrebbe essere l’unica manifestazione di un disturbo delirante. E’ alquanto probabile però che al delirio di veneficio sia associato anche un delirio di gelosia.
– Dottoressa Franco, cosa vorrebbe chiedere al giornalista di “Chi l’ha visto?” Gianvito Cafaro?
Ciò che è andato in onda permette di riconoscere almeno un delirio di veneficio, per curiosità, però, vorrei chiedere a Cafaro, nel caso Antonietta avesse risposto alla seguente domanda di Salvatore: “chi c’ha buttato u gas?”, il perché la risposta non sia presente nel filmato.
– Dottoressa Franco, perché in molti non riescono a riconoscere il disturbo di Antonietta?
Perché i soggetti affetti da un disturbo delirante, a differenza dei soggetti in preda ad una crisi psicotica, appaiono lucidi e il loro funzionamento psicosociale non è mai compromesso in modo marcato.
– Dottoressa, ci riassume a grandi linee la differenza tra crisi psicotica e delirio lucido?
Nel disturbo delirante, vi è un disturbo del contenuto del pensiero, ovvero il paziente delira ed è incapace di valutare oggettivamente il sistema di credenze illusorie da cui origina il suo delirio ma sono assenti disturbi della forma del pensiero (alterazioni del flusso ideativo, incoerenza, alterazioni dei nessi associativi, eloquio disorganizzato), disturbi della senso percezione (dispercezioni ed allucinazioni uditive, visive, olfattive, tattili, cenestetiche, gustative) disturbi comportamentali di tipo disorganizzato (movimenti bizzarri e denudamento), sintomi autistici, catatonia o isolamento, disturbi che affliggono invece i soggetti in crisi psicotica.
– Dottoressa, qual è la forma di psicosi più frequente?
La forma più frequente è quella caratterizzata da delirio e allucinazioni ma, in realtà, soggetti diversi possono sviluppare crisi psicotiche caratterizzate da un diverso “set” dei sintomi appena elencati.
Come si riconosce una crisi psicotica?
Le modalità d’esordio della psicosi sono variabili, raramente una crisi psicotica si presenta all’improvviso, nella maggioranza dei casi, prima della vera e propria crisi psicotica, possono manifestarsi alcuni segnali quali: disturbi dell’umore, ritiro sociale, disturbi del sonno, ansia, incapacità a concentrarsi, ritualità comportamentali e pensieri ossessivi, alcuni di questi, essendo segnali aspecifici, sono difficilmente individuabili come clinicamente rilevanti all’occhio inesperto di un familiare e spesso perfino a quello più esperto di un medico di base, altri, come i pensieri ossessivi, sono più specifici. Questi segnali rappresentano nel loro complesso degli indici di un esordio subacuto della crisi che purtroppo vengono riconosciuti, nella maggior parte dei casi, solo a posteriori.