OMICIDIO GIANNA DEL GAUDIO, CRIMINOLOGA URSULA FRANCO: LE INTERVISTE E LE TELEFONATE DI SOCCORSO PERMETTONO DI STABILIRE UNA STATEGIA D’INDAGINE
È stata consulente dell’avvocato Giuseppe Marazzita, difensore di Michele Buoninconti; è consulente dell’avvocato Salvatore Verrillo, difensore di Daniel Ciocan; ha fornito una consulenza ai difensori di Stefano Binda dopo la condanna in primo grado all’ergastolo per l’omicidio di Lidia Macchi. Binda, il 24 luglio 2019, è stato assolto per non aver commesso il fatto
La signora Gianna Del Gaudio, 63 anni, è morta nella notte tra il 26 ed il 27 agosto 2016 dopo essere stata attinta da un unico fendente sferratole alla gola. La procura di Bergamo ha da subito indagato per il delitto il di lei marito, Antonio Tizzani. Venerdì 6 dicembre si terrà la seconda udienza del processo che vede il marito della Del Gaudio sul banco degli imputati. Antonio Tizzani, nonostante di fronte al magistrato si sia avvalso della facoltà di non rispondere, ha rilasciato un’infinità di interviste.
Ne abbiamo parlato con la criminologa Ursula Franco che ha analizzato le interviste in questione.
Ursula Franco è medico e criminologo, è allieva di Peter Hyatt, uno dei massimi esperti mondiali di Statement Analysis (una tecnica di analisi di interviste ed interrogatori), si occupa soprattutto di morti accidentali e suicidi scambiati per omicidi e di errori giudiziari.
È stata consulente dell’avvocato Giuseppe Marazzita, difensore di Michele Buoninconti; è consulente dell’avvocato Salvatore Verrillo, difensore di Daniel Ciocan; ha fornito una consulenza ai difensori di Stefano Binda dopo la condanna in primo grado all’ergastolo per l’omicidio di Lidia Macchi. Binda, il 24 luglio 2019, è stato assolto per non aver commesso il fatto.
La Franco, da circa un mese, è consulente di Paolo Foresta, che è difeso dall’avvocato Giovanni Pellacchia
– Dottoressa Franco, in un caso giudiziario, se presenti, quanto possono essere utili le analisi delle telefonate di soccorso e delle interviste?
L’analisi delle telefonate di soccorso e delle interviste attraverso la Statement Analysis permette di stabilire una strategia d’indagine, infatti, grazie alla casistica sappiamo cosa aspettarci da un soggetto che non ha commesso un omicidio e che chiama i soccorsi o che rilascia interviste.
– Dottoressa, Tizzani si è avvalso della facoltà di non rispondere ma ha comunque rilasciato un’infinità di interviste, che cosa si evince dalle sue dichiarazioni?
Una scelta incomprensibile, posto che durante le interviste ha detto tutto e il contrario di tutto e non ha mai negato in modo credibile di aver ucciso sua moglie Gianna, lo ha anzi ammesso quando ha detto: “Ma io… ma… ma quando dico che so’ innocente, non l’ho fatto una cosa simile, non potevo fare una cosa… non potevo fare male a mia moglie, perché u male… FACENDO QUEL MALE A MIA MOGLIE, L’HO FATTO A ME STESSO… quindi a chi facevo male? A me stesso? A me stesso facevo male?”. Si noti che Tizzani non ha detto: “non potevo uccidere mia moglie”: ma “non potevo fare male a mia moglie” per evitare di confrontarsi con lo stress che il verbo “uccidere” gli provoca. Inoltre, dirsi innocenti non equivale a negare l’azione omicidiaria. In ogni caso, Tizzani innocente de iure lo è ancora.
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