«Quando per il reato non si riesce a dimostrare il dolo, e quindi diventa un reato colposo, ha termini di prescrizione molto più bassi» ma ALFONSO è sempre in BONAFEDE ?
Le convergenze e le divergenze fanno parte di una democrazia che vuole comunque guardare avanti; lo stallo è invece un finto traguardo di chi, guardando indietro, trova soltanto un vicolo cieco
Il consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Palermo ne ha chiesto le «immediate dimissioni»
Il ministro Bonafede ha fatto confusione tra reato colposo e reato doloso
Dopo la sua dichiarazione, il consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Palermo ne ha chiesto le «immediate dimissioni»
«Quando per il reato non si riesce a dimostrare il dolo, e quindi diventa un reato colposo, ha termini di prescrizione molto più bassi»
Mercoledì 11 dicembre il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, che è anche avvocato, è stato ospite a Porta a Porta, il programma televisivo condotto da Bruno Vespa. Parlando della riforma della prescrizione, Bonafede ha detto che un reato diventa colposo quando non si riesce a dimostrare il dolo.
Ordine degli Avvocati di Palermo
Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Palermo, nella seduta del 12 dicembre 2019,
APPRESE
– le dichiarazioni del Guardasigilli On.le avv. Alfonso Bonafede nel corso della trasmissione televisiva Porta a Porta dell’11.12.2019, rese in assenza di contraddittorio, secondo cui “quando il reato non si riesce a dimostrare il dolo e quindi diventa un reato colposo, ha termini di prescrizione molto più bassi”;
CONSIDERATO
– che esse sono del tutto errate dal punto di vista tecnico-giuridico;
– che proprio tali errate affermazioni sono state poste a sostegno dell’opportunità della riforma della prescrizione;
– che ingenerano pericolosa confusione nell’opinione pubblica; – che l’Avvocatura nutre il fondato timore che le riforme delle regole processuali e sostanziali, in ambito civile e penale, attualmente in discussione, siano quindi basate sulla errata percezione e conoscenza degli istituti giuridici;
CHIEDE
Le immediate dimissioni dell’On.le Bonafede da Ministro della Giustizia.
La presente viene trasmessa al CNF, all’OCF, al Presidente del Consiglio dei Ministri e agli organi di stampa.
Il Consiglio
#Bonafededimissioni
Dopo le dichiarazioni di Bonafede, il consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Palermo ha chiesto le «immediate dimissioni» del ministro.
Le sue affermazioni, ha scritto in una nota,
«sono del tutto errate dal punto di vista tecnico-giuridico»
E ancora:
«Proprio tali errate affermazioni sono state poste a sostegno dell’opportunità della riforma della prescrizione: ingenerano pericolosa confusione nell’opinione pubblica e l’avvocatura nutre il fondato timore che le riforme delle regole processuali e sostanziali, in ambito civile e penale, attualmente in discussione, siano basate sull’errata percezione e conoscenza degli istituti giuridici»
Dolo e colpa vengono definiti giuridicamente “elementi soggettivi del reato”:
un fatto commesso con dolo è commesso intenzionalmente, e l’autore del reato quindi è cosciente delle conseguenze della sua azione;
nel fatto commesso con colpa, invece, chi commette il reato non lo fa intenzionalmente e non ha preso coscienza delle conseguenze del suo gesto.
Il dolo, secondo il codice penale italiano, rappresenta il criterio tipico di imputazione, mentre la colpa rappresenta l’eccezione, con la conseguenza che di colpa si risponde solo nei casi espressamente previsti dalla legge.
Quindi è vero che in determinati casi ci sono reati punibili sia per dolo che per colpa, ma questo non vale come principio generale.
Inoltre, per determinare la prescrizione, in linea generale, si deve fare riferimento alla pena massima per quel reato.
Bonafede sembra invece confondere reato colposo e reato doloso e sembra suggerire che il reato colposo sia una versione “tenue” del reato doloso, alla quale si ricorre quando non si può dimostrare l’intenzione: sembra cioè che dica, in ogni caso, che un reato colposo sia un reato in cui non si riesce a dimostrare il dolo.
La riforma della prescrizione era stata approvata lo scorso dicembre durante il precedente governo Lega-M5S ed entrerà in vigore nel gennaio del 2020.
Il provvedimento, molto controverso, farà si che una volta giunti alla sentenza di primo grado i processi non potranno più concludersi con l’estinzione del reato, indipendentemente da quanto tempo sarà trascorso prima della sentenza definitiva.
?La RISPOSTA di BONAFEDE ?
➡️ Nel P.S. il Ministro si rivolge ai tantissimi avvocati che lo hanno criticato (anche l’Ordine di Palermo) indicandoli come “alcuni addetti ai lavori”
È UN MESE IMPORTANTE PER I CITTADINI CHE PRETENDONO UNA GIUSTIZIA CHE FUNZIONI.
Questo è un mese molto importante per la giustizia italiana.
È stata approvata in CDM la riforma per la semplificazione e la riduzione dei tempi del processo civile; stiamo lavorando giorno e notte per ridurre i tempi del processo penale garantendo i diritti delle persone coinvolte; è in ponte la riforma del Csm per difendere l’autonomia e l’indipendenza della magistratura ed eliminare le degenerazioni del correntismo; il primo gennaio entrerà in vigore la legge sulla prescrizione e in questi giorni stiamo lavorando alla legge (o decreto legge) sulle intercettazioni.
Insomma, tantissimi temi per migliorare il volto di una giustizia di cui i cittadini si fidano sempre meno.
Sono tutte riforme aperte ai miglioramenti che verranno proposti dalla politica e dagli addetti ai lavori (con cui ho lavorato in maniera serrata). Da parte mia c’è totale disponibilità, a condizione che non si facciano rientrare dalla finestra ingiustizie che abbiamo fatto uscire dalla porta. Questa settimana ho già incontrato il Presidente Mascherin del CNF e abbiamo concordato una celere convocazione del tavolo su processo civile e penale.
Per quanto concerne gli incontri politici, la prossima settimana potrebbe essere quella buona per dipanare alcune questioni importanti.
Le convergenze e le divergenze fanno parte di una democrazia che vuole comunque guardare avanti; lo stallo è invece un finto traguardo di chi, guardando indietro, trova soltanto un vicolo cieco.
P.s. Sebbene i temi della giustizia siano tantissimi e tutti concentrati in queste settimane, alcuni addetti ai lavori preferiscono dedicarsi al taglio di 10 secondi di un’intervista serratissima durata 1 h 10 min. per sottolineare l’oggettiva scorrettezza giuridica di una mia frase.
L’obiettivo era evidentemente quello di spiegare in maniera semplice ai cittadini le conseguenze (sulla prescrizione) della configurazione di una condotta in termini colposi o dolosi.
D’altronde, ci sono da sempre interi processi che viaggiano sul confine tra dolo eventuale e colpa cosciente.
Ad ogni modo, dico sinceramente che le critiche sono sempre bene accette.
Adesso torno a lavorare! Vi tengo aggiornati!
?BREAKINGNEWS: IL COA DI NAPOLI CHIEDE AGLI AVVOCATI PARLAMENTARI DI PROPORRE MOZIONE DI SFIDUCIA NEI CONFRONTI DEL MINISTRO BONAFEDE ?
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