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ITALIA VIVA IN BASILICATA PARTE CON IL BOTTO

A benedire la partenza del partito renziano a Potenza Ettore Rosato


Italia Viva in Basilicata apre con il botto. A chi credeva che le presenze alla prima uscita pubblica in Basilicata del nuovo partito di Matteo Renzi si potesse verificare un flop dovrà decisamente ricredersi. Molte le persone presenti, dall’onorevole Vito De Filippo ai consiglieri regionali Mario Polese e Luca Braia, fino ai diversi amministratori locali tra sindaci e consiglieri. Una sala piena, come quelle a cui eravamo abituati anni fa dal Partito democratico lucano.

Nonostante qualche big del Pd lucano sia rimasto ancorato a quella idea di rinascita dei democratici creando non poche preoccupazioni ai renziani lucani sulla buona riuscita dell’evento, soprattutto nei numeri, in realtà dopo ieri ha innescato un nuovo ottimismo. Una iniezione di fiducia che ora gli aderenti di Italia Viva dovranno essere in grado di mantenere vivo, come sottolineato dall’onorevole De Filippo: «Grandissima la partecipazione e forte l’entusiasmo! Italia Viva si presenta in Basilicata devo dire con un popolo che chiede partecipazione serietà e lealtà a chi li rappresenta. Pensiamo di poter radicare in Basilicata un partito competitivo e forte, che aiuterà in prospettiva la Basilicata ad evitare avventure come quelle che abbiamo vissuto negli ultimi tempi. Penso a quelle a guida sovranista e di estrema destra. Ora più che mai accogliamo con forza questo impegno».
A fargli eco il consigliere regionale Polese che ha gia lanciato degli obiettivi: «La nostra sfida sarà fare di Italia Viva la prima forza politica della Basilicata. Il nostro obiettivo è riprenderci la Regione».
A sancire l’avvio della nuova avventura politica per i tantissimi ex militanti del Partito democratico è stato Ettore Rosato, vicepresidente della Camera e coordinatore nazionale del partito che non solo si è detto soddisfatto dell’accoglienza lucana ma ha sottolineato come il partito « è volutamente disorganizzato per poter accogliere quanti più esponenti possibile, in modo da darci una struttura insieme, soltanto quanto tutti gli spostamenti saranno terminati. Italia viva è l’espressione di un riscatto alla destra di Salvini e della Meloni, una risposta a una sinistra che usa strumenti vecchi per affrontare problemi nuovi. Sono quelle vecchie ricette non più adeguate ad affrontare le sfide moderne.

Quando tu prendi un vecchia cassetta degli attrezzi con dentro un martello e una pensa e pensi di riparare il tuo televisore la plasma ti accorgi che lo rompi nello stesso modo una certa sinistra pensa ancora di poter lavorare nel Paese, ma non è la nostra ricetta».
Il vicepresidente della Camera si è soffermato sull’esigenza di creare nuovi obiettivi europei per il Paese: «Per fortuna c’è una forte cultura radicata negli italiani di consapevolezza che l’Europa è casa nostra, non un incidente di percorso. È il nostro futuro oltre che un luogo naturale dove ci siamo arrivati anche per guerre mondiali sanguinose, abbattendo quei confini che dividevano la nostra casa dagli altri Paesi. Noi vogliamo un Europa più moderna che sia capace di cogliere le grandi sfide che ci sono. Vogliamo discutere non della nostra presenza in Europa ma di crescita e di sviluppo, e di come i nostri giovani non devono andare via da questa terra. Devono trovare qui le opportunità per la loro crescita e la loro prospettiva.

Qui ci sono tutti gli elementi per farlo. Sono decisamente più preoccupato per i nostri giovani che partano e vanno all’estero per avere delle opportunità che di quelli che arrivano in Italia che sono effetto dell’immigrazione».

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