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IL DUO CAMPANO CHE COSTERÀ UN MILIONE E MEZZO AI LUCANI

Il cambiamento: al Gabinetto Grauso costerà quasi il doppio del suo predecessore

La munificenza del governatore Bardi nei confronti del duo campano da lui voluto in Regione, Grauso-Ferrara, peraltro entrambi già in servizio in Campania sotto la presidenza forzista di Caldoro, per ora costa molto caro ai lucani, ma in un futuro, neanche troppo lontano, a pagare il conto della “generosità” con soldi pubblici potrebbe essere proprio il presidente in persona.
Ruoli e cifre stipendi continuano a non quadrare.
E di una spiegazione ai giudici contabili della regionale Sezione di controllo, se Bardi non ce l’ha già pronta, forse è bene che inizi a redigerne una bozza.
Era stato lo stesso Presidente Bardi in occasione della sofferta udienza della Corte dei Conti per il Giudizio di parifica, relativo al rendiconto generale per l’esercizio finanziario 2017 della Regione Basilicata, a confessare di avere «contezza dei dispositivi emessi circa i rendiconti degli anni 2015 e 2016» e pertanto «consapevolezza delle azioni che dovranno essere messe in atto per conseguire l’equilibrio e la sostenibilità tendenziale di bilancio, anche tenendo conto degli esiti della parifica e delle osservazioni». Nella circostanza Bardi ha manifestato finanche al compiaciuto Presidente della Corte, Angelo Buscema, presente alla seduta pubblica, la ferma determinazione e l’impegno di tutti per «misure ed azioni che siano in grado di coniugare la legittimità e la regolarità della gestione con le misure correttive che si renderanno necessarie e con tutti quegli interventi di riforma finalizzati, nel loro insieme, ad assicurare l’equilibrio strutturale di bilancio, il miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza della spesa».
Ed invece con ogni probabilità sarà la Corte dei Conti a chiedere al governatore dettagliate spiegazioni su quale miglioramento della spesa sia riuscito ad ottenere attribuendo con decreto presidenziale l’incarico di Capo di gabinetto della Regione Basilicata al campano Fabrizio Grauso, per un importo di 150mila euro all’anno, più naturalmente cospicua produttività che si aggiungerà alla cifra, peraltro già stratosferica, rispetto almeno agli 84mila euro che percepiva il precedente Capo di gabinetto. Grauso, tra le altre cose, è il tassello apicale di una ristrutturazione dell’Ufficio di Gabinetto del presidente della Regione che varata nel solco delle maggiorazioni, unità e stipendi, targate 50, valse l’etichetta della riforma delle “50 sfumature di Bardi”. Ad ogni modo il decreto elenca anche i parametri per la determinazione dell’emolumento come «la temporaneità del rapporto», «le specifiche responsabilità», «la qualità della prestazione» e finanche «la di- sponibilità degli orari disagevoli», ca- ratteristiche che il precedente Capo di gabinetto di Pittella, Gerardo Travaglio, all’epoca dirigente esterno e scelto intuitu personae, sulla base di un rapporto fiduciario di diretta collaborazione, proprio come il dottor Grauso, ha quotidianamente garantito con un compenso molto più basso. Tra le altre cose le maggiorazioni in base alla «temporaneità del rapporto» hanno poca ragionevolezza alla base, in quanto i diretti interessati alla fine dell’esperienza in Regione Basilicata non saranno disoccupati, ma torneranno ai loro rispettivi lavori extra incarichi politici.
Ad ogni modo, il compenso, c’è da dire, è di poco inferiore al secondo componente dello staff del governatore, l’altro campano, il dottor Antonio Ferrara che per lo svolgimento dell’incarico percepisce un trattamento economico di 128mila euro, equiparato a quello di un dirigente generale, con compiti di responsabile del settore legislativo e di consulenza giuridica del Gabinetto del Presidente, nonostante in Regione ci siano già l’ufficio della segreteria della giunta e degli affari legislativi, la cui declaratoria, a quanto ci fa sapere un sindacalista della funzione pubblica, abbia proprio il supporto tecnico giuridico alla Direzione Generale della Presidenza ed al Cico per l’istruttoria dei progetti di legge e di regolamento proposti all’approvazione della Giunta regionale ed abbia inoltre un ufficio Legale e del Contenzioso a cui da sempre sono stati demandati pareri legali e giuridici.
Nel caso specifico la Corte dei Conti potrebbe ora pretendere spiegazioni sul conferimento dell’incarico dirigenziale avvenuto non solo in duplicazione istituzionale ma anche temporalmente antecedente e non successivo alla riorganizzazione della macchina regionale, che a questo punto appare a dir poco sospetta.
Su tutto rimane almeno una unica certezza. Quella che nei 5 anni di governo Bardi i contribuenti lucani verseranno al duo campano Grauso-Ferrara ben 1 milione e 400mila euro. Con l’aggiunta, naturalmente, della premialità stimata in molte migliaia di euro.

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