BasilicataCronaca

CPR PALAZZO S.GERVASIO: ECCO I PRIMI ARRESTI

Dalle inchieste di Cronache a quelle della Procura, sindaco ai domiciliari


Cpr di Palazzo San Gervasio: come raccontato da Cronache lucane la Procura di Potenza sta iniziando a chiudere il cerchio. Ecco i primi arresti. Il sindaco Michele Mastro è stato arrestato dalla Squadra Mobile di Potenza, perchè gravemente indiziato di tentata concussione e corruzione. Il Gip del Tribunale di Potenza per lui ha disposto i domiciliari. Mentre gli due indagati sono la compagna del sindaco, Loredana Chieppa, sottopoposta all’obbligo di dimora, e l’imprenditore Riccardo Di Bari, per il quale è scattato il divieto di dimora. Secondo quanto emerso dalle indagini Mastro, in concorso con la compagna, avrebbe posto in essere condotte intimidatorie nei confronti dalla società Hengel, gestore del Cpr. Il sindaco Mastro, per la Procura, rappresentando alla Hengel che sarebbe stato in grado di intervenire per far revocare l’affidamento del Centro, qualora non fossero state accolte le sue richieste, avrebbe tentato di agevolare la Chieppa, già a suo tempo assunta dalla Hengel, per farle revocare provvedimenti disciplinari e il licenziamento conseguenti a gravi mancanze e violazioni contrattuali della donna nelle prestazioni lavorative. Inoltre, sempre secondo quanto emerso dalle investigazioni, il sindaco, per compiacere la donna si sarebbe spinto a chiedere il licenziamento di personale assunto nella struttura perché inviso, o in posizione conflittuale, alla Chieppa. In ordine al reato di corruzione, contestato al sindaco Mastro e all’imprenditore Di Bari secondo la Procura a fronte dell’aggiudicazione di lavori da parte del Comune di Palazzo San Gervasio, per la messa in sicurezza del pendìo ponte San Nicola, per un importo complessivo di 40mila euro, l’imprenditore Di Bari avrebbe messo a disposizione del sindaco, gratuitamente, le proprie maestranze per la ristrutturazione della sua abitazione. Ma i fatti allarmanti al Cpr di Palazzo S. Gervasio e le indagini delle Procura, dagli «abusi d’ufficio » ai «maltrattamenti » e altro ancora, sono vari e futuri aggiornamenti sono tutt’altro che esclusi.

Ferdinando Moliterni

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