Per salvare Foggia, la bonifica e poi la semina
La reazione di Luca Vigilante ai delinquenti che hanno preso di mira le sue aziende e la sua famiglia : «Cambiate vita: non avrete nulla»
IL PUNTO : DALLA PALUDE SI ESCE CON UNA AZIONE CHIRURGIA DA PARTE DELLO STATO
Per salvare Foggia, la bonifica e poi la semina
di ANTONIO BLASOTTA
La marcia di ”Libera” del 10 gennaio scorso per la legalità a Foggia è stato, senza alcun dubbio, un bel rigurgito di indignazione popolare ma la semina delle coscienze porta a scarsi frutti senza una preventiva, radicale, azione di bonifica. Perché risplendesse e divenisse, nel 1223, il capoluogo imperiale di Federico II, il normanno Roberto il Guiscardo, duca di Puglia e Calabria, si adoperò instancabilmente per strappare la città alla palude acquitrinosa così da consentire al neonato centro urbano uno straordinario impulso economico e civile.
Oggi Foggia si ritrova ad essere quella palude malarica di 800 anni fa, inzuppata nell’acquitrino della criminalità organizzata, spietata, spavalda, che toglie ossigeno al respiro rigenerante del- le imprese, quindi al lavoro, al benessere economico e sociale. Per salvarla non bastano le marce, le passerelle politiche, gli appelli istituzionali alla riscossa dei cittadini confusi e intimoriti dal fragore delle intimidazioni e dei delitti che si susseguono incuranti dei proclami e delle azioni dimostrative del controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine. I richiami al vivere civile, all’azione morale, attengono alla costituzione civica del- la comunità, sono l’azione educativa di semina che va incessantemente rinnovata in ogni dove e con qualsiasi manifestazione. Ma, prima, serve altro. Occorre che lo Stato decida risolutamente di bonificare questo territorio stanando senza tregua i delinquenti, con quotidiane azioni di polizia mirate, “con un coordinamento che metta in campo un’azione specifica e costante di repressione”, come ha chiesto Luca Vigilante, l’imprenditore sanitario fratello di Cristian finito nel mirino intimidatorio della malavita, la sera della marcia di Libera. Senza questo intervento chirurgico da parte dello Stato, la palude della malavita non arretrerà e la malaria che ne emana continuerà a soffocare la voglia di imprese e cittadini di agire ed esporsi.
Una bomba a Foggia, nel cuore della notte, è inaccettabile! Bene le marce di solidarietà, e tutte le iniziative mirate a sensibilizzare la comunità e a isolare e condannare fermamente la criminalità e la mafia, ma adesso non si può più aspettare. Ora servono solamente i fatti, e subito. Ormai è evidente che stiamo in guerra, e nelle guerre serve l’Esercito.
Siamo in un grave stato di emergenza, e come tale va presidiato ogni angolo della città, notte e giorno. Il programma “Strade Sicure” deve essere necessariamente esteso anche a Foggia, con l’impiego speciale e straordinario di forze dell’ordine e militari. Oltre all’istituzione della DIA, che finalmente tra qualche giorno entrerà in funzione, è urgente un’azione forte ed immediata. Qui è in serio pericolo la sicurezza dei cittadini. Si faccia in fretta!», dice Vincenzo Riontino, vicesindaco di Zapponeta, esponente della Lega.
LA SOLIDARIETA’ DI CONFINDUSTRIA
Anche Confindustria Foggia esprime «grande solidarietà e vicinanza ai dirigenti ed al personale del gruppo Sanità Più per l’ennesimo atto intimidatorio che ha colpito una struttura del gruppo». “La violenza del vile comportamento criminoso – ha dichiarato il Presidente di Confindustria Foggia, Gianni Rotice – assume toni ancor più preoccupanti per il significato intrinseco di provocazione e sfida mentre sono in corso importanti iniziative in difesa della legalità”
“La partecipata manifestazione del 10 gennaio scorso a Foggia, l’incontro di ieri alla Provincia di Foggia sull’antimafia sociale promosso dal Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e le assise di oggi e domani presso Camera di Commercio ed Università di Foggia fortemente volute dal Prefetto di Foggia Raffaele Grassi” – ha aggiunto il Presidente Rotice – costituiscono la risposta forte di istituzioni, mondo delle imprese e società civile, all’inusitata protervia della malavita organizzata, alla quale la comunità di Capitanata ribadisce la ferma volontà di non piegarsi e di combattere per assicurare a tutti quel futuro migliore che il nostro territorio merita”
Confindustria Foggia, nel rafforzare il proprio impegno al fianco della Squadra Stato, ribadisce altresì la fiducia verso le Istituzioni preposte affinché continuino a perseguire i responsabili di questi gravi atti intimidatori di chiara natura criminale che coinvolgono direttamente gli imprenditori, i dipendenti e le loro famiglie.
CONFCOOPERATIVE PUGLIA VICINA A VIGILANTE
Dopo l’attentato dinamitardo di oggi a Foggia, ai danni di una struttura della cooperativa Sanità Più, Confcooperative Puglia intende esprimere massima solidarietà alle cooperatirci ed ai cooperatori della residenza per anziani denominata il “Sorriso di Stefano”, a cominciare dall’amministratore Luca Vigilante.
Mauro Abate, Presidente Confcooperative Sanità Puglia: “Le aziende non possono più sopportare queste minacce specialmente le aziende che per missione hanno la cura e la riabilitazione delle persone svantaggiate. Con queste intimidazioni viene meno la serenità di chi in pri- ma linea è oggi impegnato a risolvere problematiche se- rie dei nostri territori quali il lavoro, la sostenibilità economica e lo sviluppo del territo- rio. Oggi colpire questo genere di impresa significa creare caos, paura e di conseguenza instabilità lavorativa. La nostra speranza è quella al contrario di creare sviluppo, aumentare la ricerca nei nostri settori, creare le condizioni per una crescita continua del benessere dei cittadini per una società che aiuti chi è in- dietro e sia giusta e solidale”
Giorgio Mercuri, Presidente Confcooperative Foggia: “Quello di questa mattina non è un attacco ad un modello di lavoro, quale quello cooperativo, ma ad un presidio di sostegno alle fragilità di un territorio già martoriato da tante criticità. Chi ha compiuto un gesto così ignobile forse non sa che quella struttura è il dono di un genitore nei confronti di coloro che si sono presi cura di suo figlio nell’ultima parte della sua vita. Ora, auspichiamo indagini che ci riportino rapidamente i responsabili e un’azione più decisa da parte del Governo nei confronti della Capitanata”
Piero Rossi, Presidente Confcooperative Puglia: “Gli atti di intimidazione nei confronti delle imprese locali, a maggior ragione se impegnate nel settore della promozione del benessere e della salute, se è possibile, aggiungono un ulteriore strato di allarme e di indignazione sulla situazione che si vive in terra di Capitanata. Il tessuto economico e sociale deve essere preservato con tutto l’impegno possibile. A maggior ragione oggi, quando la comunità locale mostra consapevolezza e fermezza di fronte alla situazione, anche con le denunce e l’assunzione di responsabilità. Ma non possiamo chiedere ad alcuno, eroismo e martirio né esporre le persone per bene alla proditorietà e alla violenza di pochi”.
LA MANIFESTAZIONE DI LIBERA A FOGGIA IL 10 GENNAIO SCORSO
LAMORGESE A FOGGIA
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CRONACHE REGIONALI – Venerdì 17 GENNAIO 2020
L’emergenza criminalità a Foggia. Lamorgese manda rinforzi e istituisce la Dia. La vicinanza di Conte: «Su la testa, vinceremo insieme»
«Cambiate vita: non avrete nulla»
La reazione di Luca Vigilante ai delinquenti che hanno preso di mira le sue aziende e la sua famiglia
Non è passata nemmeno una settimana dalla mobilitazione di Libera con migliaia di persone in piazza, e la mafia foggiana è tornata a farsi sentire di nuovo squassando la città con una bomba. All’alba di ieri l’ennesima esplosione ha colpito un centro diurno per anziani “Il Sorriso di Stefano” in via Vincenzo Acquaviva, una struttura che fa parte del gruppo “Sanità Più’” dei fratelli Luca e Cristian Vigilante, quest’ultimo già vittima di un attentato dinamitardo la sera del 3 gennaio. I fratelli, con il suocero di Luca, sono parti offese e testimoni in un processo contro 29 presunti esponenti della mafia foggiana. Avrebbero subito un tentativo di estorsione da parte di due degli imputati che avrebbero chiesto il pizzo e volevano imporre assunzioni di loro protetti. L’ennesimo attentato, il decimo dall’inizio dell’anno in tutta la provincia, ha indotto il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, a confermare “la volontà dello Stato di contrastare con la massima determina- zione ogni forma di criminalità” e ad annunciare l’invio “di un contingente straordinario di forze di polizia nella provincia di Foggia” mentre dal 15 febbraio, sarà attiva presso la caserma Miale l’annunciata sezione operativa della Direzione investigativa antimafia. “L’apertura della sezione operativa della DIA e la destinazione di un maggior numero di personale di polizia confermano la volontà dello Stato di contrastare con la massima determinazione ogni forma di criminalità, rafforzando le strutture destinate all’attività di prevenzione e repressione, e nel contempo di garantire il capillare controllo del territorio anche nella provincia e nella città di Foggia”
Lo ha dichiarato il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese rinnovando “l’apprezzamento per la intensa e complessa attività svolta e per i risultati investigativi già conseguiti dalla magistratura e da tutte le Forze di polizia sul fronte del contrasto ad una criminalità pervasiva che è comunque destinata ad essere sconfitta dallo Stato”
“Confido nella mobilitazione di tutta la società civile che ha già dimostrato, con la partecipazione alla recente marcia di Libera, di voler rispondere senza timori agli attacchi criminali”, ha concluso la titolare del ministero dell’Interno. La bomba di ieri, piazzata da un uomo incappucciato che è stato ripreso dalle telecamere di sicurezza, ha provocato prevalentemente danni esterni all’edificio, alla saracinesca e all’insegna e a quattro auto parcheggiate per strada ma avrebbe potuto avere conseguenze molto più gravi perché quando è esplosa, all’interno del centro anziani era al lavoro un’addetta alla sanificazione. Fortunatamente la donna non ha riportato ferite, ma è stata soccorsa dal 118 e portata al pronto soccorso in stato di choc. Dall’inizio dell’anno c’è stata una escalation di attentati esplosivi nel Foggiano, prevalentemente contro esercizi commerciali: dieci in due settimane, di cui cinque nel capoluogo e altrettanti in provincia, cui va aggiunto l’omicidio di Roberto D’Angelo il 2 gennaio scorso, avvenuto a Foggia poco distante dalla zona dell’attentato di oggi. Un quartiere in una zona semicentrale a pochi passi da dove il 10 gennaio scorso è partita la marcia organizzata da Libera contro le mafie, che ha portato per strada 20mila persone.
Ma “la marcia, non è stata sufficiente”, ha detto la commissaria straordinaria del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket ed antiusura, Annapaola Porzio, che da ieri è a Foggia per due giorni di incontri che erano già stati convocati. La Porzio ha incontrato anche le vittime degli attentati per cui, fa sapere il prefetto di Foggia Raffaele Grassi, sono state intensificate le misure di sicurezza personale. “La riscossa deve essere nella vita di tutti i giorni – ha detto – tutti i giorni i cittadini devono dire: siamo liberi, vogliamo una vita serena. Non vogliamo avere niente a che fare con criminalità organizzata e con il malaffare”. Ne è convinto anche il premier foggiano Giuseppe Conte che su Twitter ha invitato la popolazione a non abbassare la testa. “Gli inquirenti sono già al lavoro – ha detto – e non daremo tregua a chi pensa, con la violenza, di esiliare legalità, libertà e giustizia”.
LAMORGESE E BELLANOVA A FOGGIA
“Quanto accaduto a Foggia è inaccettabile, è un attacco alla comunità e allo Stato. Siamo al lavoro con la ministra Lamorgese e il governo intero per completare e rafforzare le misure di contrasto a questi vili attacchi criminali nel foggiano. A partire dall’accelerazione nell’apertura della DIA. Far esplodere una bomba contro un centro per anziani è da vigliacchi; vigliacchi che saranno annientati. Lo Stato è vicino ai foggiani e darà un forte segnale a tutela della sicurezza di tutti”, scrive su Facebook il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia.
«L’ennesimo atto di intimidazione verso chi ha scelto di schierarsi dalla parte della legalità e dello Stato”. Così la Ministra per le politiche agricole Teresa Bellanova ieri mattina in un post su Facebook.
“Sono stata più volte a Foggia in queste ultime settimane – scrive – recentemente anche alla marcia contro la mafia, accanto a Don Ciotti: ritornerò ancora, ritornerò presto. Non siete da soli in questa battaglia, le istituzioni sono con voi. E lo vincerà. Non ci arrendiamo!”
“La risposta della città, delle associazioni, dei giovani, è stata straordinaria! Foggia, una settimana fa, ha alzato la testa e ha detto no alla mafia. Ma dopo l’attentato della notte scorsa è chiaro che ora tocca allo Stato fare la propria parte mettendo in campo più magistrati e uomini delle forze dell’ordine, ma anche inviando in città reparti speciali di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza. Così come è stato già fatto 10 anni fa, quando scoppio la guerra di mafia sul Gargano. L’allora Governo, e in modo particolare l’ex sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano, testarono il ‘Modello Caserta’ sul quel territorio con risultati significativi. La Squadra Stato è più forte della Mafia… se tutti fanno la loro parte!”, dice l’eurodeputato pugliese, leader di Fratelli d’Italia, Raffaele Fitto.
“Lo abbiamo detto apertamente in occasione della manifestazione “Libera Foggia”, al fianco di Don Ciotti, lo abbiamo ribadito ieri agli Stati generali dell’Antimafia Sociale, che abbiamo convocato con l’intento di condividere un percorso di interventi per il rafforzamento della responsabilità sociale in materia di prevenzione della criminalità: noi non ci faremo intimidire, reagiremo con tutta la forza che abbiamo alla violenza mafiosa e continueremo ad incoraggiare le tantissime realtà del territorio foggiano che giorno per giorno costruiscono percorsi di legalità”., dichiara il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.
LUCA VIGILANTE
“È necessaria la mobilitazione di tutti. La criminalità mafiosa stritola la vita delle persone e incute enorme paura alle comunità, paralizzate dalla violenza. Non si può delegare solo alle forze di polizia e alla magistratura la lotta alla mafia. La politica e la società nel suo insieme devono interrogarsi su quello che accade in queste ore a Foggia. E dobbiamo mobilitarci. La Regione Puglia continuerà a stare al fianco e sostenere in tutti i modi possibili gli uomini e le donne che combattono la violenza criminale”, ha aggiunto Emiliano che a margine degli incontri istituzionali che si sono tenuti con il commissario nazionale antiracket conferma «la massima attenzione al territorio dauno per contrastare il fenomeno della illegalità.
Il commissario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket ed antiusura – Annapaola Porzio ha potuto apprezzare le azioni poste in essere dalla Regione Puglia in favore di una popolazione che da troppo tempo è sottomessa alle organizzazioni criminali ed al caporalato. L’istituzione di una foresteria a San Severo per 400 immigrati, di un fondo da 1 milione per le vittime della criminalità, di un fondo da 30 milioni per favorire l’accesso al credito alle imprese prive di garanzie bancarie ed il finanziamento, con il PON Sicurezza, di progetti di videosorveglianza in favore dei Comuni rappresentano concretamente le azioni del governo regionale sino ad oggi realizzate. Per il prossimo futuro si è convenuto di voler estendere anche Foggia la sottoscrizione del patto per la sicurezza urbana, esperienza già realizzata positivamente a Bari e Lecce», dice Emiliano.
E mentre dal mondo politico e istituzionale si moltiplicano gli appelli alla cittadinanza a non abbassare la testa di fronte alla criminalità, ai suoi attentatori Luca Vigilante, presidente del gruppo “Sanità Più” lancia un appello: “Basta, cambiate vita, così non si ottiene nulla. Lasciate stare queste situazioni, chi ve lo fa fare”
“Siamo esterrefatti. Non ci aspettavamo una cosa del genere a pochi giorni da una risposta collettiva, sociale, istituzionale”, ma “riapriamo subito – ha assicurato – anche perchè tutte le nostre strutture sono in sicurezza”
LE REAZIONI
LANDELLA: «ATTACCHI INFAMI»
Parla di attacchi infami da parte della malavita, il sindaco di Foggia Franco Landella. “Alla famiglia Vigilante ed al gruppo Telesforo esprimo, a titolo personale ed istituzionale, la mia più totale solidarietà per la serie di atti intimidatori di cui sono stati vittima recentemente, l’ultimo dei quali, all’alba di oggi, ha colpito il Centro ‘Il Sorriso di Stefano’. È l’ennesima dimostrazione di una delinquenza e di una criminalità parassitarie e violente evidentemente spaventate dai risultati ottenuti dalla ‘Squadra Stato’ e dalla imponente mobilitazione popolare dello scorso 10 gennaio, promossa dall’associazione Libera nel segno della legalità. La mafia ha compreso di essere minoranza nella nostra città e prova ad alzare il tiro e la portata delle sue minacce infami. Oggi più che mai occorre essere accanto alla famiglia Vigilante e a tutti gli imprenditori onesti di Foggia, a cominciare da coloro i quali hanno il coraggio di denunciare, che hanno bisogno di sentire la vicinanza della nostra comunità. Una responsabilità che naturalmente riguarda anche la politica, cui spetta il compito di costruire un fronte di unità reale, senza protagonismi o passerelle ad uso e consumo mediatico. Il frangente che stiamo vivendo merita ed esige un rinnovato impegno e la conferma di una cooperazione istituzionale da praticare a tutti i livelli, in particolare al fianco del Prefetto Raffaele Grassi, del Procuratore Ludovico Vaccaro e della squadra di magistrati della Procura della Repubblica, delle Forze dell’Ordine e degli agenti impegnati ogni giorno in questa battaglia, che non smetterò mai di ringraziare per il loro lavoro. Lo Stato è più forte della gentaglia che minaccia ed intimidisce. Lo Stato è più forte del terrore che questi mafiosi sono convinti di poter spargere per le nostre strade. Chi pensa che Foggia sia destinata a piegarsi si sbaglia”.
I 5 STELLE ESULTANO PER LA DIA
«Ce l’abbiamo fatta! Finalmente a Foggia sarà istituita, a partire dal 15/02/2020, una sezione operativa della Direzione Investigativa Antimafia», esultano i parlamentari del M5s in Capitanata Pellegrini, Faro, Giuliano, Lovecchio, Menga, Naturale e Troiano, nonché il Mep Furore e la consigliera regionale Barone. E aggiungono. «E’ un grande risultato per Foggia, per la provincia, per tutti i cittadini perbene che aspettavano che lo Stato mettesse in campo tutti gli strumenti e tutte le sue forze per contrastare e sconfiggere le mafie e per restituire al nostro territorio la speranza di un futuro migliore, la voglia di fare impresa, di lavorare, di vivere in libertà. L’istituzione della D.I.A. era un obiettivo del M5S foggiano sin dal 2015. I primi atti del M5S in parla- mento risalgono al gennaio 2016, mentre quelli in consiglio regionale risalgono al 07.03.2017, a firma di Rosa Barone. In tutti questi anni non abbiamo mai mollato e abbiamo lottato con tutte le nostre forze per rispettare l’impegno che avevamo preso in campagna elettorale. Ci abbiamo sempre creduto e non ci è mai mancato il sostegno dei tantissimi cittadini che avevano riposto in noi le speranze di cambiamento. Ringraziamo la Ministra dell’Interno dottoressa Lamorgese che ha subito preso in carico le nostre richieste e le ha tramutate in realtà. Il confronto con il suo predecessore Salvini – che non aveva mai risposto alle nostre richieste e alle nostre interrogazioni parlamentari e che non aveva mai trovato in 14 mesi nemmeno il tempo per riceverci – è imbarazzante.
Siamo soddisfatti e felici ma consapevoli che questo è solo il primo passo per innalzare il livello di contrasto alle mafie foggiane.
Continueremo con ancora maggior forza la battaglia in Parlamento e fuori per istituire a Foggia la sezione distaccata della Corte d’Appello di Bari, della DDA e del Tribunale per i Minorenni, che riteniamo strumenti fondamentali per migliorare la lotta alla criminalità organizzata. Siamo certi che avremo, ancora una volta, i cittadini perbene dalla nostra parte e questo ci aiuterà tantissimo perchè queste battaglie si vincono se nascono dalla gente»
L’emergenza criminalità a Foggia. Lamorgese manda rinforzi e istituisce la Dia. La vicinanza di Conte: «Su la testa, vinceremo insieme»
«Cambiate vita: non avrete nulla»
La reazione di Luca Vigilante ai delinquenti che hanno preso di mira le sue aziende e la sua famiglia
La Barone, presidente della commissione antimafia della Regione Puglia, poi aggiunge: “Foggia non si piega alla mafia. Il messaggio che è arrivato dalla città con la manifestazione dello scorso venerdì è chiaro: i cittadini onesti sono di più e vinceranno la battaglia per la legalità. Lo Stato c’è e sta dando risposte importanti. Oggi è diventata realtà la sede operativa della DIA in provincia di Foggia, una nota ministeriale ha indicato la data del 15 febbraio, per l’istituzione, nella Caserma Miali a Foggia, della sede operativa dove prenderanno servizio 20 unità specializzate.
Un obiettivo per cui come Movimento 5 Stelle ci stiamo impegnando da anni a tutti i livelli: era il marzo 2017 quando in Consiglio venne approvata una mozione a mia prima firma per richiedere la DIA a Foggia e oggi sono felice di poter vedere quella che era un’azione politica diventare un atto concreto.
Ci abbiamo creduto tanto, abbiamo lavorato alacremente per questo risultato. Ringrazio il senatore Marco Pellegrini e tutti i nostri parlamentari, ma anche chi non c’è più e che per questa votazione si impegnò fortemente. Presto chiederò la convocazione della Commissione che presiedo per capire assieme a tutti i commissari le iniziative a cui dare vita sul territorio, per- ché quella per il contrasto alla mafia è una lotta che va oltre il colore politico e ogni tassello è fondamentale per far vincere la legalità”
FSP POLIZIA PLAUDE ALLA DIA A FOGGIA
«Questa organizzazione sindacale non può che esprimere grande soddisfazione nell’apprendere la notizia dell’apertura della D.I.A. a Foggia sperando che sia propedeutico per una eventuale apertura di una sezione distaccata della Corte d’Assise. Apre così il comunicato stampa il Segretario Genera- le Provinciale F.S.P. FOGGIA (Federazione Sindacale di Polizia) CONSALVI Giovanni e continua – gli eventi degli ultimi giorni destano non poca preoccupazione in- fondendo molta paura nella cittadinanza e, sicuramente, la risposta delle Istituzioni anche questa volta non si è fatta attendere. Ben venga la decisione di aprire una sezione della D.I.A. a Foggia ma, come da tempo ormai la F.S.P. di Foggia denuncia, quello che più serve a questo territorio è personale da impiegare alla lotta alla criminalità, locale e provinciale. La bomba esplosa la scorsa notte è, probabilmente, la risposta della criminalità alla manifestazione contro le mafie svoltasi qualche giorno fa. L’ennesima bomba che non deve farci distogliere l’attenzione dal primo omicidio del 2020 di pochi giorni fa e dalle altre bombe che ci sono state nell’ultimo periodo a foggia ed in provincia, così come non ci deve far dimenticare l’auto dell’imprenditore foggiano che è stata data alle fiamme. Questo sembra un vero e proprio braccio di ferro tra la mafia foggiana e lo Stato ed qui che lo Stato deve dimostrare ai cittadini foggiani di essere più forte di qualsiasi mafia. E’ giunto il momento che lo Stato ascolti le richieste che ormai da anni sono rivolte dalla F.S.P.
GLI STUDENTI CI METTONO LA FACCIA
A distanza di pochissimi giorni dalla mobilitazione del 10 gennaio, la mafia di Foggia non sembra accennare minimamente passi indietro. Colpire ancora proprio questa mattina significa voler dare un segnale forte alla città, è una minaccia rivolta a tutti quelli che accenna- no ad alzare la testa. Oltre alla bomba di questa mattina, nella nottata c’è stato un furto nel dipartimento di studi umanistici in via Arpi: ancora una volta i luoghi della conoscenza sono oggetto di attacchi malavitosi, quei luoghi che possono essere la chiave per sconfiggere la mafia una volta per tutte.” dichiarano Michele Cera e Jacopo lo Russo, di Link e Unione degli Studenti Foggia.
“La grande attivazione sociale che la nostra città ha saputo mettere in campo non deve andare sprecata: la piazza del 10 gennaio ha visto una grande partecipazione di studentesse e studenti, che non vogliono certamente arrendersi di fronte al violenza prevaricatrice della mafia.
Contro la mafia gli studenti e le studentesse ci hanno sempre messo la faccia, e anche questa volta non si tireranno indietro” continuano gli studenti. “Per questo motivo abbiamo deciso di dare anche noi un segnale, lanciando la fotopetizione “Contro la mafia noi ci mettiamo la faccia”. È importante e urgente che nei luoghi della formazione e in città si continui a parlare di contrasto alla mafia e di antimafia sociale. La fotopetizione continuerà anche domani nelle scuole e all’Università.” concludono gli studenti», dichiarano Michele Cera e Jacopo lo Russo del sindacato universitario Link
RIONTINO (LEGA): «SIAMO IN GUERRA»
«L’ennesima notizia di imprenditori che decidono di rompere il muro del silenzio. Proseguiamo sulla strada tracciata la sera del 10 gennaio, una mobilitazione a cui hanno partecipato in tanti, nata dal bisogno di affermare un’urgenza: quel- la di ricostruire insieme le fondamenta del nostro modo di essere cittadini e di abita- re le città. Di dire basta alla rassegnazione, al silenzio complice, al vano parlare. Ridiventando insomma comunità, una comunità chiamata Italia.
FOGGIA NELLA NOSTRA CITTA’ E NELLA NOSTRA PROVINCIA CIO’ CHE PIU’ SERVE E’ LA PRESENZA DELLO STATO SERVONO UOMINI i primi interventi da effettuare devono essere finalizzati al trasferimento in pianta stabile di altro personale alla Questura di Foggia ed alle altre specialità della Polizia di Stato di Foggia. Solo con più uomini a tutela del territorio si può maggiormente imporre il rispetto delle leggi, delle regole e della democrazia, solo così si può dare sicurezza al popolo di Capitanata.
Nel comunicato stampa il Segretario F.S.P. FOGGIA precisa – la costante azione di contrasto svolta dalle Forze di Polizia culminate con l’arresto di numerosi pregiudicati, tra cui i vertici dei diversi sodalizi mafiosi coinvolti nei gravi episodi di sangue, ha posto un relativo freno all’escalation criminale, con non pochi sacrifici, ma stando alle cronache degli ultimi giorni questo sembra non bastare. Così come sembra non bastare l’aumento delle denunce da parte delle vittime di estorsioni ed altri reati, che sicuramente hanno contribuito ai risultati portati a segno dalla Polizia di Stato. Se si considera che a tutto ciò si affianca la criminalità diffusa legata soprattutto ai c.d. reati predatori -chiosa Consalvi – non si può che tornare a chiedere gran voce a uomini, risorse e soprattutto leggi finalizzate al contrasto della criminalità, affinché i suoi esponenti finiscano e rimangano in galera, in assenza di premi, sconti di pena ed indulti vari. Al di là dei consueti proclami che ci ricordano che dove c’è la mafia, la camorra, la ‘ndrangheta i commercianti devono associarsi alle Associazione Antiraket, e che bisogna de- nunciare e non essere omertosi, chi per primo deve dare prova della presenza dello Stato è lo Stato stesso, è il Governo e la presenza dello Stato a tutela del cittadino è tangibile solo se in strada ci sono uomini e donne delle Forze dell’Ordine. La situa- zione attuale impone immediati e coordinati interventi organizzativi e di finanziamento delle Forze di Polizia. Il Governo ed il Parlamento compiano atti concreti per la lotta alla criminalità, a tutti i livelli, restituiscano alle forze dell’ordine quel prestigio e quell’onore e quella dignità di una volta, solo così i cittadini di Foggia ritroveranno, ancor di più, la fiducia nello Stato e nelle Istituzioni e sa- ranno incoraggiati a denunciare, solo così ci sarà più sicurezza e meno paura», la nota della Federazione Sindacale di Polizia.
CAMPO (PD) APPREZZA LA NASCITA DIA
“Una bomba, l’ennesima, è esplosa nella notte di Foggia, poche ore prima che da Roma arrivasse la notizia dell’istituzione della Direzione Investigativa Antimafia nel capoluogo dauno. La coincidenza, carica di maggiore significato i due eventi, stabilendo connessioni e facendo assumere all’uno e all’altro un valore altamente simbolico. Lo Stato incrementa e organizza meglio le competenze e le risorse destinate a contrastare l’aggressione mafiosa alla comunità che si è mobilitata appena la settimana scorsa e all’impresa che ha affermato e ribadito il proprio rifiuto al compromesso estorsivo. L’istituzione della Dia offre a magistratura e forze dell’ordine maggiore e più ampia capacità investigativa: la chiave della comprensione e della prevenzione dei fenomeni criminali complessi come quelli di natura mafiosa. Un pensiero è doveroso rivolgerlo all’ex ministro dei temporali e alle sue insulse e inutili parole di circostanza. Quando si vuole davvero affrontare un problema, e non lo si vuole strumentalizzare per incrementare paura e senso di insicurezza tra le persone, si agisce come ha mostrato la ministra Lamorgese, che ringrazio per sen- sibilità e disponibilità”, dice il capogruppo regionale del PD.
LIBERA: «ANDIAMO AVANTI INSIEME»
In una nota Libera commenta l’ennesimo atto dinamitardo a Foggia
“Davanti all’ennesimo atto dinamitardo nessun passo indietro. Andremo avanti ancora con più forza per disinnescare la miccia della paura e della rassegnazione. Esprimiamo tutta la nostra solidale vicinanza agli imprenditori vittime dell’attentato. Non possiamo e non dobbiamo lasciare soli quei commercianti. Alla luce dell’ultima bomba gridiamo forte : non sono ammesse diserzioni ma bisogna esserci, essere presenti per riappropriarci dei nostri spazi e dei nostri territori, mostrare fisicamente da quale parte si sta”
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