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MORTE DI MATTIA MINGARELLI, CRIMINOLOGA URSULA FRANCO: INCIDENTE, UN CASO CHIARO SIN DALL’INIZIO

Qualche tempo dopo la caduta di Mattia evidentemente il cane ha preferito andare a giocare con il cane del Del Zoppo. Dante è un cane da compagnia, non capisco perché gli si vogliano attribuire dei “super poteri” che, nonostante siano addestrati, neanche i cani da ricerca hanno

#unCASOallaVOLTA : MORTE DI MATTIA MINGARELLI

CRIMINOLOGA URSULA FRANCO: INCIDENTE, UN CASO CHIARO SIN DALL’INIZIO

La criminologa Ursula Franco è nota soprattutto per le sue competenze in tema di morti accidentali e suicidi scambiati per omicidi.

PAOLO FORESTA

La Franco è consulente della difesa di Paolo Foresta, marito di Annamaria Sorrentino, avvocato Giovanni Pellacchia; è stata la consulente dell’avvocato Giuseppe Marazzita nel caso Ceste; è stata poi consulente degli avvocati Esposito e Martelli, difensori di Stefano Binda. Binda, dopo essere stato condannato in primo grado all’ergastolo per l’omicidio di Lidia Macchi, il 24 luglio scorso è stato assolto per non aver commesso il fatto.

Criminologa URSULA FRANCO

La Franco è consulente dell’avvocato Salvatore Nicola Verrillo, difensore di Daniel Petru Ciocan che da più di 3 anni è indagato per violenza e omicidio dalla Procura di Benevento nel caso Ungureanu, nonostante il Tribunale del Riesame di Napoli e i giudici della Suprema Corte di Cassazione abbiano dato ragione alla difesa su tutta la linea ed abbiano soprattutto invitato gli inquirenti ad indagare sui genitori di Maria in merito agli abusi.

La Franco ha da sempre sostenuto che Mario Biondo, Sissy Trovato Mazza e Davide Rossi si sono suicidati e che Mattia Mingarelli è morto in seguito ad un incidente, e le procure le hanno dato ragione.

All’indomani del ritrovamento del corpo di Mattia Mingarelli, in un’intervista a Roma/Cronache Lucane, la criminologa Franco aveva escluso che la morte del ragazzo potesse ritenersi sospetta.

“Non c’è niente di “misterioso” nella scomparsa di Mattia Mingarelli né di “strano” nella testimonianza del gestore del rifugio “Ai Barchi” dove il ragazzo si recò prima di morire. La presenza del vomito vicino al tavolo del rifugio e il fatto che Mattia abbia perduto il telefono proprio lì, sono la riprova che si sentì male dopo essere uscito dal rifugio. Il racconto del Del Zoppo è credibile e privo di smagliature, peraltro, se il Del Zoppo fosse implicato nella morte di Mattia non solo non avrebbe conservato il suo telefono ma non avrebbe raccontato che il Mingarelli si era recato per due volte al suo rifugio o avrebbe fatto di tutto per accreditare l’ipotesi del malore. Mattia Mingarelli si è sentito male dopo l’ultima bevuta al rifugio “Ai Barchi”, ha urtato il volto contro un ramo, è scivolato, ha battuto la testa, si è prodotto una frattura occipitale ed è morto per assideramento. Non ci sono né lesioni da difesa né segni di una colluttazione sul cadavere del Mingarelli o sul Del Zoppo. Il cadavere di Mattia si trovava a pochi metri dal rifugio e non era occultato, tutti dati a sostegno della morte accidentale. Non accredita di certo l’ipotesi omicidiaria il fatto che i soccorritori ed i cani non abbiano trovato il corpo del Mingarelli. I soccorritori non videro il suo corpo in quanto venne occultato dalla neve caduta quella notte, mentre le ricerche con i cani da traccia non sono infallibili come vuole la leggenda. L’ipotesi che il cadavere sia stato spostato è improponibile, nessuno sposterebbe infatti un corpo dopo aver dato l’allarme e con le ricerche in corso, tantomeno per non occultarlo”

– C’è chi ha recentemente affermato pubblicamente che il corpo possa essere stato spostato

Evidentemente chi ha detto questa sciocchezza non ha mai sentito parlare di macchie ipostatiche. Lo studio delle macchie ipostatiche ha permesso al medico legale di escludere che il cadavere sia stato spostato. Le risultanze dell’esame medico legale non sono un optional anche se da parecchio tempo mi sembra vada di moda ignorarle. Peraltro, lo ripeto, è anche la logica ad escluderlo, nessuno sposterebbe un corpo dopo aver dato l’allarme e con le ricerche in corso, tantomeno per non occultarlo.

– Lei ritiene che ci sia qualcosa di “strano” in questo caso?

Non c’è proprio nulla di strano nella morte del Mingarelli, tutti i dati in nostro possesso permettono di concludere senza ombra di dubbio per una morte accidentale. Non c’è nulla di strano neanche nel fatto che il corpo sia stato ritrovato per caso, rientra nella norma che le ricerche dei cadaveri falliscano.

– Dottoressa, cosa è successo?

Mattia aveva bevuto alcolici almeno in tre occasioni quel pomeriggio, si è sentito male appena uscito dal rifugio “Ai Barchi”, forse una congestione, ha infatti vomitato e in quell’occasione ha perduto il telefono, e poi, dopo aver camminato per poche centinaia di metri, con tutta probabilità, ha urtato il volto contro un ramo provocandosi una ferita sopra l’occhio, è scivolato, ha battuto la testa producendosi una frattura occipitale ed è morto per assideramento. Non sono state identificate dal medico legale infatti né lesioni da difesa né segni di una colluttazione che possano far ipotizzare che sia stato vittima di un’aggressione.

– Il racconto di Giorgio Del Zoppo è stato definito “confuso” e “strano”, lei cosa ne pensa?

Per esprimersi nel campo dell’analisi del linguaggio servono competenze che si maturano in molti anni di studio. Non c’è niente di “confuso” né di “strano” nelle parole del Del Zoppo, il suo racconto è sempre stato lo stesso ed è un racconto credibile e circostanziato. Se Del Zoppo avesse ucciso Mattia non avrebbe raccontato di essersi intrattenuto con lui per due volte quel pomeriggio né avrebbe conservato il suo telefono né avrebbe escluso un possibile malore, anzi avrebbe fatto di tutto per accreditarlo.

– E la storia del cane Dante?

Qualche tempo dopo la caduta di Mattia evidentemente il cane ha preferito andare a giocare con il cane del Del Zoppo. Dante è un cane da compagnia, non capisco perché gli si vogliano attribuire dei “super poteri” che, nonostante siano addestrati, neanche i cani da ricerca hanno.

REPETITA IUVANT

 

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