CARIELLO QUERELA CRONACHE A CUI CHIEDE INTERVISTE
L’editoriale del direttore Maria Fedota
C’è stato un momento in cui uno strumento giuridico di tutela come la querela per diffamazione è diventato un abuso, un deterrente contro il giornalismo. E probabilmente questo particolare periodo storico lo è sempre di più. Molti si sono accorti che il modo più efficace per sfiancare un giornalista, per fermare le sue inchieste, per delegittimarlo non era più quello di “minacciarlo” armi in pugno ma quello di utilizzare la legge come arma. E così parte la querela, soprattutto da parte di quei politici che mal si leggono sui quotidiani soprattutto nelle notizie di cronaca. L’ultimo caso riguarda, come riportato nelle sue parole «articoli riguardanti la mia persona e la mia famiglia che hanno superato abbondantemente il limite della libertà di stampa e di espressione». A tuonare è il consigliere regionale della Lega Pasquale Cariello che con tanto livore «critica aspramente il modo di fare giornalismo del quotidiano Le Cronache Lucane». Lo stesso giornale a cui solo cinque giorni fa Cariello ha chiesto un’intervista. Intervista fatta con piacere e senza nessuna censura. Ma forse non sarà lo stesso Cariello che definisce queste colonne ree di «strumentalizzare vicende personali». Purtroppo che al consigliere leghista piaccia o meno la querela in oggetto riporta fatti che nessun giornalista ha ottenuto in modo illegittimo. La querela del leghista fa riferimento a un processo riguardante la sua famiglia i cui atti non sono oggetto di speciali censure. Come sono aperte le porte delle aule in cui si svolge il processo in questione. Ci teniamo a far sapere a Cariello e la sua famiglia che sono stati trattati con la stessa professionalità e responsabilità con cui trattiamo ogni singola persona oggetto di processi. Perchè siamo convinti che “la legge è uguale per tutti”. Ma se Cariello probabilmente pensava di poterci intimidire con questo atto non conosce la caparbietà di questa testata e di chi ci lavora: ci siamo sempre battuti per la verità e continueremo a farlo.