PONTE: COSI’ SCOPRII GIOVANNA D’ANGIÒ
Presentato a Salerno il libro-ricerca della storica di Muro Lucano
Il libro-ricerca della storica di Muro Lucano Chiara Ponte “Storia di una Regina”, incentrato sulla vita e la morte nel castello di Muro di Giovanna I d’Angiò, varca i confini regionali ancora una volta e dopo la presentazione nell’isola di Capri, tocca a Salerno, presso la sede dell’Associazione Lucana “Giustino Fortunato”. Ancora una volta dunque la dottoressa Ponte si fa “ambasciatrice” della storia e del paese di Muro Lucano, meta di moltissimi turisti ed escursionisti campani, ed ha così raccontato il suo incontro letterario con la Regina, frutto di una serie di casualità: «Se non fosse stata imprigionata e assassinata nel castello di Muro Lucano, mio paese, probabilmente non avrei mai sentito parlare di lei poiché purtroppo, nonostante la sua rilevanza storica, non è un personaggio celebre o inserito nei programmi didattici delle scuole e delle università. Negli anni ho letto numerose pubblicazioni e aneddoti su questa regina e nel 2014 le ho anche dedicato qualche paragrafo nel mio primo libro, una monografia storica intitolata “Muro Lucano- storia, arte, cultura”. Successivamente mi sono ritrovata, quasi per caso, a scrivere la mia tesi di laurea su Giovanna I d’Angiò, soffermandomi sui documenti relativi alla sua prigionia e alla morte, un tema trascurato dalla storiografia sul quale coesistono versioni totalmente differenti tra di loro. Alla luce delle ricerche effettuate, ho avuto la conferma che Giovanna I d’Angiò è stata assassinata nel 1382, nella torre normanna del castello di Muro. Dopo la laurea, ho così continuato da autodidatta gli studi su questo personaggio, a 360 gradi, e nel 2018 ho dato alle stampe il saggio storico in oggetto». Con lei durante la serata un gruppo di ragazze muresi in costume: Antonella Corrado, Felicia Sarcinella, la quale ha letto due estratti della missiva di Maria di Chatillon del 20 agosto 1385, inerente la prigionia e la morte di Giovanna I e Poesia occitana del XV secolo, intitolata “La canzone della regina Giovanna”, Alessia Rendina, nel ruolo della Regina con la recita di un monologo e Luisa Rendina che ha introdotto al tema con parole forti ed attuali concludendo: «le donne sanno farsi amare e sanno farsi ricordare, nonostante le difficoltà». La serata salernitana è stata introdotta dal Dottor Pietro Cusati, moderatore dell’evento, con i saluti del Presidente Rocco Risolìa, seguito dagli interventi del giornalista Aldo Bianchini, della storica Luisa Rendina, l’Avvocato Emilio Sarli, e dei professori Agostino Verga, Giuseppe Preziosi e Pina Basile.