I SINDACI FANNO MURO CONTRO L’EOLICO SELVAGGIO
«Altre autorizzazioni pregiudicherebbero per sempre il potenziale sviluppo dei territori coinvolti»
Un successo il primo incontro del Comitato Regionale antieolico selvaggio, che ha iniziato a sottoscrivere, da parte di sindaci ed associazioni anche regionali e nazionali un documento indirizzato ai Ministeri e agli organi regionali preposti con oggetto la «richiesta di sospensione nuove autorizzazioni di produzione di energetica in Basilicata. Istituzione di un tavolo tecnico tra Ministeri, Regione Basilicata e delegati del Comitato civico costituitosi- e chiede si legge – un intervento mirato a sospendere le innumerevoli nuove richieste di autorizzazioni per la produzione di energia nella nostra amata regione, ad oggi in attesa del piano paesaggistico regionale. Alla Basilicata, infatti, manca un piano per una corretta gestione del territorio: negli anni precedenti, l’iter per la realizzazione del “Piano paesaggistico regionale” è iniziato, arrivando fino alla prima fase di ricognizione dei vincoli e alla realizzazione di un sito internet per la raccolta di dati e mappe». «È, dunque, fondamentale che, in attesa del Piano Paesaggistico, vengano congelate tutte le nuove istanze di realizzazione di parchi eolici che, altrimenti, rischierebbero di alterare ulteriormente e indelebilmente il già delicato equilibrio ambientale, idrogeologico, archeologico, architettonico paesaggistico del territorio in questione. Altre autorizzazioni pregiudicherebbero per sempre il potenziale sviluppo agricolo, silvo-pastorale, enogastronomico, naturalistico e turistico in generale, su cui hanno puntato la Regione e molte delle comunità che vi risiedono; detto potenziale, peraltro, è già parzialmente compromesso proprio dalla presenza di torri per la produzione di energia eolica. Si chiede, inoltre, un incontro tra i rappresentanti del neonato Comitato Regionale e le autorità destinatarie della presente, auspicando l’istituzione di un tavolo tecnico Ministeri-Regione Basilicata-Comitato, affinché si possano programmare le attività di produzione energetica (si badi bene il Comitato non è contro la produzione di energie alternative) nel pieno rispetto del territorio, delle sue risorse, della sua storia, della sua economia e vocazione agricola e delle comunità che lo abitano». Molti i temi sul tavolo dei lavori che ha visto interessati la dottoressa ed attivista Porzia Fidanza, Carmine Sarcinella di “Un Muro d’Amare” associazione ambientalista di Muro Lucano, paese da cui tutto è iniziato, e poi la lettura del vademecum per le azioni da seguire e gli aspetti tecnici necessari a difendere i territori a cura del dottor Salvatore Paolucci, autore di decine di molte Osservazioni per i comuni lucani, l’intervento dell’ingegner Vitantonio Iacoviello, che ha relazionato sull’aspetto della speculazione economica legata all’eolico. E poi loro, i sindaci di Ruoti, Vietri di Potenza, Venosa, Acerenza e Cancellara, l’assessore di Avigliano e il vicesindaco di Potenza hanno preso parte alla tavola rotonda organizzata dal Comitato Regionale Antieolico Selvaggio, moderata dalla consigliera di Bella Veronica Turiello e con padrona di casa la sindaca di Oppido Antonietta Fidanza che insieme a Giovanni Setaro di Muro Lucano ha aperto la mattinata inaugurando la bacheca associativa con una particolare riproduzione, autorizzata dal Polo Museale di Matera, delle “Quattro stagioni di Villa Ciccotti” di Oppido e conservata nel Museo archeologico nazionale di Muro Lucano». Un messaggio importante dal momento che proprio l’archeologia lucana è tra gli elementi centrali a tutela del patrimonio dei territori coinvolti nell’ “affaire eolico”. Molti altri primi cittadini si stanno unendo di ora in ora, sindaci che, come è emerso dal dibattito sono anche accomunati dalla battaglia ad una «mafia che non spara, ma agisce diversamente».