CONTINUA IL DEGRADO A POTENZA
Ancora rifiuti di ogni tipo abbandonati in diversi punti della città
Abbiamo più volte trattato il tema dell’abbandono dei rifiuti a Potenza: un topic “caldissimo” e che si correla non solo ad eventuali inadempienze del complessivo sistema di gestione dei rifiuti, ma anche e soprattutto all’incivilità di taluni. Perché, se l’ambiente non lo si rispetta a priori, si potrà pulire all’infinito ma i rifiuti saranno sempre troppi. E, nel mentre qualche piccola battaglia risulta vinta, come l’aver scovato nei giorni scorsi il canale di scolo abusivo che inquinava il Basento (ben nascosto fra i cespugli e che ha impiegato diversi giorni di indagini a tappeto dei Carabinieri forestali, che sembrerebbero di già puntare con una relativa certezza agli autori del gesto funesto), la “furia social” dei cittadini di Potenza non accenna a placarsi. Questa volta, a scatenare l’ira funesta, è un autentico scempio che si è consumato “silenziosamente” in Via IV Novembre, nei pressi dell’ex Clinica Luccioni. Nelle sterpaglie (anch’esse in estrema necessità d’esser curate e “adeguate” ad un minimo di decoro), è possibile scovare di tutto: cartacce, resti vari ed eventuali di oggetti domestici e , addirittura, “rimasugli organici” in bella vista. Una situazione incresciosa e indecorosa, specialmente se si pensa che ci si trova, a conti fatti, a pochi passi dal centro storico, il “cuore” pulsante di Potenza. Ma non è l’unico posto ad esser in stato di abbandono: nei giorni scorsi, i cittadini hanno sottolineato diverse situazioni al limite in altri punti della città. «Via Londra/Via Parigi è terra di nessuno», dichiara un cittadino, «c’è una discarica abusiva con materiali pericolosi per la salute pubblica ed animali morti, marciapiedi invasi da terra». Sporcizia e animali morti che vengono puntualmente “immortalati” anche in altri punti del capoluogo, come si evince da una segnalazione di una cittadina che ha mostrato il corpo “esanime” di un ratto in pieno marciapiede. Insomma: non c’è fine al degrado e all’abbandono.